Risarcimento



26
luglio

Mediaset vince un’altra battaglia contro la pirateria

Mediaset

Mediaset

Mentre le piattaforme streaming si stanno adoperando per combattere la pirateria, piaga tutt’altro che semplice da eliminare, Mediaset batte cassa. Pier Silvio Berlusconi si è infatti aggiudicato la battaglia legale contro il sito Rojadirecta, che per anni ha trasmesso illegalmente gli eventi sportivi che la tv del Biscione garantisce ai propri abbonati (prima Premium, oggi Infinity).




14
giugno

Il legale di Gabriele Marchetti: «Paolo Bonolis ha chiamato nei giorni successivi all’incidente». L’uomo ha ritirato la querela ed è stato risarcito

Bruganelli e Bonolis

Bruganelli e Bonolis

Paolo Bonolis non mi ha mai cercato per sapere come sto. Neanche persone a lui vicine mi hanno mai contattato. Le parole di Gabriele Marchetti, l’uomo rimasto tetraplegico nel 2019 dopo aver partecipato al programma di Canale 5 Ciao Darwin, hanno fatto un certo rumore, insieme al doloroso racconto di una vita inevitabilmente stravolta.


9
giugno

Mediaset: risarcimento da quasi 5milioni per la pirateria ai danni di Premium

Mediaset

Ammonta a quasi 5 milioni di euro il risarcimento che dovrà ricevere dal gestore di un sito che piratava le partite. Lo ha stabilito il Tribunale delle Imprese di Milano, come riporta Il Sole24 Ore. Il provvedimento – a quanto si apprende – è stato emesso nei confronti del sito “Calcion”, che nella stagione 2015/16 trasmetteva illegalmente in streaming le gare di Serie A di cui l’azienda del Biscione aveva acquistato i diritti tv per la messa in onda su Mediaset Premium.





19
luglio

Diritti d’autore: Vimeo e Dailymotion condannate a risarcire Mediaset

Mediaset

La rivendicazione del diritto d’autore frutta a  un nuovo risarcimento. A pochi giorni dalla sentenza che ha condannato il portale francese Dailymotion (di proprietà di Vivendi) a pagare al Biscione 5,5 milioni di euro, i giudici hanno condannato Vimeo a rimborsare l’azienda di Cologno. Il sito dovrà versare quasi cinque milioni di euro per 498 video coperti da diritto d’autore caricati sulle proprie pagine senza autorizzazione.


4
aprile

Lamberto Sposini: da Viale Mazzini tutto tace sul risarcimento. Agli avvocati del giornalista basterebbero 350 mila euro

Lamberto Sposini

Dalla Rai, tutto tace. A quasi otto anni dall’emorragia cerebrale che lo colpì mentre era al lavoro in via Teulada, Lamberto Sposini attende ancora un risarcimento dal servizio pubblico. Sebbene, da mesi, un collegio di giudici abbia invitato le parti a trovare un accordo extragiudiziale, da Viale Mazzini non arrivano risposte. Intanto, resta aperto il processo intentato contro l’azienda per accertare i ritardi e le negligenze che avrebbero compromesso lo stato di salute del giornalista.





7
settembre

LAMBERTO SPOSINI CHIEDE UN RISARCIMENTO ALLA RAI DI 10 MILIONI DI EURO

Lamberto Sposini

[Adnkronos] Con ricorso alla Corte di Appello in veste di giudice del lavoro, il giornalista Lamberto Sposini ha riproposto la richiesta alla Rai di risarcimento danni per le conseguenze di cure che gli furono prestate dopo il malore che lo colpì il 29 aprile del 2011 quando presentava La vita in diretta. Il ricorso sarà preso in esame il 5 luglio del prossimo anno e i giudici dovranno stabilire se sia giusta la richiesta di Sposini che sollecita un risarcimento di 10 mln di euro.

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28
maggio

LA TRIBU’ – MISSIONE INDIA: MANCATA MESSA IN ONDA COLPA DI TRIANGLE PRODUCTION. TESTI RICORRERA’ IN APPELLO

La  Tribù Missione India

La Tribù Missione India

Per essere un programma che in video non c’è mai arrivato, La Tribù – Missione India ha suscitato non poco clamore e continua a farlo ancora oggi, a quattro anni di distanza dalla data prevista di messa in onda e dalla successiva cancellazione definitiva dal palinsesto di Canale 5.

La storia è lunga, e ve l’abbiamo raccontata. La novità è che il Tribunale di Roma ha stabilito che Triangle Production, casa di produzione che doveva realizzare il reality show, condotto da Paola Perego, deve restituire a RTI gli 88.500 euro ricevuti per la cancellazione del programma e risarcire anche i due terzi delle spese processuali sostenute dalla società del gruppo Mediaset.

La colpa della debacle sarebbe infatti da imputare totalmente alla Triangle che non rispettò i tempi stabiliti per la consegna, nonostante una diffida scritta ricevuta da RTI, e che risulta dunque inadempiente agli obblighi contrattuali. La società invece, come disse a DM il CEO Silvio Testi, considerava responsabile RTI che aveva definito il cast troppo tardi.


8
novembre

LA TRIBU’ – MISSIONE INDIA: TRIANGLE CHIEDE A MEDIASET 40 MILIONI DI EURO DI RISARCIMENTO DANNI

La Tribù - Missione India

La Tribù - Missione India

Silvio Testi non si è affatto dimenticato della ferita aperta (e dei soldi persi). Ma per capire meglio di cosa parliamo, bisogna fare qualche passo indietro. Visto il successo su Italia1 della terza edizione de La Talpa, Mediaset decise di commissionare a Triangle per l’autunno 2009 un reality show che ricalcasse la struttura dell’adventure condotto da Paola Perego, non ritenendo opportuno riproporre La Talpa tout-court sulla rete ammiraglia.

Dopo la proposta di alcuni format esteri da parte dell’azienda, Testi decise – ritenendo le due proposte troppo simili a prodotti già esistenti in Italia – di puntare su un formato inedito, nonostante i tempi stretti per la produzione del programma. Nasce così La Tribù – Missione India, produzione di cui Triangle si è fatta carico nella sua totalità, escluso il cast e le riprese a Roma. E sarebbe stato proprio il cast uno dei tasselli che avrebbe causato il ritardo della messa in onda, con tutte le conseguenze ormai note.

Stando a quello che ci raccontò il produttore, Mediaset era stata incaricata di consegnare i nomi dei concorrenti entro la prima settimana di agosto, affinché Triangle potesse procedere con tutti gli adempimenti burocratici in India. Ma il cast fu chiuso solo il 10 settembre, con un mese di ritardo rispetto ai termini previsti, giorno in cui poi Testi confermò al Biscione che dal punto di vista tecnico produttivo (scalette, contenuti, collaboratori, set indiano e set romano) era già tutto pronto. Peccato che nel mentre si presentò un ennesimo problema relativo ad una concorrente, che scatenò un ulteriore ritardo a cui dovette mettere una pezza lo stesso Testi, seppur non direttamente responsabile. Si arriva così al 23 settembre e Mediaset invia una comunicazione a Triangle nella quale si informa la società che il contratto veniva considerato risolto in quanto il programma non era andato regolarmente in onda.


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