Consiglio di Amministrazione della Rai



6
ottobre

RIFORMA RAI: CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SCELTO DA ORGANISMI NEUTRI

Riforma Rai

Riforma Rai

Matteo Renzi ha un cruccio, che si chiama Rai. Nonostante il suo partito continui a volare nei sondaggi, con il rischio che in futuro ottenga una maggioranza piena in Parlamento, il Premier e Segretario del Partito Democratico non sembra avere intenzione di controllare le aziende pubbliche o a maggioranza pubblica. Anzi, proprio nel caso della Rai, vorrebbe tentare il colpaccio per sganciarla totalmente dalla politica, con lo scopo di ridarle indipendenza a partire dalla scelta della governance.

A breve scadrà il mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione, votato in era Monti con l’attuale legge Gasparri. Proprio per evitare un nuovo CdA votato con la riforma dell’ex Ministro delle Telecomunicazioni, ora in quota Forza Italia, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Antonello Giacomelli, assieme a Luca Lotti, ora all’Editoria, sta studiando velocemente varie opzioni che dovrebbero sfociare, già entro l’anno il 2015, in un decreto legge, la cui urgenza sarebbe giustificata dal rinnovo anticipato della convenzione.

L’ipotesi più accreditata, per ora, vedrebbe una Rai controllata al 100% dal Ministero dell’Economia con un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri – incluso Presidente e Amministratore Delegato – accuratamente scelti da organismi ed enti ritenuti neutri. Si fanno i nomi della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, dell’Agcom e della Siae, anche se – in tutta franchezza – non sembrerebbero proprio così indipendenti come si vuole far credere.