Giulio Berruti
E’ il nuovo bello della fiction italiana ma con un background culturale che lo differenzia da altri colleghi che spopolano nella serialità nostrana. Merito, forse, di un papà chirurgo e di una mamma avvocato che hanno permesso a Giulio Berruti di ‘partorire’ scelte sensante e opportuni rifiuti che – unitamente a quello che lui definisce un fondamentale ‘fattore c’ – gli hanno permesso di recitare fuori dagli italici confini. Stasera, è il momento del debutto de I Segreti di Borgo Larici e il protagonista si racconta e ci racconta la nuova esperienza nella serialità di Canale 5. Troviamo, però, il suo cellulare spento. E la prima domanda è d’obbligo…
Non avrai mica un cellulare riservato alle interviste che spegni quando non hai voglia di rotture di scatole?
(ride, ndDM) no no, magari. Mi servirebbe.
Visto che è la prima volta che ci sentiamo, togli dall’intervista la domanda più fastidiosa che ti sia mai stata fatta.
“Ma sei ancora fidanzato con…?”.
E cosa hai risposto?
Che non parlo della mia vita privata.
Infatti parliamo de I Segreti di Borgo Larici. Non trovi la trama un po’ troppo “lineare”?
E’ un prodotto che ha in qualche modo la volontà di raccontare la “solita” storia d’amore, la concezione favolistica della fiction, e ha una bella sceneggiatura: il rapporto tra Anita e Francesco è molto ben definito con delle sfumature bellissime di timidezza, umanità e senso di protezione. Ma vuole anche strizzare l’occhio ad un pubblico più ampio. Quel pubblico che, magari, la fiction in costume non la vedrebbe.
In che modo?
Raccontando un giallo, un thriller molto forte che la rende più dinamica e appetibile ad un pubblico diverso. Un CSI Borgo Larici. Ogni personaggio è legato all’altro da un filo sottile e la storia di Anita e Francesco andrà a scoprire questi fili. Alcuni si spezzeranno, altri si riveleranno essere molto più forti rispetto a quello che Francesco credesse.
Ti dà fastidio essere il ‘candidato alla successione del bello’ dopo Gabriel Garko?
Nessun fastidio. Penso che ognuno abbia un percorso e se il pubblico ritiene questo, va benissimo. Poi devi sempre riuscire a confermare le aspettative.
Beh, le aspettative nei confronti di un bello sono relative. Spesso è la sola bellezza che attira un certo pubblico…
Allora è un vantaggio perchè sarà più semplice spostare l’attenzione su altro. Sono molto fatalista.
Spesso è anche la bellezza che ti porta a fare una carriera d’attore. A te, odontoiatra, come è andata?
La bellezza è un mezzo che ti offre delle possibilità. Poi quelle possibilità devi saperle sfruttare. Io ho fatto un corso di recitazione e lì ho conosciuto il mio agente che poi mi ha fatto fare dei provini. Alla fine qualcuno mi ha dato fiducia. E’ anche vero che mi sono diviso per molto tempo la carriera d’attore e l’università, che ho finito tre anni fa. Però qualche soddisfazione già l’ho avuta, vedi il film di Greenaway o il film inglese girato quest’estate che andrà in tutto il mondo.
Sei riuscito ad affrancarti per bene dallo stato di ‘bello e basta’…
Io ce l’ho messa tutta, ma con molta fatica. In Italia se sei considerato bello è difficile affrancarsi da quell’etichetta. E’ anche un discorso di sceneggiature: c’è una sorta di continuum con il passato. Per questo prima ti ho detto che ne I Segreti di Borgo Larici c’è la ’solita’ storia d’amore. Sono circa 20 anni che proponiamo le stesse cose. Ma d’altra parte il pubblico è affezionato a determinati stili e vuole quello. A questo aggiungici il fatto che quando ci sono dei rifiuti, le persone se lo legano al dito. Io ho pagato lo scotto per averlo fatto…
Cosa hai rifiutato?