Marco Mengoni a DM l’ha definita una sorta di elemento per equilibrare i fenomeni legati solo al momento e alla popolarità, mentre Eleonora Abbagnato non ha più intenzione di prenderne parte. E’ la giuria di qualità del Festival di Sanremo 2013 a finire nell’occhio del ciclone, più del tanto chiacchierato televoto. E dopo l’accusa della ballerina, un altro giurato alza bandiera bianca; si tratta di Beppe Fiorello, in giuria nella serata finale della kermesse (in sostituzione di Carlo Verdone):
“Con gli altri giurati ci sono state diverse discussioni – ha rivelato l’attore a Novella 2000 – Alla fine, mi sono scocciato e ho detto che avrei votato seguendo le mie emozioni, scegliendo la canzone e l’artista che preferivo. Della stessa mia idea era Eleonora Abbagnato. Anche se credo che al dunque nessuno di noi abbia votato per Mengoni”.
Ed invece, come lei stessa ha ammesso, è stata proprio l’etoile la sola a scegliere quello che, da lì a poco, sarebbe stato proclamato vincitore. E Beppe Fiorello, a tal proposito, fa dura autocritica e promuove nuovi criteri di selezione nel comporre una giuria di qualità che sia realmente competente ed imparziale:
“(…) non eravamo le persone adatte a ricoprire questo ruolo. Io la giuria l’avrei composta con più qualificati artisti stranieri: avrebbero dato un tocco internazionale al Festival che rischia di diventare sempre ‘troppo’ italiano”.
E anche la gara, secondo lui, va rivista. A cominciare dalle categorie, non più due ma tre:
“I Big, i Contemporanei e i Giovani. Nei Big farei partecipare nomi come Pino Daniele, Zucchero, Jovanotti, Laura Pausini, Eros Ramazzotti. Poi nei Contemporanei metterei artisti come Silvestri, Irene Grandi, Tiziano Ferro, Modà. Infine i veri Giovani, quelli che non si conoscono”.
Idee da direttore artistico, magari piazzando il fratello alla conduzione. Mica male… Fazio-bis permettendo.
1. Schattol89 ha scritto:
22 febbraio 2013 alle 11:50