Le leggi del desiderio



17
febbraio

LE LEGGI DEL DESIDERIO: LA CONVULSA RICERCA DI UNA FELICITA’ INGANNEVOLE NEL NUOVO FILM DI SILVIO MUCCINO

Le Leggi del Desiderio (locandina)

Matilde, Ernesto e Luciana hanno inseguito per tutta la vita un desiderio, ma il beffardo destino ha ostacolato la folle corsa, fino all’incontro con il funambolico Giovanni Canton. Uno spregiudicato life coach, tre “figli della crisi” confusi e insoddisfatti delle loro vite, e l’inafferrabile desiderio di raggiungere i propri obiettivi, sono gli ingredienti de “Le leggi del desiderio”, terza pellicola diretta da Silvio Muccino e scritta a quattro mani con la sceneggiatrice Carla Vangelista, in uscita nelle sale dal 26 febbraio.

Le leggi del desiderio: la trama

Le leggi del desiderio” – una produzione Medusa Film realizzata da Marco Belardi per Lotus Production – è una commedia che vede come protagonista Giovanni Canton (Silvio Muccino), un carismatico trainer motivazionale intento a divulgare delle tecniche utili al raggiungimento di ciò che desideriamo, sia esso il piacere, il lusso, il potere, il successo o l’amore. Considerato dai suoi tanti fan una sorta di profeta – e da molti altri un cialtrone che si approfitta delle debolezze altrui – Canton decide di dimostrare la veridicità delle sue teorie organizzando un concorso per la selezione di tre persone, che verranno da lui portate in sei mesi al raggiungimento dei loro più sfrenati desideri. I fortunati prescelti sono Matilde, Ernesto e Luciana, e ognuno di loro incarna un desiderio mai realizzato. Matilde (Nicole Grimaudo) è un’eterna sognatrice, e il suo desiderio è realizzarsi in amore; timida, goffa e ipersensibile, è sempre a disposizione di tutti, ma soprattutto è alla mercé del suo amato Paolo (Luca Ward), un uomo sposato che non sarà mai suo. Ernesto (Maurizio Mattioli) è un sessantenne disoccupato alla disperata ricerca dell’affermazione professionale, mentre Luciana (Carla Signoris) è una moglie e madre devota, donna apparentemente perfetta nonché segretaria al Vaticano, che cova il desiderio inconfessabile di diventare famosa grazie ai romanzi hard che scrive. l’intenso rapporto che si stabilirà fra il life coach e il terzetto prescelto, produrrà effetti inaspettati nella vita di tutti loro, soprattutto in quella di Canton.

Il film, utilizzando spesso toni paradossali, racconta a suo modo l’Italia di oggi, e lo fa attraverso la controversa figura del “motivatore professionale”, che in un mondo in cui nessuno sa più come arrivare a fine mese o come realizzare i propri sogni, si propone come una sorta di messia che custodisce il segreto della felicità. Una felicità che – secondo le parole di Muccino – è irreale, poiché frutto di un modello imposto dal “sistema” in cui, paradossalmente, risiede proprio il motivo della nostra infelicità: il doversi adeguare agli standard di successo personale e professionale imposti dalla società, non fa altro che allontanarci da ciò che siamo davvero e che vogliamo veramente.