“Ah commissà! Semo in pericolo!”.. “fèrmate o sparo!”: quanti ricordi, ispettore Mauro Belli! Probabilmente il ritorno del poliziotto interpretato da Ricky Memphis in “Distretto di Polizia” sarebbe invocato da molti fans ancora speranzosi, ma forse è meglio evitare “sedute spiritiche mediatiche” e lasciare il corpo e lo spirito dell’ispettore ovunque essi siano, perché di nuova “riesumazione-a-favor-di-sequel” proprio non ce n’è bisogno.
Fiction
ROMA FICTION FEST, IN UN ECCESSO DI PREMIAZIONI LA FICTION ITALIANA RIMANE A BOCCA ASCIUTTA: FAVINO RIFIUTA IL PREMIO, PREMIATA SOLO “NON PENSARCI”. ALESSANDRA MASTRONARDI E GABRIEL GARKO I MIGLIORI ATTORI (PER I LETTORI DI SORRISI. E PER FORTUNA)
Si chiude stasera la terza edizione del Roma Fiction Fest, un’edizione segnata dal successo di pubblico (battuto ogni record di presenza con più di quarantamila spettatori) e dal trionfo, in qualità di miglior miniserie e prodotto in assoluto, di Burn up, thriller ambientalista della BBC. A tenere banco, però, a poche ore della cerimonia di chiusura, è il clamoroso gesto di Pierfrancesco Favino che, premiato nel corso della serata di ieri come migliore attore in una miniserie, per la fiction Pane e Libertà, nell’ambito del concorso Fiction italiana edita (qui tutti i vincitori), ha ringraziato ma ha rifiutato il premio, in segno di protesta per la scomparsa del Fondo Unico per lo Spettacolo. Un gesto forte, questo, ma compreso persino da Gesualdi, presidente della fondazione Lazio per lo Sviluppo dell’audiovisivo, vista la validità della motivazione addotta, e che siamo sicuri non mancherà di far discutere.
Ma Roma Fiction Fest è soprattutto sinonimo di premi e premiazioni, davvero un’infinità: più di cinquanta i riconoscimenti assegnati che, purtroppo, finiscono solo per nuocere, svilendo la manifestazione. Per quanta riguarda il Concorso Internazionale, quello più prestigioso, i cui premi saranno consegnati stasera, oltre a Burn up, a farla da padrone, con quattro premi, Buddenbrooks, coproduzione austriaca, tedesca e francese. Tre premi, invece, per Burn Up, e per il francese La Journee de la Jupe. A bocca asciutta o quasi la fiction italiana premiata solo con Non Pensarci, vincitore di un premio speciale.
Oltre ai suddetti riconoscimenti, stasera saranno assegnati i premi dei lettori di Tv Sorrisi e Canzoni che hanno scelto, udite udite, Alessandra Mastronardi e Gabriel Garko come migliori attori, I Cesaroni come miglior serie lunga, Belli Dentro e Un posto al sole, rispettivamente, come miglior sitcom e soap operas.
LA SCELTA DI LAURA: NUOVO TITOLO E PROGRAMMAZIONE ESTIVA PER “CHIRURGIA D’URGENZA”
Un incontro tra il medical classico sullo stile E.R. e la modernità di Grey’s Anatomy, in salsa italiana: ecco La scelta di Laura, nuova fiction in onda dal 17 giugno su Canale5. Rimandata da mesi a causa dell’inflazione del genere (si vedano i flop di Crimini bianchi e Terapia d’urgenza), la serie tv torna con un nuovo titolo e una programmazione meno rischiosa che potrebbe decretare il successo di una serie a sfondo medico. Non più “Chirurgia d’urgenza”, ma un titolo da soap che strizza l’occhio al sentimentalismo e, conseguentemente, trova una propria collocazione anche in un palinsesto “anomalo” come quello estivo.
Protagonisti della fiction in sei puntate, Giorgio Pasotti, reduce da una brillante interpretazione di David Copperfield su Raiuno, e Giulia Michelini, già vista in Ris e volto femminile di Squadra Antimafia, entrambe fiction della casa di produzione Taodue che firma anche La scelta di Laura. In realtà la Michelini è stata vista anche qui, ma questa è un’altra storia.
Laura (la Michelini), specializzanda in chirurgia, è una ragazza determinata e comprensiva, di umili origini, completamente l’opposto di Rebecca (Camilla Filippi) una raccomandata viziata e mangiauomini. Le due future dottoresse vivranno presto una storia d’amore tra le corsie dell’ospedale, rispettivamente con Fabio Moreno (Pasotti) e Jonas Janacek (Ivan Franek). Tra innamoramenti, vicende personali ed emergenza, siamo di fronte alla solita serie medical all’italiano che poco ha convinto sino ad ora gli italici telespettatori. Ecco perchè, a parer nostro, i dirigenti Mediaset hanno pensato a una tranquilla programmazione estiva fuori garanzia, con la speranza di raccogliere davanti alla tv il pubblico femminile, che si potrebbe appassionare alla storia di Laura.
NON SMETTERE DI SOGNARE, FICTION DA DIMENTICARE MA CHAPEAU A MEDIASET
Questa volta abbiamo deciso di evitare i panegirici e affermare senza riserve che Non smettere di sognare è una fiction tremenda. Nata sulla scia del successo dei vecchi film alla Flashdance, ma anche dei talent show moderni e soprattutto della miniserie Per una notte d’Amore (Raiuno), la fiction è la fiera dei luoghi comuni, il trionfo delle banalità, una favoletta sentimentalista. Se, poi, aggiungiamo che Emanuela Tittocchia vi “recita” nei panni di una conduttrice, comprendiamo come al peggio non ci sia mai fine. Eppure, se dovessimo dire che ci ha stupito il 31% di share registrato dalla fiction, non potremmo farlo.
I quasi sette milioni di spettatori erano scontati quasi come la fiction, che proprio sulla scontatezza ha costruito il successo. Nulla di più rassicurante, e che cogliesse in pieno i gusti nazionalpopolari dell’italico telespettatore, della ragazzetta dei Cesaroni che interpreta una Cenerentola, nell’ordine, orfana di madre, povera con padre alcolizzato e costretta a fare un doppio lavoro. Come se non bastasse, la protagonista ha un unico grande sogno, quello di danzare, motivo per il quale rifiuta “addirittura” la televisione (perchè la tv è peccato) e finisce per innamorarsi del tenebroso bellimbusto di turno. A molti, l’operazione sarà sembrata ”paracula”, noi, invece, la definiamo, dal punto di vista del marketing, semplicemente perfetta.
Certo, la tv dovrebbe sperimentare, andare oltre, essere proattiva ma ogni tanto si potrebbe pensare solamente ai desideri, seppur spiccioli, del pubblico, soprattutto quando a esser realizzati sono prodotti innocui come la fiction in questione, che al massimo può spingere qualche bambina a non mollare o ad iscriversi ad una scuola di danza. Ad onor del vero, Non smettere di Sognare è l’ultimo di una serie di tv movie, in alcuni casi molto sperimentali (vedi Quattro Padri Single), proposti da Mediaset che, però, solo in questo caso è riuscita a essere pienamente in linea col pubblico, proprio a riprova di quanto detto sopra.
SULLE NOTE DEL “PIPER” TORNA SU CANALE 5 LA MAGIA DEGLI ANNI SESSANTA
Arrivano da questa sera su Canale5, tra intrecci sentimentali, gag comiche e colpi di scena, i mitici anni 60, con la fiction “Piper“, seguito ideale del tv movie firmato da Carlo ed Enrico Vanzina andato in onda a maggio 2007.
A dare il titolo a questa nuova produzione è il celebre locale romano di via Tagliamento, simbolo di un’epoca e punto di riferimento dell’Italia che si affaccia alla modernità. La serie, in 6 puntate da 100 minuti, vuole essere un omaggio alla “commedia italiana”, in cui un pout pourri di personaggi ci invita ad entrare nella bella vita di un tempo, in quegli anni del boom economico e del cambiamento. Una fiction corale, sentimentale e un pò nostalgica, in cui la vita notturna del Piper si intreccia con l’alta società, la politica e il mondo del cinema dei celeberrimi B-movies. A fare da sfondo alle vicende dei personaggi che il pubblico imparerà a conoscere, grande protagonista sarà la musica. Le note delle canzoni che hanno trovato la loro fortuna all’interno del Piper, dal quale è partito il loro successo e la loro diffusione, cercheranno di restituire il sapore della magia degli anni Sessanta. E proprio le canzoni della serie tv saranno raccolte in “Back To Piper” un CD dal sapore amarcord.
Protagonista maschile è Teo Mammucari nei panni del trentacinquenne Flavio Fedele, un rampante e squattrinato rivenditore di automobili che tenta la scalata sociale e trova l’amore in Sabrina Amadori, interpretata da Anna Falchi. A causa dei pesanti debiti che ha contratto, però, Flavio deve chiedere aiuto all’onorevole De Vito (Gianni Ferreri), il quale riesce a ottenere una proroga dei suoi pagamenti. Quando il politico scopre che la moglie di Flavio è la sua ex amante, avranno luogo una serie di situazioni esilaranti. Al fine di rovinare il loro matrimonio, infatti, De Vito cerca di mandare sul lastrico Flavio e di aiutare Sabrina a riprendere la carriera di attrice, visto che conosce un influente produttore cinematografico, Ernesto Zappa (il comico Enzo Salvi), che sta facendo fare una carriera importante a Doretta Lee, un’attrice specializzata in B-movies i cui panni sono vestiti dalla bella Valeria Marini.
Benedetta Valanzano, carol alt, clizia fornasier, Daniela Terreri, elena cucci, Enzo Salvi, Fiction, francesco pincelli, francesco vicario, gianni ferreri, giulio forges davanzati, giuseppe sanfelice, maurizio casagrande, maurizio mattioli, Nathalie Rapti Gomez, piper, roberta cartocci, Teo Mammucari, valentina dagostino, Valeria Marini