Fiction



15
agosto

DISTRETTO DI POLIZIA 9: AL X TUSCOLANO ARRIVANO TULLIO SOLENGHI E NATASHA STEFANENKO

Ah commissà! Semo in pericolo!”.. “fèrmate o sparo!”: quanti ricordi, ispettore Mauro Belli! Probabilmente il ritorno del poliziotto interpretato da Ricky Memphis in “Distretto di Polizia” sarebbe invocato da molti fans ancora speranzosi, ma forse è meglio evitare “sedute spiritiche mediatiche” e lasciare il corpo e lo spirito dell’ispettore ovunque essi siano, perché di nuova “riesumazione-a-favor-di-sequel” proprio non ce n’è bisogno.




13
agosto

CAPRI 3: A VOLTE RITORNANO, PURTROPPO. CAST RIVOLUZIONATO E 4^ STAGIONE GIA’ IN SCRITTURA PER LA FICTION DI RAIUNO

Bianca Guaccero (Capri)Tutti i “capitoli successivi” di fiction e storie di successo hanno il difficile onere di non disperdere l’eredità lasciata dal ciclo precedente e contemporaneamente conquistare i telespettatori, a suon di novità, cambiamenti e colpi di scena.

Peccato che spesso si perda di vista il fatto che le troppe (o troppo poche) novità, possono intaccare la qualità del prodotto originale e generare una sfilza di sequel mal riusciti. Dopo le prime indiscrezioni sulla terza serie in lavorazione, anche la nota fiction di Rai Uno “Capri” sembra entrare di diritto nella categoria dei sequel indigesti. Partita nel 2006, la prima serie (firmata tra gli altri da Carlo Rossella) conquistò pubblico e critica, con uno share medio del 27% e un cast di attori più o meno bravi, ma tutti convincenti nello script che ruotava intorno ai fratelli-coltelli Galiano (Kaspar Capparoni e Sergio Assisi) e l’ingresso nella loro vita della bella ereditiera Vittoria (Gabriella Pession).

Ma qualche contraccolpo è stato già registrato dalla seconda serie, andata in onda nella primavera 2008, che ha registrato una media di share pari solo al 22%, nonostante un cast quasi invariato (tra gli altri protagonisti: Bianca Guaccero e la bravissima Isa Danieli nel ruolo di Reginella).


18
luglio

COCO CHANEL SUL RED CARPET DEGLI EMMY AWARDS: PER LA PRIMA VOLTA UNA NOMINATION ITALIANA AGLI OSCAR DELLA TV AMERICANA

Coco Chanel - Shirley MacLaine

In Italia è stata vista da 6.614.000 di telespettatori (24,10% di share), riuscendo nell’impresa di superare sia Zelig che l’Isola dei famosi; negli Stati Uniti, dove è andata in onda sul network Lifetime, è stata seguita da 6 milioni di abbonati della tv via cavo, diventando la seconda miniserie nella classifica degli ascolti della tv via cavo della passata stagione.

Forte del doppio successo, in patria e all’estero, la fiction Coco Chanel, prodotta dalla italianissima Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei per Rai Fiction con partnership francese e americana, approda sul red carpet degli oscar della Tv made in USA, i celeberrimi Emmy Awards. La categoria che accoglie questo debutto del Bel Paese nelle celebrazioni del tubo catodico a stelle e strisce è quella dedicata ai film tv, “Outstanding made for television movie“, in cui compaiono anche Grey Gardens, Into the Storm, Prayers for Bobby e Taking Change, titoli che diranno poco al pubblico italiano, ma contro i quali dovrà gareggiare la nostra fiction dedicata alla stilista parigina, ancora oggi icona incontrastata di stile ed eleganza. E così, se la critica italiana fu poco clemente con la storia di Gabrielle Bonheur Chanel, questo il vero nome di Cocò, che dovette anche subire un pesante rimprovero dal poco clemente Aldo Grasso, che bollò il film come “noioso“, gli Stati Uniti premiano il prodotto e lo candidano ai loro oscar tv, la cui cerimonia si terrà il prossimo 20 settembre a Los Angeles.

Ma questa non è l’unica nomination che la fiction si è aggiudicata grazie all’Academy of Television Arts and Sciences: diretta interessata è anche l’attrice Shirley MacLaine, che nel film tv intepreta il ruolo della protagonista da anziana, nominata nella categoria “Miglior Attrice Protagonista in una Miniserie o Film tv“. La MacLaine, che si è sempre detta molto affine allo spirito ribelle di Chanel, e affascinata dalle sue mille contraddizioni, nella corsa per la statuetta dovrà vedersela con Sigourney Weaver (Prayers for Bobby), Drew Barrymore (Grey Gardens), Jessica Lange (Grey Gardens) e Chandra Wilson (Accidental Friendship). L’attrice, premio Oscar nel 1983 come miglior attrice con il film Voglia di tenerezza, in Cocò Chanel era affiancata da Barbora Bobulova (Chanel da giovane), Malcolm McDowell, Cosimo Fusco, Sagamore Stévenin, Brigitte Boucher, Anny Duperey, Simone Spinazze, Valentina Lodovini, Olivier Sitruk, Gea Lionello e Manuel Casella.





11
luglio

ROMA FICTION FEST, IN UN ECCESSO DI PREMIAZIONI LA FICTION ITALIANA RIMANE A BOCCA ASCIUTTA: FAVINO RIFIUTA IL PREMIO, PREMIATA SOLO “NON PENSARCI”. ALESSANDRA MASTRONARDI E GABRIEL GARKO I MIGLIORI ATTORI (PER I LETTORI DI SORRISI. E PER FORTUNA)

Roma Ficton Fest 2009 - Eric Dane e Justin Chambers

Si chiude stasera la terza edizione del Roma Fiction Fest, un’edizione segnata dal successo di pubblico (battuto ogni record di presenza con più di quarantamila spettatori) e dal trionfo, in qualità di miglior miniserie e prodotto in assoluto, di Burn up, thriller ambientalista della BBC. A tenere banco, però, a poche ore della cerimonia di chiusura, è il clamoroso gesto di Pierfrancesco Favino che, premiato nel corso della serata di ieri come migliore attore in una miniserie, per la fiction Pane e Libertà, nell’ambito del concorso Fiction italiana edita (qui tutti i vincitori), ha ringraziato ma ha rifiutato il premio, in segno di protesta per la scomparsa del Fondo Unico per lo Spettacolo. Un gesto forte, questo, ma compreso persino da Gesualdi, presidente della fondazione Lazio per lo Sviluppo dell’audiovisivo, vista la validità della motivazione addotta, e che siamo sicuri non mancherà di far discutere.

Ma Roma Fiction Fest è soprattutto sinonimo di premi e premiazioni, davvero un’infinità: più di cinquanta i riconoscimenti assegnati che, purtroppo, finiscono solo per nuocere, svilendo la manifestazione. Per quanta riguarda il Concorso Internazionale, quello più prestigioso, i cui premi saranno consegnati stasera, oltre a Burn up, a farla da padrone, con quattro premi, Buddenbrooks, coproduzione austriaca, tedesca e francese. Tre premi, invece, per Burn Up, e per il francese La Journee de la Jupe. A bocca asciutta o quasi la fiction italiana premiata solo con Non Pensarci, vincitore di un premio speciale.

Oltre ai suddetti riconoscimenti, stasera saranno assegnati i premi dei lettori di Tv Sorrisi e Canzoni che hanno scelto, udite udite, Alessandra Mastronardi e Gabriel Garko come migliori attori, I Cesaroni come miglior serie lunga, Belli Dentro e Un posto al sole, rispettivamente, come miglior sitcom e soap operas.


17
giugno

LA SCELTA DI LAURA: NUOVO TITOLO E PROGRAMMAZIONE ESTIVA PER “CHIRURGIA D’URGENZA”

La Scelta di Laura

Un incontro tra il medical classico sullo stile E.R. e la modernità di Grey’s Anatomy, in salsa italiana: ecco La scelta di Laura, nuova fiction in onda dal 17 giugno su Canale5. Rimandata da mesi a causa dell’inflazione del genere (si vedano i flop di Crimini bianchi e Terapia d’urgenza), la serie tv torna con un nuovo titolo e una programmazione meno rischiosa che potrebbe decretare il successo di una serie a sfondo medico. Non più “Chirurgia d’urgenza”, ma un titolo da soap che strizza l’occhio al sentimentalismo e, conseguentemente, trova una propria collocazione anche in un palinsesto “anomalo” come quello estivo.

Protagonisti della fiction in sei puntate, Giorgio Pasotti, reduce da una brillante interpretazione di David Copperfield su Raiuno, e Giulia Michelini, già vista in Ris e volto femminile di Squadra Antimafia, entrambe fiction della casa di produzione Taodue che firma anche La scelta di Laura. In realtà la Michelini è stata vista anche qui, ma questa è un’altra storia.

Laura (la Michelini), specializzanda in chirurgia, è una ragazza determinata e comprensiva, di umili origini, completamente l’opposto di Rebecca (Camilla Filippi) una raccomandata viziata e mangiauomini. Le due future dottoresse vivranno presto una storia d’amore tra le corsie dell’ospedale, rispettivamente con Fabio Moreno (Pasotti) e Jonas Janacek (Ivan Franek). Tra innamoramenti, vicende personali ed emergenza, siamo di fronte alla solita serie medical all’italiano che poco ha convinto sino ad ora gli italici telespettatori. Ecco perchè, a parer nostro, i dirigenti Mediaset hanno pensato a una tranquilla programmazione estiva fuori garanzia, con la speranza di raccogliere davanti alla tv il pubblico femminile, che si potrebbe appassionare alla storia di Laura.

Dopo il salto leggi la sinossi del primo episodio.





4
giugno

NON SMETTERE DI SOGNARE, FICTION DA DIMENTICARE MA CHAPEAU A MEDIASET

Non Smettere di Sognare - LocandinaQuesta volta abbiamo deciso di evitare i panegirici e affermare senza riserve che Non smettere di sognare è una fiction tremenda. Nata sulla scia del successo dei vecchi film alla Flashdance, ma anche dei talent show moderni e soprattutto della miniserie Per una notte d’Amore (Raiuno), la fiction è la fiera dei luoghi comuni, il trionfo delle banalità, una favoletta sentimentalista. Se, poi, aggiungiamo che Emanuela Tittocchia vi “recita” nei panni di una conduttrice, comprendiamo come al peggio non ci sia mai fine. Eppure, se dovessimo dire che ci ha stupito il 31% di share registrato dalla fiction, non potremmo farlo.

I quasi sette milioni di spettatori erano scontati quasi come la fiction, che proprio sulla scontatezza ha costruito il successo. Nulla di più rassicurante, e che cogliesse in pieno i gusti nazionalpopolari dell’italico telespettatore, della ragazzetta dei Cesaroni che interpreta una Cenerentola, nell’ordine, orfana di madre, povera con padre alcolizzato e costretta a fare un doppio lavoro. Come se non bastasse, la protagonista ha un unico grande sogno, quello di danzare, motivo per il quale rifiuta “addirittura” la televisione (perchè la tv è peccato) e finisce per innamorarsi del tenebroso bellimbusto di turno. A molti, l’operazione sarà sembrata ”paracula”, noi, invece, la definiamo, dal punto di vista del marketing, semplicemente perfetta.

Certo, la tv dovrebbe sperimentare, andare oltre, essere proattiva  ma ogni tanto si potrebbe pensare solamente ai desideri, seppur spiccioli, del pubblico, soprattutto quando a esser realizzati sono prodotti innocui come la fiction in questione, che al massimo può spingere qualche bambina a non mollare o ad iscriversi ad una scuola di danza. Ad onor del vero, Non smettere di Sognare è l’ultimo di una serie di tv movie, in alcuni casi molto sperimentali (vedi Quattro Padri Single), proposti da Mediaset che, però, solo in questo caso è riuscita a essere pienamente in linea col pubblico, proprio a riprova di quanto detto sopra.


12
maggio

L’ISOLA DEI SEGRETI: IL MISTERY MADE IN ITALY SBARCA SU CANALE 5

Isola dei Segreti (Romina Mondello)

Canale 5 sbarca sull’Isola dei Segreti, e lo fa con una fiction, in onda dal 12 maggio in 4 puntate, il cui sito ufficiale, unitamente ai promo in onda, ha già suscitato molta curiosità nei telespettatori.

La serie, prodotta da Albatross, è il risultato di una radicale riscrittura di Dolmen, importata dalla Francia, dove nel 2005 ha ottenuto 12.000.000 di spettatori diventando la serie tv più vista nella storia del paese, e che Retequattro ha proposto nel 2006. Come l’originale francese, anche L’Isola dei Segreti, rispolvera un genere poco diffuso nei palinsesti nostrani, proponendosi come un mistery capace di coniugare le tinte del giallo con le sfumature del sovrannaturale. E il mistero è reso ancor più suggestivo dall’ambientazione della storia, il cui perno è l’antico sito monolitico dell’isola di Korè, un trapezio di rocce laviche bagnate dal Mediterraneo, che nella realtà corrisponde alla bellissima isola di Favignana, dove la fiction è stata girata.

Protagonista femminile è Romina Mondello nei panni di Maria, ispettore di polizia tornata a Korè, l’isola che le ha dato i natali, per sposare Cristiano, interpretato da Salvatore Lazzaro. Ad attendere Maria una serie di indecifrabili misteri: oscuri segni, apparizioni spettrali, pietre che lacrimano sangue; eventi legati alla leggenda che sull’isola si tramanda da anni, e ad un omicidio che molti anni prima aveva sconvolto la sua intera comunità. Per questi motivi l’ispettore sceglierà di rimanere sull’isola per aiutare Vasco Brandi, un Adriano Giannini chiamato a vestire la divisa del nuovo commissario di Korè inviato da Roma per risolvere gli omicidi.


8
maggio

SULLE NOTE DEL “PIPER” TORNA SU CANALE 5 LA MAGIA DEGLI ANNI SESSANTA

Piper - Valeria Marini, Teo Mammucari, Anna Falchi

Arrivano da questa sera su Canale5, tra intrecci sentimentali, gag comiche e colpi di scena, i mitici anni 60, con la fiction “Piper“, seguito ideale del tv movie firmato da Carlo ed Enrico Vanzina andato in onda a maggio 2007.

A dare il titolo a questa nuova produzione è il celebre locale romano di via Tagliamento, simbolo di un’epoca e punto di riferimento dell’Italia che si affaccia alla modernità. La serie, in 6 puntate da 100 minuti, vuole essere un omaggio alla “commedia italiana”, in cui un pout pourri di personaggi ci invita ad entrare nella bella vita di un tempo, in quegli anni del boom economico e del cambiamento. Una fiction corale, sentimentale e un pò nostalgica, in cui la vita notturna del Piper si intreccia con l’alta società, la politica e il mondo del cinema dei celeberrimi B-movies. A fare da sfondo alle vicende dei personaggi che il pubblico imparerà a conoscere, grande protagonista sarà la musica. Le note delle canzoni che hanno trovato la loro fortuna all’interno del Piper, dal quale è partito il loro successo e la loro diffusione, cercheranno di restituire il sapore della magia degli anni Sessanta. E proprio le canzoni della serie tv saranno raccolte in “Back To Piper” un CD dal sapore amarcord.

Protagonista maschile è Teo Mammucari nei panni del trentacinquenne Flavio Fedele, un rampante e squattrinato rivenditore di automobili che tenta la scalata sociale e trova l’amore in Sabrina Amadori, interpretata da Anna Falchi. A causa dei pesanti debiti che ha contratto, però, Flavio deve chiedere aiuto all’onorevole De Vito (Gianni Ferreri), il quale riesce a ottenere una proroga dei suoi pagamenti. Quando il politico scopre che la moglie di Flavio è la sua ex amante, avranno luogo una serie di situazioni esilaranti. Al fine di rovinare il loro matrimonio, infatti, De Vito cerca di mandare sul lastrico Flavio e di aiutare Sabrina a riprendere la carriera di attrice, visto che conosce un influente produttore cinematografico, Ernesto Zappa (il comico Enzo Salvi), che sta facendo fare una carriera importante a Doretta Lee, un’attrice specializzata in B-movies i cui panni sono vestiti dalla bella Valeria Marini.