Parla piano, Dino Boffo, e con garbo. Quasi a calibrare ogni sua dichiarazione, quasi a suggerire che un modo diverso di comunicare è possibile. Anche in tv. Giornalista di lungo corso, il direttore di Tv2000 racconta ogni giorno e in diretta la vita della Chiesa Cattolica, spaziando dalle celebrazioni in Piazza San Pietro alle esperienze delle comunità parrocchiali. Quella proposta dal suo canale (il 28 del digitale terrestre), è una narrazione di attualità che si snoda su un palinsesto sempre più articolato e che, con l’elezione di Papa Francesco, pare abbia trovato nuovo slancio. Con Bergoglio, infatti, l’emittente della Cei ha registrato un incremento significativo degli ascolti, e durante la recente Gmg di Rio i picchi di share hanno persino superato l’8%…
Direttore, sia sincero: questi dati l’hanno un po’ stupita?
No, non mi hanno stupito. Da quando sono tornato a Tv2000 ero certo che se avessi identificato la mission del canale avrei intercettato un numero crescente di telespettatori. Tuttavia, pur essendo molto soddisfatto dei risultati, io li contesto alla radice: i dati Auditel, infatti, non li ritengo assolutamente veritieri, perché una serie di segnali empirici mi obbligano a considerarli sottodimensionati forse più della metà. Oggi il sistema di misurazione Auditel è qualcosa di tarato, è un’impostura organizzata tenuta in vita con un accanimento terapeutico degno della miglior causa. Esso infatti è studiato per la tv analogica e, dopo la rivoluzione digitale, continuare ad usare i parametri dei decenni scorsi significa soffocare un dinamismo che ha valorizzato la democrazia informativa ed ha offerto una maggior possibilità di scelta.
Dunque vi ritenete penalizzati dalla rilevazione Auditel…
Il meccanismo dell’Auditel è studiato per garantire gli antichi padroni del vapore, la major anchilosate di Rai1 e Canale5. Non si riesce a far capire ai signori dell’Auditel che così non si può andare avanti. Credo che dovranno capirlo se tutti coloro che ritengono questa un’impostura si uniranno e faranno iniziative forti, tali da obbligare i conduttori di questo sistema a prendere atto del fallimento dello stesso. Vanno modificati i criteri di misurazione: i sensori vanno dislocati sulla composizione reale del Paese, non solo sulla fascia di quelli che si presume siano i detentori di un potere di spesa maggiore. Tv2000 è assolutamente penalizzata da ciò, ma non lo dico per un discorso di parte e anzi, temo quasi di essere frainteso. Mi interessa sottolineare la manipolazione dell’Italia televisiva che emerge dai dati Auditel.
A proposito di ascolti: il vostro appuntamento più seguito è il Santo Rosario da Lourdes, con il 4-5% si share. Come si spiega questo dato?