Fiction Comunista



25
novembre

MAURIZIO GASPARRI CONTRO L’OKKUPAZIONE DE I LICEALI 2, UNA FICTION “CRIPTOCOMUNISTA E APPROSSIMATIVA”.

I LICEALI 2 OCCUPAZIONE DISCUSSIONE SENATO MAURIZIO GASPARRI

Considerare politica e tv d’intrattenimento due mondi lontani sarebbe oggi cosa evidentemente sbagliata; temi come quelli della satira, censura e par condicio, dimostrano che in realtà il piccolo schermo è molto più vicino alle aule del parlamento di quanto non si possa pensare.

L’ultimo caso di “ingerenza“, se tale si vuol considerare un commento politico ad un prodotto artistico di cui si potrebbe rivendicare autonomia di ideali e di intenti, riguarda la serie tv dei “I Liceali 2“. Fiction, dunque, non satira o salotti politici in cui proposte di legge e gossip si mischiano spesso troppo grossolanamente. Come riferisce Alessandra Menzani di Libero, infatti, la messa in onda della seconda puntata della serie interpretata, fra gli altri, da Claudia Pandolfi, non ha mancato di suscitare malcotento in Senato, fra le fila del Pdl. Il racconto dell’occupazione del liceo romano in cui si svolgono le vicende, c’è da ammetterlo, non conteneva nessun messaggio che fosse sconvolgente o nuovo agli occhi di uno spettatore attento.

Le proteste studentesche, infatti, sono indubbiamente fatti ciclici, che hanno riguardato nel corso degli anni legislature di destra e di sinistra, e risparmiato pochissimi ministri che si sono occupati di Istruzione; molto spesso, chi le ha vissute lo sa, si risolvono in una bolla di sapone, restando ricordi importanti per l’esperienza personale, senza però rappresentare svolte epocali nella storia della democrazia che si fa piazza e segna un punto contro “i potenti“. Sulla base di tali premesse, l’autogestione di una scuola potrebbe entrare a pieno titolo nella sfilza di momenti topici che una qualunque fiction del Belpaese potrebbe utilizzare per raccontare la nostra realtà, tanto sterotipata quanto vera. Eppure, quest’ultima occupazione televisiva somigliava troppo a ciò che l’Italia sta realmente attraversando, e la preoccupazione di Maurizio Gasparri, riguarda proprio questa vivida analogia.