Polemica



22
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2014, CARLO DEGLI ESPOSTI CONTRO CASCHETTO: “A SANREMO C’E’ DON MATTEO E NON I BRACCIALETTI ROSSI”

Festival di Sanremo 2014

In effetti è curioso come sia stata gestita la promozione dei prodotti Rai, al Festival di Sanremo 2014. Lo scopo della kermesse è sempre stato e sempre rimarrà anche quello di fare da vetrina per il periodo di garanzia primaverile dell’azienda pubblica che, non a caso, si inaugura proprio con il Festvial. Se The Voice è stato ampiamente “coperto”, grazie indirettamente a Noemi e, ovviamente, all’ospitata di Raffaella Carrà, lo stesso non si può dire per altre produzioni.

Prendiamo Rai Fiction ad esempio, che è riuscita a portare all’Ariston Claudio Santamaria per Non è mai troppo tardi, Luca Zingaretti per Il giudice meschino, e Terence Hill per Don Matteo. Ma si è dimenticata di Braccialetti Rossi, ovvero l’unica fiction dell’azienda pubblica che abbraccia un target trasversale e funziona soprattutto sul pubblico più giovane, quello che in sostanza ogni conduttore e dirigente aspira di agganciare, in Rai. Ebbene, Fazio se ne è ben guardato dall’invitare il cast, nonostante la vocazione musicale della serie (e l’esempio lampante della “bellezza della diversità”, come decantato dalla Littizzetto nel monologo di giovedì), puntando per la serata finale su Don Matteo che, con tutto il rispetto, tutto ha fuorché bisogno di essere pubblicizzato, visto l’ampissimo successo (seppur sul target over).

Sanremo 2014, Carlo Degli Esposti contro Beppe Caschetto

Inevitabile, quindi, che Carlo Degli Esposti – produttore con Palomar di Braccialetti Rossi – abbia avuto da ridire sul fatto. E, come ormai consuetudine tra i protagonisti del piccolo schermo, si è lasciato andare con una frecciata su Twitter, attaccando direttamente Beppe Caschetto, noto agente di Fazio e Littizzetto e artefice delle ospitate di gran parte dei personaggi che si sono susseguiti all’Ariston (buona parte, ovviamente, curati da lui stesso).




15
gennaio

MORGAN REPLICA (IRONICO?) E J-AX SI SCUSA: “SONO STATO INSENSIBILE MA QUELLO CHE HO DETTO E’ VERO”

Morgan

C’era da aspettarselo. Le dichiarazioni rilasciate a Tv Sorrisi e Canzoni da J-Ax non sarebbero passate inosservate, soprattutto da parte del diretto interessato Morgan. Il nuovo coach di The Voice 2, infatti, scoperto un improvviso amore per il mondo dei talent show, ha lanciato un’inattesa frecciata al giudice di X Factor, spiegando che nel programma di Rai 2 “Ci sono Pelù e Noemi, discograficamente rilevanti e attivi. Mica come Morgan”.

J-Ax contro Morgan: botta e risposta su Twitter

La replica del pirata non si è fatta attendere e, tramite il suo profilo ufficiale di Twitter, ha preferito spegnere (o ironizzare?) la polemica del rapper ex Articolo 31:

Una chiusa da signore, come hanno scritto alcuni suoi followers, o, tra le righe, una velenosa ma sacrosanta (perché ci starebbe anche tutta) frecciata? Fatto sta che J-Ax ha raccolto la replica, preferendo scusarsi… ma con riserva:

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,


10
novembre

BALLANDO CON LE STELLE 2013: ANNA OXA FUORI DAI… GIOCHI

Anna Oxa cade a Ballando con le Stelle 2013

Anna Oxa cade a Ballando con le Stelle 2013

Anche chi ne aveva già avuto abbastanza di Anna Oxa e del suo protagonismo assoluto in Ballando con le stelle 2013, dopo la puntata di due sabati fa era un po’ in attesa: cosa sarebbe accaduto nella sesta puntata? La conduttrice Milly Carlucci, dopo varie dichiarazioni sulla polemica divampata il 2 novembre 2013,  aveva assicurato durante il collegamento con La Vita in diretta che tutto sarebbe stato spiegato e chiarito. Macché.

Ballando con le stelle 9: Anna Oxa eliminata per infortunio

La sesta puntata si è aperta con il riassunto dell’Oxagate, ma senza aggiungere nulla di nuovo a quanto il pubblico già sapeva. Insomma tanto fumo negli occhi e un’attesa che non ha portato a niente (a parte gli alti ascolti) perché neanche quando la Oxa e Samuel Peron sono stati chiamati in pista è stato affrontato l’argomento. Come se non fosse accaduto nulla: amici come prima, con un filmato molto bello e commovente che ripercorreva sia l’esperienza della Oxa a Ballando che altri momenti della sua vita, sulle note della canzone che racconta il rapporto con la madre.

Una celebrazione, insomma. Anzi, quasi un commiato, neanche avessero saputo che da lì a pochi minuti la cantante albanese si sarebbe accasciata al suolo (qui il video) durante la nuova performance, a causa di una storta ad un piede che l’ha immobilizzata per interminabili minuti, con lo studio in apnea e la Carlucci agitatissima. E chissà che non sia stata l’agitazione a suggerire alla Carlucci di non andare a nero, indugiando sul dolore della Oxa con tanto di medici (in camice bianco) e due barellieri. L’infortunata è stata poi portata d’urgenza in una struttura privata per fare una radiografia ed eliminata immediatamente dalla gara, per regolamento. Regolamento alquanto strano: perché un concorrente viene automaticamente eliminato per un infortunio, quando magari con un po’ di fortuna avrebbe potuto (e potrebbe) anche cavarsela con poco, rientrando a pieno titolo in gara?





9
novembre

UNA GRANDE FAMIGLIA 2: L’ASSOCIAZIONE ITALIANA GENITORI CONTRO LA STORIA OMOSESSUALE DEL FIGLIO DI LAURA RENGONI

Una Grande Famiglia 2 - Flavio Pistilli e Luca Peracino

Una Grande Famiglia 2 sta crescendo puntata dopo puntata e, come per ogni successo che si rispetti, non poteva mancare la polemica. Ecco dunque che l’Associazione Italiana Genitori, nella figura del Presidente Fabrizio Azzolini, ha denunciato al Forum delle Associazioni familiari la storia d’amore omosessuale tra Nicolò (Luca Peracino), figlio di Laura Rengoni (Sonia Bergamasco), e Davide (Flavio Pistilli).

Una Grande Famiglia 2: è polemica per la storia omosessuale tra Nicolò e Davide

Di cosa parliamo? Nell’arco delle sei puntate della prima serie, Laura scopriva che suo figlio era omosessuale e che si stava innamorando di un operaio dell’azienda di famiglia. La madre non riusciva ad accettarlo, anche per le sue accese convinzioni religiose, e provava a nascondere la testa sotto la sabbia pur di non dover fare i conti con la realtà. In questa seconda stagione, giunta al quarto appuntamento e al 21.37% di share, Laura si sta invece sforzando di comprendere il figlio, che intanto è andato a vivere con Davide.

E per farlo frequenta l’associazione Agedo (Associazione Genitori di figli Omosessuali) consigliatale dal fratello Raoul (Giorgio Marchesi). Il confronto fra lei e gli altri genitori, per esempio Leonardo (Cesare Bocci), che a differenza della donna la prende con ironia e senza drammi eccessivi, secondo l’Associazione Italiana Genitori -come leggiamo su Libero- è stato imposto al pubblico a casa, senza dare ai telespettatori la possibilità di decidere se volevano o meno affrontarlo. Una posizione che a molti sembrerà retrograda e decisamente superata ma che, indipendentemente dalle convinzioni di ciascuno, arriva in ritardo rispetto ai passi (quasi da gigante) che la tv ha fatto negli ultimi tempi sul tema omosessualità.


8
novembre

LA VITA IN DIRETTA: ALDA D’EUSANIO E QUEL COMMENTO INDELICATO SULLA VITA DOPO IL COMA

La Vita in Diretta - Alda D'Eusanio

Si infiamma il salotto de La Vita in Diretta, il programma pomeridiano di Rai 1 che quest’anno è tornato rivoluzionato e, dopo una partenza non rosea in quanto a riscontri auditel, sta pian piano aggiustando il tiro cercando di riguadagnare terreno. Paola Perego e Franco Di Mare stanno ricreando il clima di confronto e discussione con gli ospiti caro al format, e tra gli ospiti più gettonati di questa stagione ci sono Alba Parietti, Paolo Limiti e Alda D’Eusanio, presenti sempre più spesso.

La Vita in Diretta: Alda D’Eusanio al centro della polemica

Proprio quest’ultima si è resa protagonista di un episodio spiacevole che ha imbarazzato i conduttori e che ha tenuto banco questa settimana. Tutto è iniziato lunedì 4 novembre 2013 quando, nell’ambito di un discorso sull’importanza della fede nella guarigione, Di Mare si è collegato con Lucrezia, una madre il cui figlio rimase coinvolto in un incidente e si è risvegliato dal coma dopo dieci anni. Max Tresoldi, pur con conseguenze invalidanti, ormai è perfettamente cosciente e comunica con i suoi cari, scherza e ragiona, pur avendo bisogno di continua assistenza. La D’Eusanio, che ha a sua volta subito un grave incidente nel 2012, dopo il collegamento ha dichiarato:

“Rivolgo un appello pubblico a mia madre: mamma, se dovesse accadermi quello che è accaduto a Max, ti prego, non fare come la mamma di Max. Quella non è vita. Scusatemi, dirò una cosa controproducente, come volete, ma tornare in vita senza poter essere più libero, indipendente, soffrire, avere quello sguardo vuoto… mi dispiace, no. “

Il padrone di casa si è dissociato dal pensiero e poi, al momento dei saluti finali, insieme alla Perego è tornato sull’argomento perché Lucrezia ha voluto riaprire il collegamento e chiarire la sua posizione dicendo che non è stata lei a forzare la natura e riportare in vita il figlio, ma che lui è sempre stato vivo. Tutto ciò mentre cercava di frenare il ragazzo che scalpitava sulla sua sedia a rotelle, visibilmente ferito, facendo il segno del pollice verso nei confronti di quanto ascoltato dalla D’Eusanio.





25
settembre

SOS TATA SOTTO ACCUSA: L’ASSOCIAZIONE CULTURALE PEDIATRI CONTRO TATA LUCIA

Lucia Rizzi

Il metodo Joe Frost ha colpito ancora. La più terribile delle tate, protagonista di un programma di Real Time che insegna ai genitori come far rispettare con fermezza le regole ai figli capricciosi, deve aver influenzato il lavoro dell’italiano SOS Tata, programma di La7 e Fox Life ben più soft ed umano del suo. Almeno fino ad oggi.

SOS Tata: Accusata la puntata del 14 settembre 2013

Sì, perché la dolcissima (in video) Tata Lucia Rizzi, immagine da nonnina paziente e testimonial della crema spalmabile alla nocciola più amata d’Italia, avrebbe cambiato metodi. Messa da parte la ferma ma sorridente pazienza, nella puntata andata in onda (in replica) il 14 settembre 2013 ha convinto una mamma a tenere chiuso il figlio di un anno nella sua camera per farlo addormentare da solo, lasciandolo piangere disperato e senza conforto e scioccando anche il fratellino più grande, che, impotente, si tappava le orecchie.

L’associazione culturale pediatri condanna i metodi educativi di Tata Lucia

La scena ha toccato l’Associazione culturale pediatri (ACP) che, insieme ad altre associazioni, ha pensato bene di contattare il Garante per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza sottoponendo il caso e definendo “diseducativi” i metodi del programma e della tata che, tra i tre protagonisti “educatori”, rappresenta un po’ l’immagine simbolo dello stesso.


16
luglio

MISS ITALIA: PATRIZIA MIRIGLIANI RINGRAZIA LAURA BOLDRINI (!) MA ESAGERA

Patrizia Mirigliani

Avrà anche voltato pagina Patrizia Mirigliani, sforzandosi di trovare una valida alternativa alla Rai per l’edizione 2013 di Miss Italia e tenendosi ormai fuori dale polemiche, ma alle provocazioni gratuite non riesce a non rispondere. E dunque lo fa ma mantenendo un profilo basso, mostrandosi gentile mentre in realtà sotto la cenere c’è ancora fuoco e si sente.

Dopo le dichiarazioni del Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha affermato di sentirsi rallegrata per la scelta ‘moderna e civile’ dell’azienda pubblica di non trasmettere più la kermesse, l’organizzatrice dell’evento stesso risponde attraverso la pagina Facebook ufficiale del concorso con le seguenti parole.

“Apprezzo l’interesse della Presidente della Camera per Miss Italia. In tutto il mondo si valorizza la bellezza nazionale, compito che noi perseguiamo con etica e correttezza da ben 74 anni. Avrei piacere di incontrare personalmente la Presidente per renderla partecipe di quanto Miss Italia abbia fatto per le donne. Le protagoniste sono cinquemila ragazze che liberamente si sono iscritte e che partecipano per conquistare quella visibilità che nessun altro evento mette loro a disposizione in maniera così seria e pulita.”

Ahi ahi. Era partita bene, la Mirigliani, con quel ringraziamento di maniera che voleva dire ben altro, ma poi si è fatta prendere la mano eleggendosi quasi a paladina del bene femminile con quel concetto, più e più volte ripetuto in passato, che il suo concorso per le donne ha fatto tanto. Quasi come fosse un evento benefico, come se per lei e tutto il suo entourage non fosse un lavoro e non avesse portato profitti in questi settantaquattro anni, come se fosse un’opera di bene.


11
luglio

IL VIAGGIO: E’ POLEMICA TRA PIPPO BAUDO E L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA

Il Viaggio

Doveva terminare, Il Viaggio (qui la nostra recensione), per far parlare di sé e riempire le pagine dei quotidiani. Lunedì 8 luglio 2013 è andata in onda su Rai 3 l’ultima delle quattro puntate di quest’anno, la seconda dedicata alla città di Roma, e uno dei servizi trasmessi ha scatenato un putiferio coinvolgendo Pippo Baudo in un affaire politico. A scagliarsi contro il conduttore l’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, che non ha gradito l’intervista al maggiore Francesco Sardone, direttore del Mausoleo delle Fosse Ardeatine.

Durante l’intervista, e ripercorrendo una delle pagine più drammatiche della storia italiana qual è stata appunto il massacro delle Fosse Ardeatine, si è parlato dell’attentato di via Rasella, compiuto il 23 marzo 1944 da un gruppo di partigiani ai danni di 34 soldati tedeschi che persero la vita. Secondo la ricostruzione sentita in trasmissione, il fatto che nessuno abbia reclamato la paternità dell’attentato entro le 48 ore previste dall’allora legge di guerra, portò all’applicazione di un’altra, e terribile, legge: l’assassinio di dieci italiani per ogni tedesco morto. Da qui la strage.

L’Anpi adesso, insorge contro le domande di Baudo che “sembrano legittimare le presunte leggi di guerra” e, come leggiamo su Libero, racconta un’altra verità ricordando che l’eccidio delle Fosse avvenne dopo 21 ore dall’attentato ai danni dei tedeschi, quindi prima che il termine fosse scaduto.

Ancora una volta, parlando di via Rasella, si sono rappresentati i fatti come se si fosse trattato di un attentato terroristico e non di una “legittima azione di guerra partigiana”, come è stato riconosciuto più volte dalla Corte di Cassazione italiana e da numerosi tribunali.