Kubrick-Una storia porno



27
ottobre

LORENZO PATANE’ A DM: DA 14 ANNI NON HO LA TV IN CASA. ATTORE PORNO MA SOLO PER FICTION

Lorenzo Patanè

Se vi trovate a Stoccarda e avete nostalgia di casa, non esitate ad andare nella sua enoteca. Lì la sua famiglia saprà deliziarvi con prodotti tipici italiani, di alta qualità e di provenienza biologica. Perché è proprio in Germania che Lorenzo Patanè è cresciuto, mantenendo però ben salde le radici italiane, e non è un caso che oggi abbia deciso di trasferirsi nel Belpaese, per continuare a recitare e lanciarsi in nuove sfide professionali.

Con un’enoteca piena di leccornie italiane non deve essere stato difficile per te interpretare, per tanti anni, lo chef Robert di Tempesta d’Amore. Era diventato il tuo alter ego?

Direi proprio di sì ed è stato anche per questo che ad un certo punto ho sentito il bisogno di cambiare e fare altre cose. Ho interpretato questo personaggio per ben quattro anni e mezzo, al netto dell’anno in cui ero uscito dal cast. E’ stata davvero una grande e lunga esperienza. Ora piano piano mi sto disintossicando da Robert.

Con quel personaggio hai ottenuto un successo enorme. Qual è secondo te il punto di forza di Tempesta d’Amore?

E’ un prodotto esportabile e ben fatto, che ha un suo pubblico ben consolidato in Germania e in tanti altri paesi del mondo. La soap ormai fa dei grandi numeri e credo che andrà avanti ancora a lungo, almeno fino a quando esisterà un televisore sulla faccia della terra…

Bhe, anche Centovetrine in Italia fa grandi numeri, eppure c’è l’intenzione di chiuderla…

Questo è infatti un paradosso tutto italiano, una cosa simile in Germania non accadrebbe mai. Le dinamiche lì sono molto semplici. Il prodotto ha successo? Allora ci si investe e lo si porta avanti. In Italia invece subentrano altri fattori che non prendono in considerazione il gusto del pubblico. In Germania Tempesta d’Amore è un prodotto che negli anni ha consolidato il successo, è diventato quindi una roccaforte, chiusa, nessuno si può intromettere e anteporre i propri interessi personali, non ci sono ingerenze esterne.

Dopo un successo mondiale hai deciso di prendere parte alla web-serie italiana KubriCk-una storia porno, uscita in questi giorni. Come mai questa nuova sfida nel mondo di internet?




12
ottobre

IMMANUEL CASTO A DM: I SOLDI SPESI MEGLIO? QUELLI DALL’ANALISTA. SONO SCHIAVO DELLA SOCIETA’ DELL’IMMAGINE. NEL NUOVO ALBUM NON SOLO PORN GROOVE

Immanuel Casto

Immanuel Casto

Spesso associato alla “provocazione a tutti i costi” con i suoi video irriverenti sui temi più disparati che affliggono la nostra società, Immanuel Casto è pronto ad accogliere nuove sfide che mettano in luce la sua creatività. E così, dopo aver firmato la canzone originale “Porn to be alive” di Kubrick-una storia porno, nuova web serie presentata al Roma Fiction Fest, il cantante lombardo è irrefrenabile e un vulcano di idee che spaziano da un corto a carattere drammatico a un malizioso gioco da tavolo sullo sfruttamento della prostituzione.

Kubrick-una storia porno, è la nuova web-serie lanciata al Roma Fiction Fest di cui tu hai firmato la canzone originale “Porn to be alive”: secondo te questo connubio fra cinema d’autore e cinema porno potrà avere presa sul pubblico?

A prescindere dai temi che deve affrontare Kubrick, la vera sfida è nel fatto che sia una web-serie. Non è preclusa la possibilità che un’emittente decida di acquistare la serie, ma nel frattempo puntano al web dividendola in tre episodi, ricalcando le orme di Fritz. Lo fanno giocando le loro carte che sono quelle di trattare il mondo del porno con moltissima leggerezza, realizzando un prodotto fresco indirizzato a un pubblico molto giovane.

Analizziamo il titolo: Kubrick, ti piace? Hai visto qualche suo lavoro?

Beh si, assolutamente si. Forse per quanto riguarda il cinema non ho un regista favorito, ma è sicuramente uno dei miei preferiti. All’anteprima qualcuno ha detto “Si dice che Kubrick tira sempre”. Ed in effetti c’era talmente tanta gente all’anteprima che si è dovuta ripetere la proiezione prenotando una seconda volta la sala. Speriamo sia un buon auspicio anche per il web.

La seconda parte del titolo è invece “una storia porno”: qui siamo un po’ più ferrati. Ti sei avvicinato al genere porno per interesse, curiosità o strategia?

Alla base c’è una mera ispirazione. E’ un po’ come domandare a Dario Argento perché coltiva il genere del film horror. Ti posso dire quelle che sono le componenti alla base di ciò che faccio: una puramente artistica e una ludica legata al divertimento e a un senso liberatorio soprattutto per l’ascoltatore. Spesso anche chi mi apprezza pone molto l’accento sulla critica, sulla denuncia sociale di alcuni miei pezzi dimenticando però che uno degli aspetti più importanti del mio lavoro sia proprio il divertirmi e il divertire con i miei pezzi. In alcuni brani, invece, avevo come obiettivo una “riscrizione sociale”, più che una critica sociale. Non esprimo un giudizio, semplicemente dico le cose senza mezzi termini toccando determinati argomenti.

Diciamo che scegli l’arma della provocazione…

Quando scrivo un pezzo lo faccio dando voce alla mia ispirazione e pensando alla reazione dei miei fan quando l’ascolteranno, non a chi sto antipatico. Non penso a come infastidire qualcuno, ma non nego di trarre soddisfazione quando vedo che un determinato target che io non gradisco e che indirettamente critico con i miei pezzi si senta tirato in causa. In questo senso provocare mi piace.

Quanto è importante provocare per avere successo?


27
settembre

KUBRICK-UNA STORIA PORNO. DAL ROMA FICTION FEST AL DEBUTTO SU YOUTUBE DAL 2 OTTOBRE

Kubrick - Una storia Porno

Kubrick – Una storia porno: una possibile carriera nella prolifica industria dei film per adulti del maestro Stanley Kubrick, pronto a “darsi da fare” fra una ripresa e l’altra di alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema? Niente di tutto ciò. La nuova web serie prodotta da Magnolia e che verrà proiettata in anteprima il primo ottobre al Roma Fiction Fest 2012 e disponibile su Youtube dal giorno dopo, vede come protagonisti tre talentuosi registi in erba: Sergio, Nico e Dante, pronti a dar libero sfogo ai propri impulsi creativi realizzando una serie di cortometraggi nel garage di Dante.

Il cinema è la loro vita e così, quando inaspettatamente ricevono la telefonata di un produttore, i tre pensano finalmente di avercela fatta. L’esaltazione per la possibile realizzazione del proprio sogno si tramuta in stupore e riluttanza quando scoprono di essere stati reclutati da tycoon di film hard, pronto a puntare su giovani talenti in grado di realizzare piccoli corti pornografici per combattere i prodotti amatoriali, da sempre rivali del genere porno. Per loro, un compenso di 7.000 euro per ogni cinque minuti di filmato a luci rosse. Questo è l’interessante plot della serie ideata da Ludovico Bessegato che decide di puntare su un cast giovane ma con dimestichezza nel mondo dello spettacolo: in Kubrick-Una storia porno troviamo, infatti, Dario Aita già visto ne Il segreto dell’acqua, Lorenzo Richelmy de I Liceali, Elena Radonicicch a fianco di Francesco Pannofino in Nero Wolfe e Margherita Vicario dei Cesaroni.

L’idea è stuzzicante e promette di aprire una nuova finestra sul difficile destino di molti giovani alle prese con il proprio futuro, diviso fra sogni da realizzare e guadagni da intascare per poter sopravvivere. Lo spunto di unire giovani menti brillanti del magico mondo del cinema è poi stimolante per quanti vogliono perseguire la nobile aspirazione di debuttare come nuova promessa della cinematografia italiana, a patto che non si approdi sul mercato dei film per adulti.