Chiesa



26
febbraio

Il Nome della Rosa, Rupert Everett spara a zero sulla Chiesa: «Al suo interno orge e prostituzione. Non mi fido di Papa Francesco»

Ruper Everett

Rupert Everett

Provo piacere a mostrare il lato oscuro di un’istituzione che detesto. A parlare così della Chiesa è Rupert Everett, protagonista della fiction Il Nome della Rosa, in onda su Rai 1 a partire da lunedì 4 marzo 2019. Scelto per prestare il volto al terribile inquisitore domenicano Bernardo Gui, l’attore britannico ha concesso un’intervista a Vanity Fair ed ha espresso il suo punto di vista critico sull’istituzione ecclesiastica.




20
ottobre

D’ALEMA IN PENSIONE, TROTA NON ALL’ALTEZZA, CHIESA DA TASSARE. LA POLITICA IPOCRITA CADE ANCORA NEL TRANELLO DELLE IENE

Le Iene- Scilipoti cade nel tranello

Nanni Moretti sarà saltato sulla poltrona con uno dei suoi ghigni proverbiali: D’Alema si ritira dalla politica. Peccato che sia solo un tranello, l’ennesimo colpaccio che Le Iene mettono a segno smascherando vizi e difetti dell’italica politica. Si fa proprio fatica a contare tutti i deputati del Pd che accolgono con approvazione il passo indietro del compagno baffetto, uno stuolo che con ricami di parole non indifferenti manda un chiaro messaggio al principe della sinistra salottiera.

Ma nell’ottica del politically correct l’inviato in abito nero sguinzagliato da Parenti a Montecitorio porta scompiglio anche all’interno della Lega che già di suo vive un periodo turbolento tra fazioni e fazioncine, correnti e distinguo, rospi da mandar giù e turatine di naso. L’argomento è di quelli che funziona sempre. Nella stessa sera in cui Geppi Cucciari pungola il Trota da La 7 ci pensano i ragazzacci di Mediaset a dimostrare la diffidenza verso il piccolo Bossi in seno al Carroccio stesso.

Non viene risparmiato nemmeno il Pdl che viene irriso proprio nel terreno più delicato: la soggezione dei suoi appartenenti al carisma del leader. Basta che una finta agenzia riporti una fasulla dichiarazione del Premier che dà il via libera alle tasse per la Chiesa per scatenare un’ondata di ripensamenti davvero eloquente. L’eroico Scilipoti, solo per citarne uno, non ci pensa due volte a concordare con Berlusconi, peccato che lo scenario è solo di pura fantasia.


30
agosto

PRIVILEGI DELLA CHIESA IN TV. A PARLARNE PERO’ E’ LA RETE FRANCESE TF1

Mario Staderini intervistato da Tf1

Non tende a calmarsi il ping pong di botta e risposta tra Radicali e Chiesa sulla questione privilegi fiscali e tassazione. Il dibattito televisivo chiesto dal segretario Staderini alla Rai non è arrivato e non ci sono state neanche note che spiegassero meglio i termini televisivi della questione, perché questa querelle non possa essere risolta dando lo spazio adeguato davanti alle telecamere. In Italia il teleschermo tace (anche se è doveroso ricordare che il gruppo di Report in passato ha dedicato parecchia attenzione al tema). Unica e relativa eccezione il tg di Enrico Mentana che ha dedicato un servizio per spiegare ai suoi telespettatori cosa si stesse agitando nell’opinione pubblica.

Il clamore anziché placarsi continua a crescere, con la pagina Facebook di Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria giunta in questo momento a quasi 140 mila adesioni. Ecco allora che arriva da oltralpe una mano a sostegno di Staderini e compagni, forse termine non adattissimo data la posizione interlocutoria della sinistra quantomeno sulla necessità di parlarne in tv, anche dei seguaci più ligi del Marx più convinto demolitore del senso religioso. Tf1 ha infatti dedicato nell’edizione di ieri un servizio di due minuti e mezzo all’argomento che insieme ai privilegi della casta e dei calciatori scioperanti sta facendo infiammare un bel po’ di italiani.

La posizione dei francesi è abbastanza chiara. Nel loro sottolinare l’ambiguità del nostro apparato normativo in materia di tassazione delle attività commerciali legate a luoghi religiosi e nella relativa lucida disamina degli abusi che l’escamotage di giustificazioni religiose può fornire ai contribuenti si esprime una sorta di solidarietà a color che chiedono almeno di intervenire nuovamente sui codici per ridurre al minimo le furbate e gli sconti ingiusti.





22
agosto

I RADICALI ALL’ATTACCO DEI BENEFICI DELLA CHIESA: UN CONFRONTO TV CON AVVENIRE PER SPIEGARE LA QUESTIONE

I Radicali chiedono dibattito tv per spiegare i privilegi della Chiesa

Benedetto XVI e Silvio Berlusconi

Nei giorni dei tagli e delle mille proposte per rabberciare la manovra grondante di sangue capita che il partito Radicale ricominci una delle sue tante battaglie per portare in Parlamento emendamenti che tolgano almeno qualche privilegio alla Chiesa, unica a non essere stata coinvolta nel giro di riassetto che si va via via delineando. La polemica tra gli esponenti radicali e le posizioni ufficiali della Cei, espresse da Avvenire, vede da giorni un rimbalzo di cifre e di argomentazioni di cui gran parte dell’opinione pubblica è purtroppo all’oscuro.

Ecco allora la proposta di Mario Staderini, succeduto a Rita Bernardini nel ruolo di segretario radicale già nel 2009, di portare sulle reti del servizio pubblico un confronto sull’argomento Chiesa, privilegi, Ici, laicità dello Stato. Queste le parole del giovane leader che invita Mario Tarquinio, successore di Boffo alla direzione del giornale dei vesovi, ad incontrarsi in tv:

Chiedo al direttore di Avvenire di confrontarci sulla agevolazioni alla Chiesa in un dibattito tv, perche’ gli italiani possano farsi un’idea. Sarebbe giusto che il confronto si facesse sulla Rai e che la tv pubblica garantisse un dibattito su questi temi e in generale sulla manovra prima che sia chiusa.

A proposito dell’idea di tassare gli edifici commerciali legati alle attività della Chiesa lo stesso Staderini ha manifestato l’intenzione di presentare un emendamento che annulli quanto fatto dal precedente governo di Berlusconi in materia riportando lo status giuridico alla decisione della sentenza della Cassazione del 2004 che aveva risolto il contenzioso fiscale dichiarando la legittimità della riscossione tributaria sulle attività non strettamente di culto, anche se gestite da ecclesiastici. E non parliamo di bazzecole: secondo quanto riportano le fonti del partito l’Anci avrebbe calcolato in 400 milioni di euro annui il gettito che così è venuto a mancare nei bilanci comunali.


24
luglio

SPOT SKY ‘SCOMUNICATI’ DAI VESCOVI. L’AVVENIRE: “FERISCE TANTI E DISTURBA TANTISSIMI”

Andrea Pirlo nel nuovo spot Sky

Gli spot pubblicitari che Sky fa partire nei mesi estivi per pubblicizzare l’offerta sportiva della stagione che sta per iniziare non passano di certo inosservati. Lo scorso anno un doppio Antonio Cassano – al grido di “Il calcio più bello è solo su Sky” - in versione HD e Standard Definition (brutto, grasso e brufoloso) evidenziava la differenza tra la proposta della pay tv satellitare e quella della concorrenza che, sentendosi denigrata, ha pensato di presentare ricorso al Giurì della pubblicità per ottenere (senza successo) la cessazione dello spot incriminato.

Quest’anno ad andare su tutte le furie non è il principale (ed unico) competitor della piattaforma di Rupert Murdoch ma qualcuno molto più in alto di Mediaset Premium. Stiamo parlando della Chiesa Cattolica che ha deciso di impiegare queste torride giornate estive prendendo posizione contro la reclame in onda in questi giorni nella quale si afferma che “Solo su Sky lo sport fa miracoli“.

Troppo blasfemo e offensivo vedere la sagoma di Francesco Totti portata in processione, Samuel Eto’o sospeso per aria o la pesca miracolosa di Massimo Ambrosini e Stefano Mauri. Un’indignazione che aumenta se si pensa che la colonna sonora delle immagini sotto accusa è Gloria di Umberto Tozzi. La polemica monta già da qualche settimana ma ad inasprire ulteriormente i toni è la presa di posizione del Direttore di Avvenire Marco Tarquinio, quotidiano di ispirazione cattolica, che accusa lo spot di “ferire tanti e disturbare tantissimi“.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,





18
marzo

ISOLA DEI FAMOSI: BUSI LASCIA I SELVAGGI CONAUFRAGHI E TORNA ALLE SUDATE CARTE. I SUOI ATTACCHI FANNO INFURIARE LA VENIER CHE LASCIA LO STUDIO

Se Pier Paolo Pasolini avesse assistito ieri sera alla puntata de L’isola dei Famosi si sarebbe commosso, o quasi, davanti ad un monologo di Aldo Busi, che resterà nella storia come uno sprazzo assoluto di televisione-verità, laddove cade ogni barriera di perbenismo e la diretta consente di andare oltre i limiti che il montaggio impone all’esplosione verbale. L’intellettuale chiamato per creare scompiglio stavolta ha superato se stesso, oltre a qualsivoglia limite, mettendo all’angolo Simona Ventura.

Alla Chiesa l’attacco più diretto sulla questione della condanna continua all’omosessualità come male, toni che secondo il concorrente indicano una dose preoccupnte di repressione sull’argomento. Nessuno si salva: dalla Venier che per una grossolanità nell’esposizione si becca della donna poco intelligente a Federico Mastrostefano dipinto come emblema dell’italiano medio che condanna il Paese ad una retroguardia culturale.

Ma l’affondo è anche rivolto alla questione delle adozioni negate ai single e alla poca lungimiranza della classe politica. Tra un doppio senso e l’altro, una citazione della teoria dell’arte del formalismo russo si dipana anche una preoccupazione in base alla quale, secondo lo scrittore, la popolarità possa portare un personaggio come Di Porto in Parlamento. Il verace laziale per ora rimane ancora tra i cocchi: è Loredana Lecciso, la naufraga più vamp della storia, a tornare dai suoi bambini con grande gioia.