Gaetano Pecoraro



13
novembre

LE IENE, PECORARO: “APPLICAZIONE RESTRITTIVA DELLA PAR CONDICIO”. BLOCCATI SERVIZI CON RENZI E DELRIO

Le Iene, Gaetano Pecoraro Graziano Delrio

Rispetto delle regole o altro? L’odierna messa in onda di due servizi de Le Iene è stata bloccata da Mediaset per par condicio, nonostante i filmati in questione non riguardassero il direttamente referendum costituzionale. Ma l’operato del Governo. A denunciarlo è l’inviato del programma di Italia1, Gaetano Pecoraro. In una nota pubblicata su Facebook, il giornalista ha parlato di curiosa” e “restrittiva” applicazione della legge da parte dell’editore.

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4
dicembre

PIAZZA PULITA, INDAGATO IL GIORNALISTA CHE REALIZZO’ IL FUORIONDA SCOOP SUL GRILLINO FAVIA

Piazza Pulita fuori onda Favia

Grillini dentro, tafani fuori. Se li sfiori ti pungono, e danno pure un gran fastidio. Ne sa qualcosa il giornalista di Piazza Pulita Gaetano Pecoraro, che oggi si ritrova indagato dalla procura di Bologna per violazione della privacy. L’apertura del fascicolo è scattata in automatico a seguito della querela presentata dal consigliere del Movimento Cinque Stelle Giovanni Favia, che era stato ‘incastrato’ dal cronista di La7 con un fuorionda politicamente scottante.

Ignaro di essere ripreso dalle telecamere di Piazza Pulita, Favia aveva accusato i suoi principali referenti, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, lamentando una totale mancanza di democrazia all’interno Movimento Cinque Stelle. Il video era stato trasmesso da Corrado Formigli nella prima puntata stagionale del suo programma ed aveva innescato un gran dibattito sull’atteggiamento di presunto dispotismo da parte del padre-padrone Beppe Grillo. Un colpaccio giornalistico, da parte di Piazza Pulita.

Secondo Favia, che era stato tradito dalle sue stesse dichiarazioni, quel filmato non fu un fuorionda, ma “una registrazione fraudolenta” avvenuta durante un colloquio confidenziale, dopo la sua richiesta di spegnere le telecamere. Così è scattata la querela e Gaetano Pecoraro, autore del servizio giornalistico, è indagato per violazione della privacy. Per la medesima vicenda, è indagato per diffamazione un freelance che sul blog di Grillo aveva suggerito che il fuorionda fosse concordato.