fabrizio gifuni



14
novembre

Marco Bellocchio racconta il Caso Moro in ‘Esterno Notte’

Esterno Notte - Fabrizio Gifuni

Esterno Notte - Fabrizio Gifuni

Il dramma di Aldo Moro rivivrà su Rai 1 in Esterno Notte, che per più di una ragione può essere considerata la fiction delle prime volte. Innanzitutto perchè la messa in onda si esaurirà in una sola settimana – le tre puntate andranno in onda oggi, domani e giovedì 17 novembre – e poi perchè questo progetto segna il debutto sull’azienda pubblica di attori quali Toni Servillo e Margherita Buy. Ma, soprattutto, ha spinto un regista acclamato come Marco Bellocchio ad avvicinarsi alla serialità e al piccolo schermo, per il quale aveva diretto in passato solo pochissimi film tv.




23
maggio

Prima che la Notte: Rai 1 celebra la Giornata della Legalità con un film tv in ricordo di Pippo Fava

Prima che la Notte - Fabrizio Gifuni

Prima che la Notte - Fabrizio Gifuni

Nel prime time di Rai 1 arriva Prima che la Notte, un film tv di denuncia che racconta la vita, e soprattutto la morte, di Giuseppe “Pippo” Fava, un giornalista ucciso dalla mafia nel gennaio del 1984. Un racconto diretto da Daniele Vicari, che ripercorre le fasi finali della vita dell’uomo, uno scrittore che, ormai ultracinquantenne e con alle spalle una carriera fatta di successi, decide di tornare a Catania per difendere i deboli e fondare un suo giornale. Con lo scopo di denunciare i potenti.


27
novembre

PAOLO VI, UOMO DEL DIALOGO E DI LIBERTA’

Paolo VI - Fabrizio Gifuni @ Davide Maggio .it“Paolo VI, il Papa nella tempesta”, tv-movie in due puntate in onda, in prima serata, su Raiuno domenica 30 novembre e lunedì 1° dicembre, è l’avvincente ricostruzione della vita di un Pontefice chiamato alla difficile missione di traghettare il nostro Paese e la cristianità tutta nella modernità. “Nel 30° anniversario della sua morte”, ha detto questa mattina, in conferenza stampa, Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno e di Rai Fiction, “ho voluto fortemente e sostenuto, con convinzione, questa fiction, al fine di rendere omaggio a un uomo chiamato a guidare la Chiesa in un momento storico di difficile transizione, un uomo consapevole del fatto che si può scendere da un trono, ma non da una croce”.

Interpretato da Fabrizio Gifuni, attore poliedrico che già abbiamo avuto modo di apprezzare in “La meglio gioventù”, “Il partigiano Johnny” e “Hannibal”, Paolo VI appare, agli occhi dello spettatore, come un Papa dotto, ma non saccente, riflessivo, ma non inerte, profondamente dolente, ma mai rassegnato. “L’enorme responsabilità”, ha dichiarato Gifuni, “che mi sono caricato sulle spalle è stata quella di affrontare un personaggio, che pur avendo rappresentato una figura centrale del ‘900, è sprofondato in un cono d’ombra, schiacciato dal suo predecessore e dai suoi successori assurti a vere e proprie icone mediatiche”. Papa Montini non è affatto un uomo dubbioso, amletico e tormentato, secondo quell’erroneo e stantio clichè, ancora oggi così diffuso e condiviso, ma, è piuttosto, per Gifuni, un mistico, un intellettuale, proprio come Amleto e, soprattutto, un uomo dalla personalità complessa e sfaccettata capace, durante il quindicennio del suo Pontificato, di aperture sconvolgenti e di improvvisi irrigidimenti.

Fondamentalmente conservatore, in materia dottrinaria, PaoloVI fu, però, sostenitore ed esecutore materiale di un processo di radicale rinnovamento di Santa Romana Chiesa, in un periodo, è bene ricordarlo, caratterizzato da una dilagante secolarizzazione e da un’inarrestabile deriva laicista. Fu il primo Papa a mettere piede su un aereo, a visitare una fabbrica, a parlare alle Nazioni Unite e, coraggiosamente, a scrivere una lettera a una banda di criminali, appellandoli come “uomini” e supplicandoli “in ginocchio” di risparmiare la vita del suo amico Aldo Moro.