Primo canale di factual entertainment maschile e il primo “oltre le regole“: questo è DMAX, questa è la nuova sfida che Discovery Networks Europe lancia in Italia sul digitale terrestre free in onda da oggi sul canale 52 del digitale terrestre solo nelle zone all digital (140 della piattaforma Sky, free to air). Dopo il successo, a tratti inaspettato, di Real Time, che ha raggiunto l’1.36% di share medio con picchi oltre il 3%, da oggi arriva anche la “risposta maschile”, complementare a Real Time che propone produzioni di stampo femminile, dedicata principalmente agli uomini over 30 tentando quindi di intercettare un target ancora poco esplorato e comunque piuttosto lontano dalla televisione generalista, andandosi a scontrare con Italia2. Una sfida, questa, che a DMAX non sentono per via dei contenuti dissimili proposti dai due canali.
In effetti, qui la situazione pare nettamente diversa. Dietro DMAX c’è un colosso internazionale che, oltre ad avere a disposizione una library immensa di docureality e reportage di tutti i generi – anche perché lo stesso canale esiste già da diversi anni in Germania e Regno Unito -, pare avere tutte le intenzioni di investire nel mercato italiano, più redditizio di quanto si possa immaginare. E “DMAX è testimone” – dichiara l’AD della divisione italiana del gruppo Marinella Soldi nella conferenza stampa di presentazione – “del fatto che Discovery è una delle aziende più grandi, se non la più grande, a livello di produzione di contenuti di factual entertainment. Abbiamo la possibilità di portare a tutti questo genere, un genere nuovo“.
Il duopolio si sta sfasciando, cambia il mercato e cambiano gli equilibri ma nonostante ciò il rapporto con Sky rimane forte, tant’è vero che i clienti si ritroveranno il canale – anche se free – nel pacchetto intrattenimento, e il “business model di Discovery continua ad essere prevalentemente Pay” – tiene a precisare la Soldi. “Noi abbiamo sempre avuto una attitudine di partnership, in uno scenario che cambia è importante mantenere le partnership forte. Noi come azienda abbiamo sempre cercato di indirizzare dei target diversi con prodotti diversi. Abbiamo questa fortuna, siamo un’azienda molto grande che produce tanti contenuti con la capacità di fare dei bei canali. Perciò il pubblico Sky è un tipo di pubblico, il pubblico free è un altro tipo di pubblico.”