compensi



30
gennaio

FESTIVAL DI SANREMO 2014: I COMPENSI DI FAZIO E LITTIZZETTO

Fabio Fazio, Luciana Littizzetto

Tutto pagato. Il direttore di Rai1 Giancarlo Leone ha già messo le mani avanti, prevenendo così ogni polemica. Anche quest’anno – ha spiegato – il Festival di Sanremo “non costerà un solo euro di canone”, perché tutte le spese saranno coperte dagli incassi pubblicitari. I costi preventivati per la kermesse saranno attorno ai 18 milioni di euro, come per la scorsa edizione. Una cifra consistente ma non certo esorbitante, se paragonata ai numeri del passato (prima che la crisi colpisse, per intenderci).

Festival di Sanremo 2014: compenso di Fabio Fazio

Stavolta, insomma, la vera sfida di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sarà quella di riuscire a replicare gli ascolti dell’anno scorso, così da accontentare sia l’azienda che il pubblico. Ma anche (e soprattutto) i preziosi inserzionisti. La fatica dei  conduttori della kermesse verrà ampiamente ripagata, qualunque sia l’esito dello spettacolo: per i due, infatti, sono già pronti dei contrattoni di tutto rispetto. Fazio, in particolare, incasserà il cachet stabilito dal contratto in vigore già lo scorso anno e in scadenza il prossimo giugno. Come per il 2013, dunque, il suo compenso dovrebbe aggirarsi attorno ai 600mila euro, cui vanno aggiunti i diritti d’immagine non ancora quantificabili.

Festival di Sanremo 2014: compenso di Luciana Littizzetto

La cifra – va ricordato – si somma ai 2milioni di euro stagionali percepiti dal conduttore per Che tempo che fa. Ma dal prossimo luglio si cambia: a seguito di una decurtazione spontanea, il buon Fazio incasserà ’solo’ 1,8milioni di euro l’anno (moltiplicati per tre anni di contratto). Il cachet assegnato a Luciana Littizzetto per la sua partecipazione al Festival dovrebbe aggirarsi attorno ai 300-350mila euro, come l’anno scorso. A conti fatti, dunque, gli stipendi dei due conduttori sottrarranno circa 1milione di euro al budget totale della kermesse 2014.




14
ottobre

MAURIZIO CROZZA TROPPO COSTOSO PER LA RAI. SALTA L’ACCORDO?

Maurizio Crozza

Maurizio Crozza in Rai – Salta l’accordo?

Update del 14 ottobre alle 16:52 - Primaonline riporta che la Rai avrebbe fatto marcia indietro nella trattativa per portare su Raiuno Maurizio Crozza. A far saltare l’accordo, le polemiche politiche già innescate dal possibile ingaggio di Crozza, poco amato sul fronte del Pdl.

Maurizio Crozza in Rai – Compenso e costo del programma

Articolo del 14 ottobre alle 11:54 – Non ditelo a Renato Brunetta, che sulla questione degli stipendi Rai ha il dente avvelenato. E poi perché si tratta di indiscrezioni, di cifre che attendono ancora una conferma. Sembra però che le trattative per il passaggio di Maurizio Crozza alla tv pubblica proseguano spedite, forse più del previsto. Il possibile arrivo del comico da La7 dovrebbe essere discusso dal CdA di Viale Mazzini già nella seduta di giovedì prossimo, assieme alla proposta economica circa il suo ingaggio. Ed è proprio su questo ultimo punto che potrebbero emergere contrasti o pareri divergenti.

Secondo quanto riporta Il Giornale, infatti, il contratto Rai pensato per Maurizio Crozza dovrebbe garantire al comico uno stipendio personale di cinque milioni di euro, che andrebbero sottratti ai venticinque milioni di euro stimati come costo totale del suo show. Le cifre sono da capogiro, soprattutto se rapportate alla spending review adottata per necessità dalla tv pubblica, e proprio per questo il CdA potrebbe spaccarsi sull’accordo e sul cachet. Questa settimana, l’artista riprenderà il suo show satirico su La7, con le otto puntate in programma fino a dicembre. Poi, qualora le trattative giungessero a buon termine, il pubblico lo ritroverebbe su Rai1 già da marzo.

Maurizio Crozza in Rai – Si discute sul contratto

Il contratto in questione legherebbe il comico alla Rai fino all’estate 2016 ed affiderebbe la produzione del suo show alla società dell’agente Beppe Caschetto. Una scelta, questa, che potrebbe indispettire il Presidente della Vigilanza Roberto Fico, espressosi più volte sulla necessità di valorizzare le risorse interne all’azienda. Le puntate previste per Crozza – riporta Il Giornale – sarebbero una cinquantina, spalmate nel triennio di ingaggio, al costo di 475mila euro cadauna (per 70 minuti circa di spettacolo). Una cifretta niente male per quello che, fino a prova contraria, sarebbe un one man show.

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26
agosto

CACHET MILIONARI IN RAI: PERCHE’ NESSUNO PROTESTA PER I 2 MILIONI DI FABIO FAZIO?

Compensi milionari in Rai: Fabio Fazio guadagna 2 milioni di euro

Che alle star si riservino ingaggi da record non è più un tabù sin dalla notte dei tempi. Negli anni infatti abbiamo imparato a digerire compensi stellari per conduttori che cambiavano casacca, rilanciavano il proprio impegno per una rete o più semplicemente attingevano al piatto sempre succoso dell’ingordigia da cachet televisivo, che si sa, a volte non conosce limiti. Ma ormai, anche in piena crisi, nulla sembra scandalizzarci più di tanto.

Puntualmente, come i servizi al ciclostile sui controesodi o i titoloni fotocopia sull’emergenza caldo, ritorna in sella l’argomento “compensi delle star”. Stavolta è stato il bubbone “Clerici vs Verro e Rizzo Nervo” a dare il via alla solito tam tam di cifre e compensi da scandalo (o più banalmente di mercato). Il carico da 90 lo aggiunge un articolo de Il Giornale di questa mattina che parte da una osservazione del vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai Giorgio Merlo:

Perché i due membri del Cda (Verro e Rizzo Nervo, ndr) si fermano alla Clerici senza volgere lo sguardo ai contratti di altri artisti e conduttori, altrettanto esosi?”.

Già, perché? Il Giornale ricorda che il contratto di Simona Ventura (L’isola dei famosi e Quelli che il calcio) tocca il milione e duecentomila euro (che con le telepromozioni lievita di circa cinquecento mila euro), Fazio viaggia sui due milioni, Pippo Baudo novecento. Per le “new entry” Mara Venier, Lorella Cuccarini e Paola Perego che da settembre vedremo su Raiuno rispettivamente alla guida di La vita in diretta, Domenica In e A casa di Paola il cachet oscilla tra i sei e settecentomila euro. Balivo, Maya, Daniele e Isoardi, quelle che furono le le “Grazie di Del Noce”, ricevono invece compensi più contenuti (intorno ai duecentomila).





11
giugno

PUBBLICA L’AZIENDA, PUBBLICI GLI STIPENDI CHE APPRODANO NEI TITOLI DI CODA.

Dopo la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un emendamento che porta la firma di Bossi e Calderoli, che prevede, per i dirigenti della tv di Stato, tagli agli stipendi che vanno dal 5 al 10%, l’altra notizia degna di nota riguarda la pubblicità dei compensi per format e conduttori della televisione pubblica.

Se sino ad ora siamo stati abituati a “fare i conti” con macchinisti, registi ed assistenti di studio, nel futuro prossimo potremo farli sul serio con le principali star dell’intrattenimento i cui compensi saranno resi pubblici nei titoli di coda. Tutto questo in nome di una “trasparenza” fortemente voluta nel servizio pubblico già lo scorso dicembre dal ministro Brunetta.

Tutti pronti, dunque, a fare i conti in tasca alla Clerici, a Carlo Conti e a Simona Ventura, per fare alcuni nomi, anche se, in realtà, i più curiosi potranno soddisfare la loro voglia di conoscere compensi e guadagni dei volti di punta della tv pubblica già oggi visto che il settimanale l’Espresso in edicola ha pubblicato molti degli stipendi in anteprima. Una delle dive più pagate è, manco a dirlo, Antonella Clerici che, se in scadenza di contratto guadagnava 1,5 milioni di euro (compenso che comprendeva anche la conduzione di Sanremo) per rinnovare la sua permanenza in Rai sembra che abbia ottenuto qualcosina in più. Il “paperone” per eccellenza sembra essere Fabio Fazio che sfiora i 2milioni di euro l’anno con il suo “Che tempo che fa” mentre il golden boy della prima rete, Carlo Conti, per l’immensa mole di lavoro a cui si sottopone ogni anno tra Eredità, Migliori Anni, Aria Fresca si rivela un vero e proprio affare: “solo” 1,3 milioni di euro a stagione.


29
gennaio

BALLANDO CON LE STELLE: SUPER COMPENSI PER ALCUNI CONCORRENTI DELLA SESTA EDIZIONE

Correva l’anno 2009. Eravamo in piena crisi economica e la Rai aveva un governo aziendale agli sgoccioli. “Possiamo noi del CDA approvare una scelta che mette la Rai sulla graticola per l’ennesima volta?”: sono le parole (fonte Rai, addio*) dell’ex consigliere di amministrazione Carlo Rognoni sul compenso esagerato di Emanuele Filiberto di Savoia per Ballando con le stelle. 400 mila euro per ballare il sabato sera erano troppi e il CDA (all’unanimità) votò per una riduzione a 350 mila euro del compenso.

Anno 2010. Siamo ancora in piena crisi economica, il governo aziendale della Rai non è più agli sgoccioli ma si stima entro il 2012 un rosso da  600 milioni di euro per l’azienda pubblica. Una situazione a cui bisogna porre rimedio il prima possibile, riducendo l’evasione del canone e facendo i tagli opportuni. Leggendo un’inchiesta di Panorama viene però da chiedersi cosa intendano in quel di Viale Mazzini per “tagliare”.

Se 400 mila euro per Emanuele Filiberto erano troppi, quanti sono 900 mila euro per Ronn Moss “ballerino per 10 puntate”? E’ anche vero che il nostro amato Ridge deve pagare vitto e alloggio e, se è consona come giustificazione, quest’anno non è affatto in cattiva compagnia: Raz Degan riceve infatti, sempre secondo l’inchiesta citata, 570 mila euro, Barbara De Rossi 240 mila e Lorenzo Crespi 185 mila. Il CDA Rai (Van Straten e Rizzo Nervo esclusi), nonostante il precedente di Filiberto, ha però approvato tutti i contratti.

E gli altri? Scoprilo dopo il salto:





6
marzo

Un Sanremo all’ aMATRIXciana

Pippo Baudo e Paolo Bonolis @ Davide Maggio .it

Matrix @ Davide Maggio .it

Quanta ipocrisia!

Questo è ciò che ho pensato dall’inizio alla fine dell’ultima puntata di Matrix andata in onda ieri, lunedi 5 marzo 2007.

In linea con le nuove politiche all’aMATRIXciana per portare a casa un pizzico di share in più, un Enrico Mentana alla spasmodica ricerca dello scoop al punto tale da trasformare lentamente il suo programma in una sorta di varietà misto a politica, ha pensato bene di occuparsi del Festival di Sanremo.

Un’edizione, l’ultima, ricca di polemiche, a mio avviso assolutamente fuori luogo, che ha visto un Pippo Baudo solo contro tutti.

Tra questi “tutti” c’era anche Paolo Bonolis che, nella trasmissione dell’ex direttore del TG5, ha colto l’occasione per poter replicare alle “accuse” di Pippo Baudo.

Prima di procedere, facciamo un riassunto delle travagliate vicende del Festival di Sanremo così come ricostruite da Matrix.

Bene! Andiamo per gradi.

La polemica è, ai miei occhi, riconducibile a tre punti fondamentali :

  • i compensi

  • l’annuncio del cambio di conduzione per il prossimo anno

  • la politicizzazione del Festival

Tra queste, la seconda è di sicuro LA polemica vera e propria che ha infiammato e, soprattutto, rovinato l’atmosfera festivaliera che dovrebbe regnare nella città dei fiori alla fine di febbraio.

La polemica sui compensi è stata ed è assolutamente giustificata. Non tanto per il compenso di Baudo ma per il cachet della Hunziker che per presenziare sul palco dell’Ariston ha portato a casa la modica cifra di un milione di Euro.

Certo, sono cifre che fanno discutere a prescindere da qualunque considerazione però è opportuno contestualizzarle per poter capire i motivi di retribuzioni così alte. Il Festival di Sanremo, come ben saprete, non è di sicuro una manifestazione qualunque. Alla base c’è un lavoro straordinario che inizia mesi prima della messa in onda (che, per questo, va pagato) che consente di raggiungere i risultati noti a tutti e, ancor di più, di raccogliere introiti pubblicitari che non sono minimamente paragonabili a quelli della normale programmazione (pensate che nella giornata di martedi, nel primo stacco pubblicitario, uno spot di 30′ è costato agli investitori 190 mila Euro).

Proprio per quanto scritto, è scandaloso innanzitutto che la Hunziker abbia preso un compenso superiore (non di poco) a quello di Baudo (700 mila euro) ma, ancor di più, è stato scandaloso l’aver fatto scoppiare la questione durante il Festival di Sanremo come se chi di dovere fosse all’oscuro delle disposizioni legislative in materia che prevedono un tetto massimo di 272 mila Euro per i compensi dei lavoratori di società pubbliche non quotate (come la Rai). Ho trovato ancora più fuori luogo l’intervento del Presidente del Consiglio in presenza di un apposito decreto che sbloccava i limitati compensi dei quali ho parlato poche righe fa.   

Polemiche destinate a svanire nel nulla ma Mentana ha pensato bene (rectius : male) di chiedere a Bonolis un parere relativamente anche a questa questione.

Questione sulla quale Bonolis farebbe meglio a tacere. Cosa che, infatti, ha fatto alla domanda di Mentana che gli chiedeva quale fosse stato il Suo compenso!

Le cifre ufficiali del contratto di Bonolis, infatti, sono tuttora ignote perchè il contratto è stato secretato. Ma, cari i miei lettori, si mormora che il caro Paolino abbia incassato la cifra record di 5 milioni di Euro (con i quali Bonolis avrebbe però dovuto pagare anche gli artisti internazionali). Naturalmente Bonolis non ha nemmeno lontanamente pensato di dichiarare ad Enrico Mentana il Suo cachet milionario mantenendo quell’aria da… Claudia Koll post-conversione sulla quale ritornerò dopo.

La questione è poi approdata al fulcro della polemica : le dichiarazioni di Fabrizio Del Noce secondo le quali ci sarebbe un cambio della guardia per il Festival del prossimo anno.

Non credo sia così difficile ammettere che, in questo caso, ci siamo trovati di fronte ad una caduta di stile bella e buona del direttore di RaiUno che anzichè elogiare l’attuale conduttore del Festival per gli ottimi risultati raggiunti (definita da molti “la Pasqua di Sanremo” ovvero la resurrezione) ha preferito parlare della conduzione del prossimo anno bocciando implicitamente il lavoro della squadra della 57° edizione ancora al lavoro! Una bocciatura che non avrebbe motivo d’esistere e che ha creato, inevitabilmente, un mare di polemiche oltre che una situazione di malcontento e nervosismo generale.

La reazione di Baudo è stata la più naturale possibile. Chi avrebbe accettato di buon grado “una punizione per NON aver commesso il fatto“?

Ed e’ altrettanto chiaro che, di qualunque presentatore si fosse parlato, Baudo avrebbe avuto una reazione identica.

Nel caso specifico, ad aggravare la situazione, c’erano in più le ormai note vicende di Bonolis che dopo gli innumerevoli insuccessi collezionati negli ultimi due anni non ha di sicuro le carte in regole per essere “promosso” alla conduzione della kermesse canora. Ma si sa, Fabrizio Del Noce ha una particolare ammirazione per Paolo Bonolis e quest’ultimo ha un eccellente agente, Lucio Presta, che l’ha trasformato in una vera e propria miniera d’oro.

Le parole di Baudo, esternate in sala stampa, sono semplicemente lo specchio della realtà : la pura e sacrosanta verità.

Per questi motivi, fossi stato in Bonolis, avrei evitato di replicare a delle accuse che accuse non sono. Ed invece eccolo pronto a sedersi sulla poltrona di Mentana come profeta della correttezza e della buona televisione, portatore sano di idee vincenti e di doti innate idonee a trasformare in oro tutto ciò che tocca. Peccato che il caro Bonolis non ne metta a segna una da almeno un paio d’anni!

Sul terzo punto inutile commentare. Nonostante abbia trovato persino io poco “azzeccata” la scelta di portare sul palco Antonio Cornacchione c’è da dire che da qui a farne una polemica ce ne passa. E ce ne passa parecchio!

Se al posto di Cornacchione, però, ci fosse stato un Crozza qualunque, scommetto che ad eventuali polemiche si sarebbe replicando parlando di… satira!

Che si pensi alle cose più serie, come ha detto lo stesso Baudo!

The Show Must Go On…