Il Corpo delle Donne



7
aprile

DONNE NUDE NEGLI SPOT, APPROVATO UN ACCORDO PER DIRE BASTA. SERVIRA’?

Oliviero Toscani

Tra gli intrecci sesso-politica, le recriminazioni legate a Il corpo delle donne e le provocazioni continue di Antonio Ricci la figura femminile e la sua evoluzione nell’immaginario collettivo italiano sono state più volte al centro dell’attenzione in questi ultimi mesi. Da un accordo tra associazione dei consumatori, dei committenti e dei pubblicitari è nato adesso un accordo per rafforzare il divieto di usare il corpo femminile in maniera strumentale e offensiva.

Per sancire ufficialmente l’impegno a creare una discontinuità con l’andazzo recente della pubblicità sono intervenute Mara Carfagna ed Emma Bonino, due donne con una storia personale e politica molto diversa alle spalle, ma concordi nella svolta da imprimere al legame sempre più pericoloso tra commercio ed immaginario, tra affari e mercificazione.

La Carta degli Impegni, questo il nome del documento, prende spunto dal protocollo sottoscritto dal Ministero delle Pari Opportunità con l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria a margine di un convegno dedicato proprio al consumo dell’immagine della donna. Dai proclami dei partecipanti alla sottoscrizione sembra essere una pagina di vera svolta, considerata anche l’intenzione di premiare il miglior spot che riesca a rendere finalmente un’immagine moderna e varia del gentil sesso all’epoca dell’emancipazione.




14
marzo

ANTONIO RICCI PROPONE UN PATTO A RAI E AL GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO: “ELIMINERO’ LE VELINE DAL CAST MA IN CAMBIO…”

Federica e Costanza, le veline di Striscia la Notizia

Tanto rumorosa quanto di difficile se non impossibile attuazione. Stiamo parlando dell’ultima boutade di Antonio Ricci, il padre di Striscia la Notizia, evidentemente esasperato dalle accuse di mercificazione del corpo delle donne ed entrato da qualche settimana in palese polemica con il quotidiano Repubblica. Un giorno si e l’altro pure i conduttori del tg satirico, il finto imitatore di Beppe Grillo e persino le veline aiutate dalla acritica lettura di un copione scritto sul gobbo rispondono con discutibili argomentazioni alle critiche mosse dal gruppo editoriale avversario.

La trovata della giornata prende le sembianze di un “patto” che il deus ex machina di Striscia propone alla Rai e al quotidiano diretto da Ezio Mauro: alla tv di Stato viene chiesto di “cancellare dal palinsesto la prossima edizione di Miss Italia, programma dove la donna per antonomasia è militarizzata” mentre il gruppo L’Espresso dovrebbe invece “rinunciare alle sue due veline: il settimanale “D-La Repubblica delle donne” e il mensile “Velvet”, dove la dignità delle donne è ridotta da sempre ad attaccapanni“. In pratica, Ricci chiede la testa di ben due settimanali e di una storica trasmissione della concorrenza, con tutte le ovvie conseguenze del caso in tema di riduzione di posti di lavoro.

Conscio dell’irrealizzabilità della sue richieste, il genovese decide di alzare la posta in gioco, dicendosi addirittura pronto ad “eliminare le veline dal cast della trasmissione“ nel caso di soppressione dello storico concorso di bellezza e dei periodici nemici. Le dichiarazioni di quel furbacchione di Ricci si rivelano però volutamente ambigue: leggendo bene, infatti, il termine “eliminazione” non sembra riferirsi tout court alla presenza delle ragazze che sgambettano sul banco del tg satirico ma al concorso estivo “Veline 2011″ (condotto da Teo Mammucari nelle precedenti edizioni) che dovrebbe selezionare le eredi di Federica Nargi e Costanza Caracciolo.