Carlo Verna



31
gennaio

LA RAI VA IN BLACKOUT PER OLTRE UN’ORA E “MINIMIZZA” L’ACCADUTO. VERNA (USIGRAI) ATTACCA

Blackout Rai, Ripetitore

Maledetto digitale, avrete esclamato per l’ennesima volta stamattina quando non siete riusciti a sintonizzarvi sulle previsioni di Paolo Fox su Rai2. Ma la colpa stavolta più che dell’agognato switch off era tutta di Mamma Rai. Un’avaria alla rete di distribuzione elettrica in uno degli impianti dell’azienda a Roma, secondo quanto spiegano da Viale Mazzini, ha creato disservizi per oltre un’ora che hanno impedito la regolare diffusione dei programmi televisivi della Rai in diverse regioni.

Per lo stesso motivo si sono riscontrati altresì problemi di connessione con i siti Internet dell’azienda. Una situazione assai critica, spiegata in una maniera semplicistica secondo Carlo Verna. Il segretario dell’Usigrai, interpellato a riguardo, così si esprime:

Semplicistica e gravemente minimizzante la spiegazione ufficiale della Rai sul black out di alcuni canali. Sarebbe andata bene forse negli anni Sessanta. Nel 2011 parlare di avaria alla rete di distribuzione elettrica come fatalita’ senza rimedio non sembra accettabile. Riprovino a convincere sindacati ed utenti. Sono in Rai da quasi 30 anni e non ricordo una cosa del genere. L’Usigrai ha gia’ chiesto un incontro urgente all’Azienda, in cui sollecitera’ anche indagini scrupolose sull’accaduto, che non puntino verso capri espiatori, ma che verifichino se ci siano problemi di impianti obsoleti e di investimenti non fatti. Siamo stanchi di figuracce e balbettii, allarmati per i ritardi su tutto”.

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6
aprile

IL SINDACATO DEI GIORNALISTI RAI PREPARA LE PROSSIME MOSSE. MINZOLINI E’ SOTTO TIRO

L’Usigrai gioca a scacchi. Muove le pedine, si guarda attorno e prepara la mossa successiva, forse pensa a un ribaltone. Il sindacato dei giornalisti Rai torna all’attacco dopo lo scontro diretto col direttore del Tg1 Augusto Minzolini, accusato di aver “epurato” alcuni conduttori per motivi politici, e le polemiche sulla chiusura pre-elettorale dei programmi di informazione. Però stavolta lo fa in silenzio, elaborando nuove strategie ed addestrando alcuni esponenti sindacali a colpire con forza chiunque venga considerato un nemico della libera informazione. 

La necessità di rinvigorire le sacche di resistenza all’interno della tv di Stato non verrebbe affatto a caso. Secondo indiscrezioni riprese anche dal quotidiano Libero, una parte dell’Usigrai non gradirebbe la linea dell’attuale segretario Carlo Verna, considerata “troppo morbida”. In parole povere: la mitragliata di critiche a Minzolini, le dichiarazioni di fuoco di Maria Luisa Busi a Repubblica, il tentativo di dare una connotazione politica alle decisioni interne alla redazione, avrebbero sortito l’effetto di un semplice petardo più che di una bomba ad orologeria. Troppo poco, ci vogliono le granate!

Secondo l’Usigrai la libertà di stampa è sempre più in pericolo, ed è giunta l’ora della chiamata alle armi. Dal 13 al 17 aprile, a Salsomaggiore, si terrà il congresso del sindacato e potrebbe essere quella l’occasione per preparare l’attacco e nominare un nuovo segretario. Bisognerà fare alla svelta, perché l’agenda politica segnala un appuntamento per il quale i condottieri della stampa libera non potranno farsi trovare impreparati. Entro la fine di aprile il governo potrebbe varare il discusso decreto sulle intercettazioni telefoniche, un provvedimento che è destinato a suscitare aspri scontri, se approvato negli attuali termini.