Michele Santoro ha dato fuoco alle polveri. Olè. Adesso, dopo le polemiche e i vittimismi, farà sul serio. Si è appena conclusa la lunga conferenza stampa di presentazione di Servizio Pubblico, il programma che il paladino della libera informazione porterà in tv dal prossimo 3 novembre. Tanta la carne al fuoco, a cominciare dalle critiche che il giornalista ha inferto a destra e a manca a conferma dello stile altamente corrosivo che lo caratterizzerà anche quest’anno. Partendo dal presupposto che “la televisione che va in onda ci fa schifo“, il conduttore ha spiegato che il suo programma sarà “povero ma artisticamente bello” e sarà un esperimento di “tv che sale sulla gru, come hanno fatto tanti per far sentire loro voce“. Il titolo della prima puntata parla da solo: “scassare la Casta“. Una proposizione d’intenti che – c’è da scommetterci – farà fuoco e fiamme.
Al progetto di tv libera, in onda su Sky e su un circuito di tv private, parteciperanno anche Marco Travaglio e Vauro. Il primo continuerà a punzecchiare la politica con i suoi interventi e racconterà ”la balla della settimana“, mentre il vignettista aprirà in modo originale la puntata d’esordio. I dettagli? Ancora top secret. Quel che è certo è che stavolta Michele ”scasserà” il modello tipico del talk show, perché ormai “i politici dicono sempre le stesse cose“ ed il lavoro lo deve fare il giornalista. Alla premiere del programma, in ogni caso, verranno ospitati l’imprenditore Diego Della Valle e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il faccendiere latitante Valter Lavitola in collegamento dal Sud America.
Per il giorno di Halloween Santoro si traveste da becchino e seppellisce mediaticamente Berlusconi. “E’ un fenomeno morto“, dichiara, per poi annunciare che il suo bersaglio polemico sarà il mondo politico in generale. Quella Casta che avrebbe paralizzato la Rai con la sua catena di interessi e di influenze. A tal proposito, il teletribuno ha denunciato il fatto che la tv pubblica abbia spento ogni forma di satira politica con l’estromissione di Serena Dandini, e con l’allontanamento di Daniele Luttazzi e Adriano Celentano.
E’ un Michele Santoro combattivo quello che ha presentato il programma Servizio Pubblico, ringalluzzito dal grande seguito di sostenitori che ha registrato la sottoscrizione di sostegno al suo progetto. “Sono più di 93 mila… Questo ci dà una spinta straordinaria ed un grande senso di responsabilita” ha detto. Sicuro di poter mettere in piedi uno show che farà discutere, il giornalista ha inoltre aggiunto:
”Non solo saremo indipendenti e scomodi, ma saremo anche l’anello di congiunzione fra le tante piazze in movimento e il Palazzo fermo nella sua autorefernzialità“.
Alla fine Santoro sembra essere il più indignados di tutti, ma per un attimo viene il dubbio che tutta la sua indignazione sia anche funzionale al lancio promozionale del nuovo programma. D’altra parte la posta in gioco è alta (Michelone si gioca tutto) e gli obiettivi sono ambiziosi. “La nostra sarà una scelta di disordine culturale” ha detto il giornalista in conferenza stampa, aggiungendo: “da giovedì prossimo parte lo sciopero” dei telespettatori indignati.
E allora avanti popolo alla riscossa… Santoro, anche stavolta, c’è.
1. lu85 ha scritto:
31 ottobre 2011 alle 15:56