E’ innegabile. Anche il mondo televisivo è pervaso di quel maschilismo imperante che associa immediatamente una velina ad una ragazza che non sa fare altro che mostrare le proprie grazie, ed una miss ad una sognatrice che, non potendo sfruttare altre doti, mette in mostra il proprio corpo nella speranza che sia valutato migliore di quello delle sue avversarie in corsa per il titolo.
E’ innegabile. Anche le donne soffrono di questo maschilismo, in forme subdole e sottili, e ogni qual volta si trovano a dover fare i conti con un sorpasso di una di queste veline o miss ai loro danni, questo sentimento carico di pregiudizio e snobbismo viene fuori in tutta la sua forza e con tutta la sua carica pseudo-intellettuale. Peccato che tutto questo alimenti il mito delle donne che non sanno essere solidali con le donne, quel mito che diventa realtà in quei reality in cui le femminucce passano il tempo a farsi fuori l’un l’altra, in una masnada autodistruttiva, mentre i maschietti fanno branco e le guardano compiaciuti e gongolanti. E’ tutto questo che ha portato Katia e Valeria allo sketch, ormai divenuto di culto, delle aspiranti Miss Italia che “ciao, mi chiamo Valeria, ho un debole per le scarpe e uno per le borse, però siccome vanno abbinate volevo sapere se posso considerarli un debole solo“, oppure “che sia chiaro, mi prenoto, alla prossima domanda devo rispondere io dicendo La pace del mondo“!
E’ innegabile. Certi fenomeni tendono a ripetersi in modo ciclico e ripetitivo. Così, se l’8 marzo 1994 un corteo di femministe, evidentemente un pò confuse, sfilava contro Non è La Rai dichiarando di “Non essere Ambranate, ma studentesse laureate“, oggi c’è un Grande Fratello che, constatata più volte la moria delle concorrenti è costretto a dichiarare che “questa settimana tocca nominare solo i ragazzi, giusto per riequilibrare la situazione“. E se Ambra è riuscita nell’intento di far dimenticare la ragazzina che faceva il playback con la voce di un’altra, a favore di un’attrice capace di vincere tutti i premi che con Saturno Contro potesse aggiudicarsi, adesso è il caso di dare il benvenuto alla nuova eroina del femminismo post-veline, questa Miriam Leone miss, studentessa e novella conduttrice. Incredibile? Solo se siete pervasi di quel maschilismo di cui sopra.