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SANREMO 2017: UN DEJA-VU MOLTO MENO ENTUSIASMANTE DEL GIA’ VISTO

di Davide Maggio

13/02/2017 - 16:50

SANREMO 2017: UN DEJA-VU MOLTO MENO ENTUSIASMANTE DEL GIA’ VISTO

Sanremo 2017 - serata finale - © US Rai-iwan
Sanremo 2017 - serata finale - © US Rai-iwan

Ricordo come fosse ieri un pezzo di Aldo Grasso che etichettava Carlo Conti come il ragioniere della tv pubblica. E – devo essere sincero – pur essendo spesso lontano dalle posizioni del critico del Corriere della Sera, quel pezzo lo condividevo. Adesso, però, a distanza di otto anni, di quel conduttore in abiti impiegatizi non c’è più nemmeno l’ombra. Anzi.

L’eterno mediano dell’azienda di Viale Mazzini si è spostato, con incredibile pazienza, in area di rigore e i suoi goal li ha messi a segno, sino a conquistare il pallone d’oro con le ultime due edizioni del Festival di Sanremo. Edizioni che hanno segnato ascolti, investimenti e ritorni pubblicitari talmente importanti da trasformare la proverbiale modestia del conduttore in una presunzione – ben celata – che trasuda spesso e volentieri da ogni poro. Il culmine lo si è raggiunto con il terzo Sanremo firmato Conti, quello conclusosi sabato scorso. Carlo avrà avuta ben chiara la difficoltà di potersi superare e ha lavorato a lungo per mettere a segno un colpaccio che difficilmente qualcun altro avrebbe potuto portare a casa: avere sul palco dell’Ariston Maria De Filippi. Una volta assicuratosi la presenza della donna più potente della tv nostrana… il nulla.

Conti avrà pensato che la sola presenza della De Filippi potesse bastargli per mettere in piedi un festival da record, ignorando probabilmente che l’anti-televisività della De Filippi è un marchio di fabbrica e un’arma vincente nei programmi pensati e cuciti addosso alla conduttrice, ma forse solo in quelli. Il Festival di Sanremo non è un evento che può condursi per sottrazione. A Sanremo ci si deve dare. E ciò che Conti ha pensato di darci è stato un deja-vu molto meno entusiasmante del già visto nei due anni precedenti.

Canzoni deboli, ospiti internazionali inesistenti (invitiamo ancora Ricky Martin come fosse sulla cresta dell’onda. Un tempo, a Sanremo, arrivava Madonna), comicità di Crozza sottotono e limitata a pochi minuti nel corso della serata, Virginia Raffaele in una performance che non rimarrà certamente negli annali della tv come quella di Belen o Carla Fracci, ritmo (quasi) assente, autorato imbarazzante. Perchè è imbarazzo vero quello che ho provato nel sentire – ogni sera – un ‘ciaone‘ in bocca ad una fuoriclasse della parola come la De Filippi.

I momenti da salvare? Pochi: il videomessaggio di Zalone per Albano (cosa aspettate ad affidargli la parte comica di Sanremo 2018?), l’intervento di Geppi Cucciari e l’apertura di Ferro della prima sera. L’artista più grande, invece, l’ha dovuta portare lo sponsor (pensate un po’!) a fini promozionali.

Tutto il resto è (stata) noia.

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13 commenti su "SANREMO 2017: UN DEJA-VU MOLTO MENO ENTUSIASMANTE DEL GIA’ VISTO"

  1. Normalmente non condivido quasi nulla delle recensioni di Maggio, qualcosina stavolta l'ha azzeccata, le canzoni nulla di che, non me ne è rimasta in testa nemmeno una, e nemmeno il tormentone di Gabbani, mi sono piaciuti invece molto gli ospiti, e ho notato che nessuno ha citato Mika, che è stato molto godibile, simpatico, ed in più ha dimostrato di essere un artista a tutto tondo, dopo il suo successo di "stasera casa Mika", tant'è che è stato proposto come conduttore del prossimo sanremo. Bonolis e Laurenti, per carità, è un già visto, se davvero saranno loro i conduttori, non pagherò più il canone Rai a costo di farmi staccare l'energia elettrica visto che si paga in bolletta.Puo' essere chiunque, ma non quei due. Poi mi sono piaciuti moltissimo Zucchero e Ferro. Diamo un pò di rilievo ai nostri bravi cantanti. saluti a tutti

  2. L'autore avrà ragione su tutto TRANNE che dei brani in gara! Gabbani ha creato un tormentone e sta spopolando in tutta Europa senza pubblicità !!! Non lamentiamoci sempre

  3. Checco Zalone retorico? Pieno di luoghi comuni? Ma siamo sicuri che hai visto Checco Zalone e non qualcun altro?