Politica



15
gennaio

IL SALOTTO DI SIGNORINI O LA TERZA CAMERA DI VESPA? LE NUOVE ALLEANZE POLITICHE SI FANNO ANCORA IN TV

Italo Bocchino cuoco a 'Kalispera!'

Dalla ‘terza Camera’ alla cucina, passando per il salotto (televisivo). Niente stanza da letto, che di questi tempi è meglio non rischiare. Fateci caso: la politica in tv sta traslocando alla spicciolata, e di colpo le tradizionali dimore del confronto mediatico sembrano diventate roba d’antiquariato. Per carità: Annozero, BallaròPorta a Porta & Co. rimangono autorevoli programmi d’approfondimento, ma forse alcuni dibattiti cerimoniosi stanno iniziando a rompere i Maroni e a fare Casini. Nell’etere c’è qualcosa di nuovo. Prendete Kalispera! ad esempio, lo show condotto da Alfonso Signorini ogni mercoledì su Canale5. Tra il serio e il faceto, la trasmissione di seconda serata è ormai un appuntamento in grado di influenzare la pubblica discussione, di innescare polemiche e macchinare improbabili alleanze di governo. “Beh va beh”, i tempi cambiano in un volo di Vespa.

Venghino  siori, che c’è posto. La chicchissima corte di Signorini è aperta a tutti: giornalisti, soubrette, cantanti, attori e politici. Un coacervo azzeccato di volti e storie che unisce l’intrattenimento al pettegolezzo, il cazzeggio alla politica. Piaccia o meno, accade che il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini faccia coppia con Biagio Antonacci, che l’avvenente Nina coscialunga Senicar sieda accanto ad Emilio Fede. Due settimane fa il gran visir di Kalispera! aveva accolto pure una telefonata di Silvio Berlusconi con la quale il premier lanciava il suo personale anatema contro i comunisti al cachemire e le toghe ‘rosse’. Le parole del Cav. avevano costretto i giornaloni a risistemare l’impaginazione, aprendo un dibattito sull’identità della sinistra e sulla giustizia ad orologeria. Alla faccia dell’intrattenimento frivolo; quando vuole, lo show di Alfonsino Nostro riesce a mettere più carne al fuoco di quanto facciano le solenni liturgie di Bruno Vespa.

Infatti se a Porta a Porta il cerimoniale del dibattito è rigoroso e sempre più simile a se stesso (“mi faccia parlare che io non l’ho interrotta“), nel tinello di Signorini ti puoi sbragare sul divano in maniche di camicia, e se fai l’occhiolino alla telecamera ti becchi pure l’applauso. Si ride, si inciucia, si balla e si cucina, ma tra un soffritto e un ocho adelante, òcio che sono in corso le prove tecniche di un’alleanza politica. Mercoledì scorso, ad esempio, ai fornelli di Kalispera! c’era Italo Bocchino, il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà. Il luogotenente di Gianfranco Fini cucinava degli spaghetti al tonno assieme ad Orietta Berti, quando Alfonso Signorini l’ha invitato ad un confronto vis-a-vis, tutto a favore di tele-Camera.




27
dicembre

BALLAZERO: PIROSO DENUNCIA L’APPIATTIMENTO DEI TALK POLITICI, BALLARO’ E ANNOZERO COMPRESI.

Antonello Piroso

Nello zapping postnatalizio, spesso fatto di voli pindarici tra programmi patchwork, fa sempre piacere imbattersi in qualche piccola e sagace osservazione di  Antonello Piroso, uno dei conduttori meno banali e retorici che il piccolo schermo propone, anticonvenzionale già dal suo tatuaggio in bella mostra sotto il polsino non troppo inamidato.

Nel meglio del peggio di Niente di personale andato in onda nella serata di Santo Stefano è stata riproposta la lunga intervista a Bruno Vespa, chiacchierata particolarmente interessante per una serie di spunti, purtroppo sfuggiti alle cronache sulla televisione, sulla questione della politica in tv. Il sagace Piroso porta a giudizio la tv di molti suoi colleghi celebri dimostrando l’infinita ripetitività del dibattito politico nei salotti dell’approfondimento. E per non rimanere vacuo, per non passare da snob del terzo polo televisivo, dimostra con un montaggio ben calibrato come la dialettica e la retorica sia affidata a pochi politicanti di professione sguinzagliati tra le reti a battibeccare in scena con uno dei soliti avversari in una delle solite platee.

Ballazero, questo il titolo perfettamente icastico del video, prende come cavia le ospitate di Italo Bocchino nei due più celebri talk di opposizione e con il montaggio parallelo dimostra puntualmente come in tutte le trasmissioni, a distanza magari di un giorno o due, si ripropongano sempre medesime risposte, evidentemente dovute a medesime domande, con l’inevitabile conseguenza che anche l’effetto finale sia il medesimo: confusione, polveroni spettacolari, nessun problem solving, irritazione e sciovinismo fazioso verso la parte politica che rappresenta maggiormente il singolo teleutente. E quello di Bocchino è solo un esempio- ci tiene a precisare il padrone di casa, mentre Vespa cerca di minimizzare l’appiattimento della sua trasmissione a quella dei colleghi Paragone, Santoro, Floris.


19
ottobre

UOMINI E DONNE: ALESSANDRA PIERELLI LASCIA LA TV MA ENTRA IN POLITICA, GIANNI SPERTI FUTURO TRONISTA?

Alessandra Pierelli lascia la tv

E ’sempre stata in controtendenza rispetto alle altre corteggiatrici di Uomini e Donne. Più arguta, meno appariscente, più determinata: sono state soprattutto queste qualità che le hanno di conquistare i favori del pubblico della trasmissione di Maria De Filippi. Così, mentre altre donnine passate dagli studi del popolare dating show di Canale 5 tentano di riciclarsi elemosinando qualche comparsata in vacui talk show pomeridiani o di entrare nella casa del Grande Fratello, Alessandra Pierelli dice “basta” ed annuncia il proprio ritiro dalle scene televisive.

Già da tempo la ragazza – in particolare dopo le complicazioni di salute susseguenti all’intervento di liposuzione al quale si era sottoposta – appariva sempre più insofferente alle apparizioni pubbliche. Di qui a dare l’annuncio dello stop il passo è stato breve e, per far capire di fare sul serio, l’ex fidanzata dell’uomo più corteggiato d’Italia ha deciso anche di chiudere il fan club a lei dedicato. Verrebbe da congratularsi per la decisione di non rincorrere a tutti i costi il successo, peccato che la Pierelli abbia già in un mente un’altra carriera e ben più discutibile.

Sembra, infatti, che alla pari di altre showgirls (Flavia Vento docet) la ragazza intenda entrare in politica aiutata dal padre, l’imprenditore Silvio Pierelli. La domanda sorge spontanea: ma con quale esperienza? Per un’ex corteggiatrice che lascia, registriamo le volontà di un opinionista che sembra volere di più. Gianni Sperti, infatti, si candida per un ruolo da tronista “Se fosse Maria De Filippi a propormelo potrei accettare. Forse sarebbe il modo giusto per rimettermi finalmente in gioco e trovare quell’amore vero che non sono più riuscito a vivere”.





17
settembre

TORNA L’ULTIMA PAROLA DI GIANLUIGI PARAGONE. STASERA LA CRISI DI MAGGIORANZA CON LA POLEMICA DEI FINIANI. E GAUCCI DA’ ANCORA FORFAIT

L'ultima Parola - Gianluigi Paragone

Ancora lo strappo interno al centrodestra, ancora le beghe politiche tra Berlusconi e Fini e l’immancabile casa di Montecarlo. I talk show e le prime pagine dei quotidiani sfidano l’effetto assuefazione e non mollano la presa. Così, stasera anche L’Ultima Parola tratterà l’argomento. Oggi torna in seconda serata su Raidue lo spazio d’approfondimento politico condotto da Gianluigi Paragone. Trenatrè nuovi appuntamenti per parlare delle manove di Palazzo ma anche di attualità, costume e cultura assieme a un parterre di ospiti. Si parte con Vittorio Feltri, Lucia Annunziata, Enrico Mentana, Peter Gomez, Pietrangelo Buttafuoco e Vittorio Sgarbi. L’argomento, come detto, sarà la crisi di maggioranza con uno sguardo particolare alle vicende di Mr. Tulliani.

Gli ingredienti della trasmissione saranno sempre gli stessi cari al giornalismo classico. Faremo inchieste e porteremo politici nel nostro studio di Milano. Talvolta è difficile farli muovere da Roma, ma noi ci proveremo” ha spiegato il Paragone. Il giornalista, come di consuetudine, aprirà la puntata con un editoriale nel quale introdurrà il dibattito dicendo la sua. In studio sarà installato uno schermo touch screen che il conduttore utilizzerà per visualizzare grafici, filmati e servizi. Alla fine di ogni puntata Paragone stilerà una speciale hit parade con il meglio e il peggio della settimana televisiva, per poi riservarsi la possibilità di un ultimo commento, di un’ ultima parola appunto.

A quanto pare nella puntata di stasera L’Ultima Parola avrebbe dovuto ospitare l’imprenditore Luciano Gaucci, con le sue scottanti rivelazioni sul patrimonio dei Tulliani. Ma l’ex patron del Perugia calcio pare si è tirato indietro e per la seconda volta ha posticipato la sua ospitata, come già aveva fatto con Matrix di Alessio Vinci (maggiori info, qui). Sulla trasmissione di oggi sono anche arrivate le accuse di Filippo Rossi, direttore di Ffwebmagazine. Il giornalista di area finiana si è dichiarato vittima del “bavaglio della Rai” dopo essere stato avvisato da Paragone (che è anche vicedirettore di Raidue ndDM) che la direzione generale aveva messo il veto sulla sua partecipazione per ragioni burocratiche.


5
agosto

RAITRE TAGLIA LA DIRETTA SUL VOTO ALLA CAMERA. E IL SERVIZIO PUBBLICO CONTINUA A FARLO SKY TG24

Rai Parlamento

Si è fermata proprio sul più bello, come la pellicola inceppata di quei cinemini di periferia che trasmettevano film un poco osè. Ecco, forse è stato quello il motivo: l’atmosfera si stava facendo troppo caliente, anzi, Caliendo. Così, la diretta dello speciale di Rai Parlamento dedicata al voto di sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo (tenutosi ieri alla Camera) ha riservato un’amara sorpresa ai telespettatori e si è interrotta proprio quando non doveva. Zac, tagliata a pochi minuti dalla resa dei conti, dall’atteso esito della consultazione. Un colpo basso per chi da giorni seguiva morbosamente la vicenda incollato ai Tg, unica fonte di informazione che il piccolo schermo offre in questa estate politicamente torrida.

La giornata di ieri era un banco di prova fondamentale per il Governo e per la sua stabilità dopo la defezione dei finiani; a metà pomeriggio il telespettatore trovava su Rai3 una diretta dell’appuntamento parlamentare, a partire dalle dichiarazioni di voto (un bla bla bla abbastanza faticoso da reggere ai primi di agosto). A stento si sorbiva gli scleri di Antonio Di Pietro, i predicozzi di Dario Franceschini e di Fabrizio Cicchitto, che la tv rende ancora più soporiferi. Alla fine del supplizio si arrivava al voto, il momento più atteso. Mentre il Presidente della Camera dava inizio alla consultazione, Rai3 ci regalava in presa diretta la tensione tra i banchi della maggioranza. Un’ansia che neanche alla domanda finale del Milionario.

Proprio in quel momento, a pochi minuti dal voto, succedeva l’imprevisto. Il giornalista Giuseppe Morello interveniva per riprendere la linea ed avviarsi alla chiusura del collegamento. Ma come, proprio sul più bello? A quel punto al cronista non restava che approntare uno sbrigativo commento sui possibili esiti del voto (che poi ha salvato il sottosegretario Caliendo, ndDM) e congedarsi dal pubblico. La linea veniva data ad un’interessante puntata di Geo Magazine. Dagli animali della politica a quelli delle foreste tropicali.





4
giugno

IL SAVIANO DIMEZZATO: SCOPPIA UN ALTRO CASO SU RAI3. PER ORLANDO (IDV) IL DG DELLA RAI E’ LO STALLIERE DI ARCORE. E MASI QUERELA.

Roberto Saviano

In queste settimane le certezze per la prossima stagione tv sembrano un miraggio. Le indiscrezioni e le reazioni (spesso politiche) sono invece all’ordine del giorno. Dopo i casi Setta, Dandidi e Santoro, si apre quello su Saviano. «Vieni via con me», questo il titolo dello speciale in quattro puntate su Rai3 con Roberto Saviano e Fabio Fazio, sarebbe dovuto andare in onda a novembre, come anticipato dal capostruttura di rete, Loris Mazzetti, alla presentazione di Quelli di caterpillar. Ma secondo il quotidiano La Repubblica, con ogni probabilità il programma non s’ha da fare, o deve essere quanto meno dimezzato.

Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, le due puntate riguardanti la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo e i rifiuti di Napoli e dintorni potrebbero essere tagliate. Se ciò si verificasse, Saviano e la sua squadra sono decisi a non partire neppure con la nuova trasmissione dell’autunno del terzo canale. La prossima settimana sarà decisiva per la questione, ma nel frattempo le reazioni si sprecano. Tra le tante, non possiamo non segnalarvi le dichiarazioni al vetriolo di Leoluca Orlando (Italia dei Valori):

La Rai è diventata la stalla di Arcore e Masi è lo stalliere di Arcore. E’ incredibile che Berlusconi dica che Saviano offende l’Italia; semmai ad offendere l’Italia è proprio Berlusconi quando nega la realtà raccontata da Saviano“.

Frasi pesanti come un macigno che hanno fatto innervosire il direttore generale della Rai Masi che ha provveduto subito a querelare l’autore per “le dichiarazioni diffamatorie di inaudita gravità rilasciate ad agenzie di stampa“. La definizione dei palinsesti Rai pare non trovare pace e accontentare le varie parti è una questione sempre più delicata.


4
giugno

SALVATE IL “SOLDATO” MONICA SETTA: I POLITICI SCHIERATI CONTRO LA PRESUNTA CHIUSURA DE “IL FATTO DEL GIORNO” DI RAI2

Monica Setta

Le notizie corrono veloci ai piani alti della politica. Anche se si tratta delle ultime riguardo i futuri palinsesti Rai. Come sappiamo, Il fatto del giorno di Raidue potrebbe essere cancellato e la conduttrice Monica Setta ritrovarsi disoccupata. Ma alcuni politici, sopprattutto di sinistra, non ci stanno e nelle ultime ore hanno rilasciato dichiarazioni incredibilmente pro Setta e il suo programma. Partiamo dalla giovane ma tenace Debora Serracchiani (Pd):

”Se dovesse corrispondere al vero, la chiusura del ‘Fatto del giorno’ sarebbe una brutta notizia’. Sono stata ospite un paio di volte al Fatto del giorno  e ho trovato una produzione attenta e volonta’ di fare informazione. Forse non c’era l’aplomb della Bbc, ma c’era senz’altro la capacita’ di tradurre nella lingua di ogni giorno questioni delicate e complesse. Inoltre – ha aggiunto Serracchiani – per quanto ne so, al costo di 7mila euro a puntata, in quello studio si faceva approfondimento e share”.

Il talk politico del pomeriggio più volte finito nella bufera mediatica ha saputo coniugare approfondimento e ottimi ascolti, rivitalizzando una fascia del pomeriggio in crisi per il secondo canale. Ma il budget esiguo e il 10% di share in media non sono gli unici punti fermi su cui si sofferma Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai e più volte ospite del programma di Rai2:

Nella definizione del prossimo palinsesto pare che su Rai2 vengano cancellate trasmissioni come “Il fatto del giorno” di Monica Setta e “l’Italia sul due” di Milo Infante e Lorena Bianchetti. La curiosità della notizia, se confermata, e’ dovuta al fatto che sono trasmissioni che hanno registrato in questi mesi significativi ascolti e con un basso costo di produzione. Sempre secondo indiscrezioni, il tutto dovrebbe essere sostituito da un contenitore curato, pare, da un professionista in arrivo da Mediaset. Se il tutto dovesse rispondere al vero, sarebbe altrettanto curioso conoscere le ragioni editoriali, economiche e finanziarie che portano l’azienda a penalizzare format di successo in termini di ascolti e di budget con altre esperienze che, ne siamo certi, avrebbero costi di gran lunga superiore. È questa la strada per contenere i costi e rilanciare la qualita’ nell’azienda di servizio pubblico?”.

Quelle di Merlo e Serracchiani, non sono le uniche voci a farsi sentire. Anche Matteo Colaninno (Pd) ha voluto dire la sua.


16
marzo

IL CDA RAI CONFERMA LO STOP AI TALK SHOW: LA PALLA PASSA ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA

Nulla da fare. Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha confermato, nella riunione d’urgenza convocata ieri dal Presidente Paolo Garimberti, la delibera approvata il 1° marzo scorso: tutti i talk show politici resteranno sospesi fino alla conclusione del periodo elettore. La decisione, votata a maggioranza (5 voti contro 4) nonostante l’auspicio di Garimberti nel trovare un “punto di incontro” e la lettera del Presidente dell’AgCom Corrado Calabrò, cozza con la sospensione del Tar del Lazio del provvedimento varato dall’AgCom per le emittenti private, anch’esso basato sul regolamento predisposto per la Rai dalla Commissione di Vigilanza.

In altre parole, mentre Sky, Mediaset e Telecom Italia Media potranno proporre regolarmente programmi di approfondimento politico conformi alla legge sulla par condicio, la Rai sarà l’unica a doversi affidare alle sole tribune elettorali. Il CdA ha comunque dato mandato al Direttore Generale della Rai Mauro Masi di illustrare la situazione alla Commissione di Vigilanza (il cui Ufficio di Presidenza è convocato per oggi alle 13.30), a cui spetta quindi la “decisione” finale.

Il Presidente della Rai Paolo Garimberti rispetta la decisione della maggioranza ma si dichiara amareggiato “per la divisione” in Consiglio di Amministrazione e per la “mancata ripresa dei talk show”. Il Presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, che insieme a Mauro Masi avrà il compito di trovare urgentemente una strada alternativa, ha espresso tutta la sua contrarietà alla delibera: “Si attendeva una scelta diversa in ordine all’invito di ripristinare i programmi d’approfondimento nel periodo elettorale, per i quali era gia’ stata ritenuta non obbligata la loro soppressione”.

Dura anche la reazione di Giovanni Floris: