PdL



17
ottobre

I VERTICI DEL PDL CONTRO VINCI E DEL DEBBIO. PRESSING SU BERLUSCONI PER FARLI ‘SALTARE’?

Silvio Berlusconi Alessio Vinci

Pronto, chi parla?! Smessi i panni del Premier, pare che Silvio Berlusconi abbia trovato impiego come centralinista. Da qualche settimana, infatti, il telefono del Cav sarebbe tempestato di chiamate da parte di alcuni esponenti del Pdl, infuriati per il trattamento che avrebbero riservato loro da un paio di giornalisti tv. Il bello è che, stavolta, Santoro e Floris non c’entrano. Le ire del partito si sarebbero piuttosto concentrate su Paolo Del Debbio ed Alessio Vinci, rei di aver bistrattato i vertici del centrodestra nei loro rispettivi programmi.

A riportare l’indiscrezione è Il Giornale, che solitamente sul Pdl ci prende. Secondo il quotidiano, Berlusconi avrebbe ricevuto reclami sui conduttori di Quinta Colonna e Domenica Live “con la richiesta esplicita di far saltare i due programmi“. Per alcuni esponenti del centrodestra, il talk show di Paolo Del Debbio – premiato dagli ascolti – avrebbe cavalcato troppo l’antipolitica, indugiando sulle magagne del Laziogate e sulle imprese di Fiorito. Non solo: qualcuno si sarebbe lamentato anche per un invito in studio a Nunzia De Girolamo, che aveva definito Matteo Renzi preferibile a La Russa e Gasparri.

Come detto, nel tritacarne pidiellino ci sarebbe finito anche Alessio Vinci con Domenica Live. Al suo debutto, il programma di Canale5 ospitò un’intervista a Carlo De Romanis, il Consigliere Regionale oggi noto per le sue feste in maschera, e alla prorompente Nicole Minetti. Due personaggi ritenuti forse poco adatti a rappresentare al meglio il partito. Nella scorsa puntata, inoltre, Alessio Vinci alzò i toni del dibattito e bisticciò in diretta con Roberto Formigoni, che lo definì un “comiziante da strapazzo” e lo minacciò di querela.




16
settembre

QUELLI CHE, IL PDL INSORGE CONTRO LA CABELLO: “FA CAMPAGNA ELETTORALE. NIENTE IMITAZIONE DI NICOLE MINETTI”

Alessandra Mussolini

Perso il calcio, alla domenica pomeriggio di Rai 2 resta soltanto… Quelli Che. La storica trasmissione, che fu di Fabio Fazio prima e di Simona Ventura poi, riparte per il secondo anno consecutivo sotto la guida di Victoria Cabello. E se lo spettro della Mona con i diritti tv avanza prepotentemente, ad agitare il debutto è la fresca polemica che arriva dal mondo della politica.

A scagliarsi contro Cabello e Co. è, infatti, il PdL, contrario all’annunciata parodia di Nicole Minetti da parte di Virginia Raffaele. Il partito berlusconiano, come riporta il Fatto Quotidiano, lo considera un vero e proprio affronto:

La Cabello fa campagna elettorale - attacca la deputata Jole Santelli - e così Rai 2. La Rai non si è mai sottratta alla campagna elettorale, contrariamente a quanto dicono i nostri dirimpettai di questo momento del PD. Si è sempre battuta aspramente per la sinistra, che sia il PD o l’estrema sinistra. Mi dispiace, pensavo che almeno in questi mesi si fosse raggiunta la consapevolezza che bisognasse parlare di problemi di politica vera e non di gossip”.

Le fa eco anche Alessandra Mussolini, che ne fa una questione di partito e di donne:


5
giugno

GERRY SCOTTI CANDIDATO ANTI-GRILLO DEL PDL? IL CONDUTTORE SMENTISCE: MENO MALE

Gerry Scotti

Ma ve lo immaginate Gerry Scotti alla guida del centro destra italiano? L’idea è di quelle assurde, che fanno sorridere: dal governo dei tecnici alla Repubblica dei telequiz. A sparare la provocazione era stata Maria Giovanna Maglie su Libero: il conduttore sarebbe il candidato perfetto per i moderati, aveva scritto la giornalista. Così, la proposta è diventata un tormentone fantapolico in grado di stuzzicare la fantasia di molti, e pare che lo stesso Silvio Berlusconi ci abbia fatto un pensierino.

Secondo indiscrezioni, il Cavaliere starebbe valutando l’eventualità di lanciare una nuova corrente, magari guidata proprio dal re dei game show. La “pazza idea” sarebbe quella di rottamare le cariatidi della politica creando un nuovo spazio di riferimento per i moderati, un partito alternativo al Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, che potrebbe chiamarsi Italia Pulita. In questo senso Gerry Scotti, così popolare, credibile e pure un po’ buonista, potrebbe rivelarsi l’uomo giusto per incarnare il cambiamento.

E allora, avanti tutta con zio Gerry: l’accendiamo e così, con l’aiuto del pubblico, la scalata verso il milione (di voti) sembra un sogno realizzabile. Dalla “paccata di miliardi” della Fornero al Money Drop del conduttore, anche l’economia tornerebbe a sorridere. Passaparola. A frenare ogni tipo di fantasia a riguardo ci ha però pensato lo stesso presentatore di Canale5, che con un semplice Tweet ha messo a tacere le indiscrezioni sulla sua presunta candidatura .

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