Fiction



18
aprile

QUALUNQUE COSA SUCCEDA: FAVINO SARA’ GIORGIO AMBROSOLI PER RAI1

Pierfrancesco Favino

Lo abbiamo visto calarsi con successo nei panni di Gino Bartali, del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, e più recentemente in quelli del Generale Della Rovere, Pierfrancesco Favino, secondo solo a Beppe Fiorello in materia di biografie tv, è ora pronto a tornare sul piccolo schermo per far rivivere un nuovo personaggio. L’attore romano sarà, infatti, il protagonista di Qualunque cosa succeda, miniserie Rai che ripercorrerà la vita dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.

La fiction, prodotta dalla 11 Marzo Film, con sceneggiatura di Andrea Porporati e la regia di Alberto Negrin, vedrà nel cast anche Massimo Popolizio, Anita Caprioli e Andrea Gherpelli. Non è la prima volta che la vita dell’avvocato, ucciso a Milano nel 1979 da un sicario assoldato dal banchiere Michele Sindona, finisce al centro di un film. Già nel 1995 Michele Placido diresse la pellicola Un Eroe borghese, con un intenso Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Ambrosoli.

A differenza dell’opera di Placido, la cui sceneggiatura era tratta dall’omonimo libro di Corrado Stajano, la miniserie, destinata al palinsesto di Rai1 per il prossimo autunno, si baserà sul bestseller Qualunque cosa succeda di Umberto Ambrosoli, figlio dell’avvocato. A dare il titolo al libro e alla fiction, sul set dal prossimo 19 aprile, è l’espressione tratta dalla lettera-testamento scritta dallo stesso Ambrosoli a sua moglie Anna, quattro anni prima di morire.




12
aprile

FRANCO CALIFANO: SI PREPARA UNA FICTION SULLA SUA VITA

Un giovane Califano

Una vita da playboy impenitente, partita dalle borgate romane e vissuta sempre in maniera spregiudicata, tra alcool, droga e belle donne. Il tutto sulle note di canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana, da Minuetto a La musica è finita, da Una ragione di più a E la chiamano estate, e tante altre ancora.

Un’esistenza intensa quella di Franco Califano, scomparso a 74 anni lo scorso 30 marzo, che la Lotus Production ha deciso di raccontare in una fiction. La casa di produzione di Marco Belardi (Immaturi, Universitari) ha, infatti, dichiarato, con un invidiabile e discutibile tempismo, di essere già al lavoro per un progetto destinato al piccolo schermo.

Una fiction che possa ritrarre fedelmente la vita e la carriera musicale dell’uomo, dell’autore, del cantante, e attore Califano. Il progetto è ancora in fase embrionale, non si sa se sarà destinato alla Rai, a Mediaset, o magari a Sky, ma sin d’ora appare difficile trovare un attore che possa far rivivere in maniera credibile un personaggio eclettico come il “Califfo”, il cui tanto ostentato machismo celava in realtà una grande sensibilità.


10
febbraio

L’ULTIMO PAPA RE: GIGI PROIETTI A MARZO SU RAI1 NEL RUOLO CHE FU DI NINO MANFREDI

Gigi Proietti

Gigi Proietti non vuole parlare di confronti e paragoni ma, quando a marzo su Rai1 verrà trasmessa la miniserie L’ultimo Papa Re, saranno in tanti a tornare indietro con il pensiero e ricordare In nome del Papa Re, la pellicola del 1977 firmata da Luigi Magni con protagonista Nino Manfredi nei panni del celebre Monsignor Colombo. Il film, vincitore di ben tre David di Donatello ed emblema insieme a Nell’anno del Signore (1969) e In nome del popolo sovrano (1990) di quella cinematografia in grado di raccontare con schiettezza ed ironia i complicati rapporti tra il popolo, l’aristocrazia romana e il potere pontificio, ha, infatti, ispirato la miniserie Rai.

A distanza di 35 anni Monsignor Colombo è pronto dunque a tornare in tv con il volto e il talento di Proietti, uno dei pochi a non sfigurare nel confronto con Manfredi. L’attore romano, che il prossimo 17 febbraio sarà protagonista al Carlo Felice di Genova come narratore di Pierino e il Lupo di Prokofiev, però, non ama i confronti e sulle pagine de Il Giornale dichiara:

“Ah, la dannazione dei confronti! Inevitabili: siamo d’accordo. Ma forse inutili. Se ci fermassimo ai soli ricordi, finiremmo per dimenticare storie magnifiche che, invece, meritano di essere ancora raccontate…A parte che Nino era ciociaro il paragone fra me e lui neppure si pone. Con Manfredi non ho mai lavorato; umanamente l’ho conosciuto poco. Ma da semplice spettatore so che era grandissimo. Dunque non azzardo confronti. Anche se il figlio Luca, regista della miniserie, in proposito mi ha incoraggiato molto”.

Oltre che su Luca, Proietti può contare sulla fiducia della figlia di Manfredi, Roberta, produttrice della fiction con la sua Dauphine Film Company. Ma come sarà il suo Monsignor Colombo?





31
gennaio

NON E’ MAI TROPPO TARDI: CLAUDIO SANTAMARIA SARA’ IL MAESTRO MANZI PER LA RAI

Alberto Manzi in Non è mai troppo tardi

La buona notizia è che a vestire i panni del protagonista non ci sarà, almeno questa volta, Beppe Fiorello, la brutta notizia è invece l’ostinazione da parte della Rai nel voler raccontare la vita di qualsiasi personaggio nel formato standard della miniserie in due puntate. Che si tratti di Santi, attori, cantanti, papi o generali, sforbiciando le vite più intense, o annacquando le esistenze più brevi, si riesce puntualmente a confezionare il biopic in due parti, ignorando completamente l’ipotesi di realizzare a seconda delle esigenze un tv movie in unica puntata, piuttosto che una miniserie di 3 o 4 appuntamenti.

Questa volta ad essere omaggiato da una doppia serata tv sarà Alberto Manzi, il celebre maestro-conduttore di Non è mai troppo tardi, la trasmissione che negli anni ‘60 “alfabetizzò” gli italiani. La fiction sarà diretta da Giacomo Campiotti, in questo periodo impegnato anche con Braccialetti Rossi, (adattamento italiano della serie catalana Pulseras Rojas), e – come riportato da Tv Sorrisi e Canzoni – vedrà come protagonista nel ruolo del Maestro Manzi, Claudio Santamaria, già visto in passato su Rai1 nei panni di Rino Gaetano.

La fiction, il cui titolo dovrebbe essere proprio Non è mai troppo tardi, verrà girata a Roma nel mese di marzo, e sarà ambientata nel secondo dopoguerra, andando a coprire gli anni che vanno dal ‘46 al ‘60. Non a caso negli scorsi mesi la ricerca degli attori e delle comparse è stata orientata verso ragazzi dal volto antico, non tatuati, senza piercing e sopracciglia disegnate. Visi ed espressioni in grado di portarci tra le pieghe dei ricordi in bianco e nero, di un’Italia analfabeta e contadina, e di una televisione ancora agli albori, ben diversa da quella attuale. Una tv nella quale il Maestro Manzi diventò ben presto un volto familiare, proprio grazie alla sua trasmissione.


17
gennaio

FICTION E SCAMPIA: NO A SKY, SI ALLA RAI. PROTESTANO I LAVORATORI DE “LA SQUADRA”

Gomorra - Il film

Non accennano a placarsi le polemiche intorno alla realizzazione da parte di Sky della fiction Gomorra 2, ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano. Il presidente della Municipalità Angelo Pisani nei giorni scorsi aveva detto no a “qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi del territorio di Scampia”, quartiere di Napoli in cui doveva essere girata e ambientata la serie. Sulla stessa linea anche il sindaco Luigi De Magistris e buona parte degli abitanti dell’ormai noto complesso abitativo de le Vele, che nel 2008 fece da set al film Gomorra diretto da Matteo Garrone.

Pubblicità negativa e speculazione, queste le principali accuse rivolte alla produzione Sky, le cui riprese previste per la fine del mese sono state rinviate a data da destinarsi. La conferma arriva da Gianluca Arcopinto, responsabile dell’organizzazione per la casa di produzione Cattleya, reduce dall’assemblea di cittadini organizzata alcuni giorni fa dal municipio napoletano.

“Le riprese della fiction per il momento non iniziano. Lunedì si farà un incontro sui contenuti, poi se non si troverà un accordo, con la morte nel cuore, o Gomorra 2 non si farà o si farà senza girare a Scampia”.

Un incontro particolarmente movimentato quello tra gli abitanti di Scampia e i produttori della fiction, anche a seguito dell’affissione sul tavolo dei relatori di uno striscione contro Roberto Saviano, sul quale campeggiava la scritta “SCAMPIAmoci da Saviano”. Uno slogan che non è piaciuto alle associazioni antimafia presenti, che hanno abbandonato l’incontro in segno di protesta. 





28
ottobre

LA FARFALLA GRANATA: GIGI MERONI RIVIVE IN TV CON IL VOLTO DI ALESSANDRO ROJA

Alessandro Roja

A 45 anni dalla sua prematura scomparsa, la Rai rende omaggio al calciatore Gigi Meroni con una miniserie in due puntate intitolata La Farfalla Granata, uno dei tanti appellativi creati  appositamente per definire lo spirito di un vero artista del pallone. Il giovane calciatore del Torino morì a soli 24 anni, il 15 ottobre del 1967, investito da un’auto mentre attraversava un viale del capoluogo piemontese insieme al suo amico e compagno di squadra Fabrizio Poletti, poco dopo la fine di una partita tra il Torino e la Sampdoria. Per un curioso gioco del destino a guidare l’auto che lo investì c’era l’allora 19enne Attilio Romero, sfegatato tifoso granata, che del Torino ne diventò molti anni dopo il presidente.

A dare il volto al calciatore sarà Alessandro Roja, il celebre Dandi di Romanzo Criminale, già visto la scorsa primavera su Rai1 in L’Olimpiade Nascosta. La fiction, tratta dall’omonimo romanzo di Nando dalla Chiesa, sarà prodotta dalla Goodtime di Gabriella Buontempo e Massimo Martino, che in passato aveva realizzato sempre per la Rai la miniserie Il Grande Torino, incentrata sulla tragedia di Superga.

La regia porta la firma di Paolo Poeti, mentre la colonna sonora sarà affidata al nipote del calciatore, il compositore internazionale Gigi Meroni (figlio del fratello Celestino), che vive e lavora a Los Angeles (vincitore con Rich Dickerson dell’Emmy Award per le musiche di Off Mikès). Nel cast anche Francesco Pannofino nel ruolo dell’allenatore Nereo Rocco, e Alexandra Dinu, nei panni di Cristiana, la fidanzata del calciatore. Le riprese, in partenza la prossima settimana, verranno effettuate tra Genova e Torino.


16
ottobre

DALLAS: DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Dallas

Questa sera nella storica collocazione del martedì ritorna su Canale 5 il nuovo Dallas, reboot della  serie cult degli Anni 80. Un ritorno a vent’anni di distanza da quel 4 luglio 1992, quando, dopo 14 stagioni e 357 episodi, sugli schermi di Rete4 i fan italiani della serie CBS assistettero alla fine delle vicende dell’agguerritissima famiglia Ewing. In realtà alla celebre saga seguirono due film tv: “Dallas: Il ritorno di J.R.” del 1996 e “Dallas: la guerra degli Ewing” del 1998, entrambi passati quasi inosservati. Per il grande pubblico, infatti, Dallas terminò ufficialmente con il 357° episodio, che, trasmesso in America il 3 maggio 1991, fu seguito da più di 33 milioni di persone, con uno share del 38%. Ma che cosa accadde in quella memorabile puntata?

In attesa di conoscere questa sera le nuove avventure, vale la pena fare un passo indietro e ricordare quell’ultimo episodio dal sapore piuttosto surreale. Protagonista assoluto è J.R. (Harry Lagman) che, dopo essere stato la causa principale di buona parte delle malefatte subite dai tanti protagonisti della serie, si ritrova solo e sconfitto. Miss Ellie, proprietaria del Southfork Ranch, ha lasciato la casa a Bobby; Carter McKay lo ha raggirato togliendogli la possibilità di diventare il proprietario unico della WestStar Oil, e Cliff Barnes è riuscito a scippargli l’azienda di famiglia, la Ewing Oil.

J.R. è abbandonato a se stesso, in compagnia di una bottiglia di whisky e di una pistola. Il suo pensiero sembra essere il suicidio. All’improvviso appare Adam (Joel Grey), un misterioso spirito che mostra all’uomo come sarebbe stata la vita degli altri protagonisti se lui non fosse mai esistito. Dopo aver rivisto sotto forma di flash back numerosi personaggi del passato, l’episodio si conclude con Adam che spinge J.R. a premere il grilletto e suicidarsi, ma J.R. inizialmente si rifiuta.

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28
settembre

SKY FICTION: LA TV SATELLITARE PUNTA SU GOMORRA, 1992 E LA VERSIONE ITALIANA DI IN TREATMENT

Set de I Delitti del BarLume

Forte di esperienze più o meno riuscite come Romanzo Criminale, il biopic Moana, e il più recente Faccia D’angelo, Sky continua a puntare sulla fiction made in Italy. Pochi titoli ma tutti di appeal, pronti ad appassionare il pubblico italiano ma anche quello internazionale, e magari eguagliare il successo dell’ormai celebre saga sulla Banda della Magliana, venduta in ben 56 paesi.

Oltre alla già annunciata serie su Diabolik, in onda non prima del 2014, altre produzioni sono già in fase di scrittura e lavorazione. Tra gli appuntamenti più attesi vi è sicuramente la trasposizione televisiva di Gomorra, il celebre best seller di Roberto Saviano, che firma la direzione artistica del progetto. Le riprese della serie, composta da 12 appuntamenti della durata di 50 minuti ciascuno, inizieranno nel 2013, il regista sarà Stefano Sollima, mentre la sceneggiatura porterà la firma di Stefano Biase, Leonardo Fasoli e Ludovica Rampoldi, con la collaborazione dello stesso Sollima.

Altro progetto particolarmente ambizioso è la serie 1992, incentrata sulla vicenda di Tangentopoli. La fiction vedrà al centro del racconto sei persone comuni, la cui vita si intreccerà con la nota inchiesta. Protagonisti dei 10 episodi saranno un poliziotto, che collabora con il pool e si confronta le contraddizioni etiche del sistema; un pubblicitario anticonformista; un reduce della guerra irachena che trova in parlamento la sua grande occasione di riscatto; una giovane soubrette che ha scommesso tutto sull’appoggio dei potenti; una giornalista che vuole ad ogni costo arrivare per prima sulla notizia; una giovane che si ribella alla famiglia finché suo padre non viene inquisito.