Riccardo De Filippis



29
settembre

SUPER G: IL LIBANESE E SCROCCHIAZEPPI DIVENTANO SUPEREROI GAY

Super G

Dalla conquista di Roma al salvataggio dell’intero pianeta; dai pantaloni a zampa d’elefante alle tutine elasticizzate; da burberi e violenti a docili ed effeminati. Se pensavate che la “banda della Magliana”, protagonista della serie cult Romanzo Criminale, si fosse definitivamente sciolta, dovrete ricredervi. Il Libanese, Scrocchiazeppi e Fierolocchio, più uniti che mai, hanno infatti deciso di rifarsi il look e tornare all’opera, in un contesto piuttosto diverso da quello in cui li abbiamo visti sinora muoversi.

L’occasione arriva grazie a Super G, la divertente serie web che vedrà gli attori Francesco Montanari, Riccardo De Filippis e Mauro Meconi trasformarsi in improbabili supereroi. Definita una via di mezzo tra X Men e Casa Vianello, la sit com in 8 puntate della durata di 10 minuti ciascuna, racconterà le prodezze di una coppia di supereroi gay, composta da SuperCane (Montanari) e SuperCicala (De Filippis).

Il primo è un tipo fedele, leale, onesto, talvolta geloso; il secondo è invece più estroverso, fashion victim, innamorato dello stile di Audrey Hepburn e del capitano della Roma Francesco Totti. A mettere i bastoni tra le ruote ai due innamorati arriva puntuale SuperBotta (Meconi), un supereroe senza senso della misura, che rischia sempre di giocarsi la carriera a causa dei suoi vizi. Come in tutte le storie caratterizzate dalla presenza di supereroi, non può mancare il cattivo da combattere, in questo caso, la Madre Nera, interpretata da Paolo Sassanelli.




18
novembre

ROMANZO CRIMINALE 2: L’ATTESA E’ FINITA, IL RITORNO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA TRA LA VENDETTA DEL LIBANESE E UN’INEVITABILE DISGREGAZIONE DA QUESTA SERA SU SKY CINEMA 1.

Romanzo Criminale 2

L’attesa uccide recitava il promo, trasmesso in estate, di Romanzo Criminale 2. Attesa è un termine che non rende l’idea di quel che hanno aspettato i numerosissimi fan di una serie che ha cambiato il modo di concepire la fiction del Belpaese. Sono passati quasi due anni dalla prima tv dell’ultimo episodio della prima stagione, il 12 gennaio 2009, giorno in cui, il Libanese – vero ed unico leader carismatico della banda – veniva crivellato sotto casa dell’amata madre dai colpi di pistola di due personaggi a volto coperto. Da quel 12 gennaio 2009, il Libanese è morto innumerevoli volte, tante quante le repliche andate in onda su Sky Cinema, Fox Crime, Italia 1, tante quante le migliaia di visualizzazioni su youtube delle scene di un telefilm con un seguito che va ben oltre quello televisivo (comunque alto con 500.000 spettatori di media su Sky).

Adesso l’attesa è finita e questa sera inizia una seconda stagione che ruoterà intorno a due temi fondamentali: la voglia di vendicare l’uccisione del capo e la disgregazione di una banda, i cui componenti non hanno più voglia di remare nella stessa direzione. Il tutto accompagnato da una domanda, apparentemente scontata (tutto fa pensare che i killer siano stati i fratelli Gemito) ma che promette di avere una risposta definitiva soltanto nella fase finale della stagione: Chi ha ucciso il Libanese?

I ragazzi che avevano conquistato Roma sono cresciuti, la parabola discendente della banda è iniziata ed i contrasti e i tradimenti saranno all’ordine del giorno all’interno di queste dieci puntate prodotte dalla Cattleya per Sky Cinema (la prima stagione era stata coprodotta anche da Mediaset, ma il biscione ha deciso di uscire di scena). Il Libanese, capace di tenere unito tutto il gruppo al grido di “Stecca para pe’ tutti“, prima di perdere la lucidità, invaso da cocaina e delirio di onnipotenza, non ha trovato un degno erede e si consumerà lo scontro tra il Freddo, per il quale la vendetta dell’amico diventa una priorità assoluta, e il Dandi che sembra più interessato a mantenere il controllo degli affari.


7
settembre

ROMANZO CRIMINALE: LA BUONA SERIALITA’ ITALIANA ARRIVA SU ITALIA 1

Romanzo Criminale

L’attesa è finita: approda finalmente in chiaro, anche se per ora confinata solo in seconda serata sulla rete giovane Mediaset, quella che la critica ha salutato come la migliore produzione italiana di sempre, capace addirittura, secondo Aldo Grasso, di svecchiare il prototipo italico di fiction agiografica. Dodici episodi, formato americano da 50 minuti e programmazione all’italiana con doppia puntata in ogni appuntamento. Sei lunedì su Italia 1 dunque, a partire da oggi, con inizio alle 23.10: è questo l’arco di tempo per giudicare questa scommessa creativa, finora riuscitissima.

Al di là di ogni valutazione soggettiva Romanzo Criminale rappresenta davvero una pietra miliare nella storia dell’industria culturale italiana ponendosi come primo caso di narrazione plurimediale che sfrutta i benefici della serialità e della promozione incrociata (romanzo- cinema- tv), sposando appieno dunque la formula del successo delle produzioni made in Usa.

I motivi d’interesse per seguire la fiction sono innumerevoli e abbracciano più livelli di analisi. Basti già sapere che Sky, produttore della serie dopo il buon riscontro ottenuto con Quo vadis Baby, ha optato per una scelta estetica fortemente interessante scegliendo la ripresa in alta definizione e una postproduzione di grande livello, molto precisa nel restituire al meglio sullo schermo le atmosfere cromatiche più adeguate all’environment della storia.