Completate le operazioni di digitalizzazione, Rai Gold – struttura di Viale Mazzini che comprende Rai Movie e Rai Premium – è cresciuta a livelli esponenziali. Un successo inarrestabile che abbiamo voluto approfondire con il direttore dei due canali, Roberto Nepote, che ci ha fornito un interessante e lucido ritratto del nuovo panorama televisivo, caratterizzato dall’ascesa delle reti digital natives.
Direttore, dopo i sorprendenti risultati ottenuti, dove vuole arrivare Rai Premium?
Vogliamo arrivare dove siamo arrivati. Non definirei sorprendenti i nostri risultati, li avevamo già calcolati – anche se forse non a questi livelli. Il trend era crescente.
In effetti l’attenzione era concentrata sui successi di Rai4 prima, e di Real Time poi…
Sulla nostra gemella aziendale siamo arrivati al sorpasso già ad aprile 2012, anche se non tutti se ne sono accorti. Nell’intera giornata è stato un sorpasso abbastanza veloce a differenza del prime time. Di norma non possiamo competere nella fascia oraria più prestigiosa per il nostro tipo di prodotto, che è omologo a quello di Rai1.
Qual è il vostro target?
Abbiamo un pubblico principalmente femminile, di circa dieci anni più giovane di quello di Rai1. Aumentando le possibilità di visione andiamo ad abbracciare un pubblico più ampio e giovane.
Quali reti considera rivali di Rai Premium?
La5 e Real time come tipo di target. Le teniamo d’occhio. Sta crescendo anche Giallo, che un po’ ci assomiglia in quanto a contenuti. Credo però che continuerà ad attestarsi intorno all’attuale 0.8%.
Non la preoccupa l’acquisto di Switchover Media da parte di Discovery?
A Discovery sono bravi. Abbiamo un occhio di riguardo per DMAX, un canale maschile che si contrappone a Rai Movie, che è principalmente maschile. Ma anche Rai4 deve temerlo: insieme a Rai Premium è quello che è cresciuto di più negli ultimi mesi.
C’è, dunque, una logica di controprogrammazione anche tra le reti digital natives?