Esser contesi ed aver la forza e il coraggio di dividersi, pur di prendere tutte le possibilità che la vita ci offre, nessuna esclusa. Potrebbe essere questa la filosofia che muove le scelte professionali di Emanuele Filiberto di Savoia, pronto a concedersi a Rai, Mediaset e alla politica, senza dover mai rinunciare a nessuna delle opzioni, e senza dare a noi scampo alcuno.
Così, il nobile prestato alla televisione, racconta a Diva e Donna i suoi progetti per il futuro, in primis confermando la partecipazione al reality La Tribù - Missione India, condotto da Paola Perego: “Non rinuncio a partecipare al reality di Canale 5, non vedo perche’ dovrebbe togliermi credibilita’. Puo’ solo arricchirmi“. E a quale tipo di ricchezza faccia riferimento il nobile concorrente non è ci è dato di sapere. Ciò che apprendiamo dall’intervista, però, è che lui proprio non ha intenzione di fermarsi a questa partecipazione, impegnatissimo, ahinoi, a costruirsi una solida carriera all’interno del tubo catodico. E nonostante la sua presenza fosse data certa all’interno del cast del contenitore domenicale di Barbara D’Urso, Emanuele Filiberto stupisce tutti e fa il salto, che sia o meno di qualità lasciamo a voi giudicare.
Nonostante abbia deciso di non seguire il consiglio dell’amico Bibi Ballandi, che vedendo in Emanuele enormi potenzialità gli sconsigliava caldamente la partecipazione al reality, ha comunque deciso di prendere ciò che il produttore gli ha offerto: “Saro’ su Mediaset da settembre a novembre, poi sono pronto per il nuovo programma, Manuale D’amore, che dovrebbe partire a gennaio su Raidue: uno non esclude l’altro. Prima del reality ho ricevuto anche altre due proposte una in Francia per un talk show condotto da me e una in Inghilterra“. Ma lasciare un paese in cui con fatica il nobile si è conquistato un piccolo podere catodico non sarebbe stato evidentemente saggio: ecco dunque servito il real tentativo di essere ovunque ed esserci comunque. Perchè soltanto con solide basi da prezzemolino tv, Emanuele Filiberto potrebbe pensare di lasciare la politica.