Italiani



22
aprile

CIAO DARWIN 7: STASERA SI SFIDANO ITALIANI E STRANIERI

Luca Laurenti e Paolo Bonolis

Sesta puntata di Ciao Darwin 7 – La Resurrezione ai nastri di partenza. Lo show condotto da Paolo Bonolis e Luca Laurenti resiste alle critiche e porta avanti, settimana dopo settimana, ascolti ottimi (qui, ad esempio, i dati della scorsa puntata). Non è tuttavia da sottovalutare l’ottimo esordio del noioso Rischiatutto di Fabio Fazio che stasera torna per un seconda puntata speciale. Nel nuovo appuntamento, in onda a partire dalle 21:15 su Canale 5, a sfidarsi saranno le categorie degli italiani e degli stranieri.




8
luglio

ITALIANI: PAOLO MIELI INSEGNA LA STORIA SENZA NOIA

Paolo Mieli

Paolo Mieli ha detto una volta che l’importante, per chi vuol fare il lavoro di giornalista, è avere sempre un piano di riserva. Un ambito di approfondimento, uno spazio, una passione altra che possa subentrare quando il lavoro scarseggia e c’è bisogno di fermarsi ad aspettare, tenendosi però in costante allenamento.

Italiani: uno spaccato di realtà raccontato attraverso un personaggio

Per lui, firma di tanti ed importanti quotidiani italiani, il piano B è sempre stato la storia, la memoria. E ci ha creduto così tanto da renderla più che mai attuale, raccontandola senza noia anche in tv. Tra i tanti programmi di cui è stato volto, voce, curatore o anche solo collaboratore – ricordiamo tra gli altri La Grande Storia e Correva l’anno – l’ultima fatica si intitola Italiani, ed è in onda ogni martedì alle 21:30 su Rai Storia e il sabato notte su Rai 1. Il titolo, semplice ed immediato, dice tutto: attraverso personalità del Belpaese che si sono distinte, il programma offre uno spaccato dell’Italia in cui sono vissute; percorrendo le loro vite, viaggia di volta in volta in un’epoca diversa e racconta i capitoli di una storia che è la nostra. Quella di tutti.

Italiani: uno sguardo storico ma non settoriale

L’aspetto più interessante è la scelta degli italiani da “usare” in questo percorso, personaggi che provengono dai più disparati ambiti e che tolgono ad un programma così nettamente culturale lo snobismo che di solito porta a tenere fuori da questi contesti i personaggi dello spettacolo: accanto alle figure religiose - tipo Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI -, quelle politiche - Nilde Liotti o Palmiro Togliatti – quelle imprenditoriali - Gianni Agnelli e Arnoldo Mondadori – hanno trovato spazio anche Vittorio De Sica, Leonardo Sciascia e Marcello Mastroianni. E chissà che in futuro non vi si affaccino anche volti televisivi puri.


28
marzo

ELISABETTA CANALIS VUOLE FARE L’AMERICANA: ‘GLI ITALIANI NON MI APPOGGIANO’

Elisabetta Canalis con Belen Rodriguez

Mentre la sua coinquilina del Festival, Belen Rodriguez, spadroneggia a destra e a manca con camei, interviste fiume, spot e premi per Elisabetta Canalis sembra essere il momento del bilancio. Un calcolo di costi e benefici che, secondo quanto dichiarato dalla stessa Eli, sulle colonne di Dt starebbero per portarla alla decisione definitiva di far carriera all’estero, al di là non solo delle Alpi ma anche dell’Oceano, nell’America del suo George.

‘Può sembrare un clichè, ma è vero: gli italiani non appoggiano i compatrioti che si guadagnano nuove opportunità all’estero‘. A qualcuno potrebbe sembrare un contagio della sindrome di Carla Bruni, ad altri semplicemente la modernizzazione del detto latino nemo profeta in patria est. In buona sostanza però la Canalis è come se facesse passare gli italiani e le italiane per rosiconi, se non per ingrati verso una portabandiera di cotante grazie. Lei si dice amareggiata per la freddezza dell’italico popolo, ma i suoi ultimi atteggiamenti sembrano più che altro quelli di una che non vuole più abbassarsi a standard molto poco internazionali. Il titolo di Lady Clooney prima o poi lo deve pure far pesare d’altronde.

Da quando passeggia beata nei giardini della villa su quel ramo del lago di Como Elisabetta ha dato mostra di sé molto poco, concedendosi in pratica come grande evento solo Sanremo. Non si sa se sono mancate le offerte per farle conquistare quel ruolo di peso che forse cercava nelle nostre trasmissioni o se è stato il suo alto standard di glamour a permetterle di bypassare proposte magari poco allettanti. Certo che il suo presunto respiro internazionale nelle interviste festivaliere proprio non si è visto, e forse è proprio in quei frangenti che Eli si è attirata quell’antipatia che lamenta.

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