Quante gatte da pelare per il Direttore Generale della Rai Mauro Masi. Ultima, ma non per importanza, riguarda il “pacchetto informazione” dell’azienda pubblica, che grava in maniera preponderante sulle casse di una Rai sempre più sull’orlo del baratro. Come vi abbiamo prontamente riportato, sembra che Masi abbia tutte le intenzioni di “sforbiciare” 1000 ore annue di informazione, tagliando il TG1 delle 17 e di mezza sera, le edizioni flash fine settimanali del TG2 e il TG3 3 minuti. Manco a dirlo, le redazioni dei tre telegiornali sono già infuocate, pronte a dichiarare guerra a suon di assemblee.
Ma non è di questo che, in questa sede, vogliamo parlare. Un taglio del genere, seppur -in questo caso- sia di natura prettamente economica, può avere, perchè no, i suoi risvolti positivi. Bruno Vespa e il salotto popolare di Porta a Porta potranno finalmente beneficiare, dopo anni di “battaglie” in sordina (la cui unica vittoria è stata un’anteprima di 5 minuti prima del TG1 della “discordia”) del forte traino della prima serata di Rai1. Peccato che lo storico talkshow sia ormai entrato nelle abitudini dei telespettatori e una sua stretta adiacenza con il prime time della prima rete non crediamo possa incrementarne in maniera sorprendente gli ascolti.
Tutt’altra situazione per la seconda rete pubblica, inspiegabilmente invasa da rubriche e rubrichette del TG2 che, e lo diciamo con il massimo rispetto, non fanno altro che rendere incoerente il palinsesto della rete, da sempre a teorica vocazione giovanile. E se una trasmissione ben fatta, per altro con una conduzione a tratti sorprendente, come Stiamo tutti bene non riesce a raggiungere gli obiettivi di rete, buona parte della colpa non può che essere dell’interminabile TG2 di mezza sera che, utilizzando un termine forse leggermente sopra le righe, “distrugge” a priori qualsivoglia proposta che la rete intende offrire nello slot di seconda serata.