Augusto Minzolini



1
gennaio

TG1, FERRARIO DI FUOCO DOPO IL REINTEGRO: FALSITA’ DI MINZOLINI, MI HA UMILIATA ANCHE COME DONNA

Tiziana Ferrario

Una lettera di fuoco per rispondere ad Augusto Minzolini. Al Tg1 il botto di Capodanno l’ha sparato Tiziana Ferrario, la conduttrice neo-reintegrata da una sentenza del Giudice del Lavoro. Ieri la giornalista ha affisso alla bacheca della redazione di Saxa Rubra una missiva per raccontare ai colleghi la sua versione dei fatti, diversa da quella riportata agli organi di stampa dal direttore del notiziario Rai. Minzolini aveva definito la sostituzione della Ferrario un normale “avvicendamento”, dopo 28 anni suonati in cui la giornalista aveva occupato il posto di anchorwoman.

Nessuna lesa autonomia del direttore, nessun trionfo della gerontocrazia, nessun baronato, nessuna inamovibilità del conduttore. L’ordinanza con la quale sono stata reintegrata nei ruoli che svolgevo al Tg1 prima della mia brutale rimozione, ha semplicemente stabilito che non posso stare senza lavorare e che mi devono essere assegnate mansioni adeguate alle mia professionalità di cui la conduzione e’ una componente molto importante“. Ha scritto Tiziana Ferrario nella lettera ai colleghi. La giornalista ha affermato di essere stata umiliata come giornalista e come donna, non capacitandosi del fatto che un direttore possa cambiare l’organigramma di una redazione e redistribuire i compiti lavorativi.

Sono stata accusata pubblicamente sui giornali di essere vecchia e colpevole solo di avere lavorato per 30 anni, in piu’ ruoli, nella stessa testata giornalistica. Mi chiedo perchè questo debba essere ritenuto una colpa“. La Ferrario non ha poi usato mezze misure nel ravvisare dosi di maschilismo e superficialità nelle parole di Minzolini. “Roba da far ricorrere di nuovo ad un giudice per violazione della legge sulla parita’ per ragioni di età” ha sbottato.




30
dicembre

“DOPO LA FERRARIO PREVEDO ALTRI REINTEGRI”. LA PROFEZIA DI RIZZO NERVO FA TREMARE MINZOLINI E DA’ SPERANZA AGLI EPURATI DI TUTTI I TEMPI

Il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo

Paolo Fox via, all’ospizio. L’astrologo col ciuffo alla Hugh Grant ha già fatto epoca e verrà presto sostituito. Al suo posto, ad intrecciare ascendenti e transiti lunari, ci sarà un nuovo Zarathustra del piccolo schermo: Nino Rizzo Nervo. Il consigliere d’amministrazione Rai ha infatti spiccate capacità divinatorie mostrate per la prima volta ieri, a seguito della sentenza di reintegro di Tiziana Ferrario alla conduzione del Tg1. La decisione del giudice ha galvanizzato l’esponente di minoranza del Cda, attivando i suoi super poteri. Rizzo Nervo ha iniziato a scrutare i cieli nebulosi di Viale Mazzini e ha emesso una solenne profezia:”Prevedo altri reintegri…“.

Una predizione lungimirante e forse verosimile che molti accoglieranno di buon grado, immaginando il direttore del Tg1 Augusto Minzolini nuovamente percosso sulla capoccia dal martelletto di qualche magistrato. Massimo De Strobel, Paolo di Giannantonio, Raffaele Genah e Maria Luisa Busi potrebbero essere infatti i prossimi redattori a beneficiare del reintegro ‘forzato’, mandando all’aria i discussi piani di “rinnovamento” del notiziario messi a punto dal Minzo. Lo stesso direttore ha commentato con disappunto la sentenza di ieri, che fa da battistrada: “Sono molto perplesso da questa sentenza in quanto il giudice è intervenuto con le sue motivazioni in decisioni sacrosante di qualsiasi direttore di una testata giornalistica“.

In effetti quelle compiute da Minzolini sono state scelte che rientrano nelle facoltà del responsabile di una redazione. Si possono criticare aspramente e non condividere, si possono considerare sbagliate, “disastrose” per il primo notiziario della tv pubblica e chi più ne ha più ne metta. Ma il Minzo, piaccia o meno, ha tutte le qualifiche per adottarle e se ne assumerà la responsabilità, soprattutto in termini di gradimento da parte del pubblico. Perchè bisogna ogni volta scomodare il giudice?


29
dicembre

TG1: IL GIUDICE DECIDE PER IL REINTEGRO DELLA FERRARIO NELL’EDIZIONE DELLE 20

Augusto Minzolini

Per gli allenatori traballanti una volta si diceva che non avrebbero mangiato il panettone, per Augusto Minzolini che in sella alla sua poltrona ha trangugiato beatamente anche il pandoro, nonostante tapiri e polemiche varie, chissà che l’appuntamento con la colomba non diventi rischioso, tenuto conto anche della necessità globale di appeasement prevista per la stabilità politica del futuro prossimo. 

Nuove spade di Damocle infatti pesano sul capo del direttore del Tg1. La prima si chiama Tiziana Ferrario, che vince la sua causa dinanzi al tribunale di Roma sezione lavoro, ottenendo il reintegro nelle mansioni lavorative occupate prima dell’arrivo del Minzo. Il giudice ha ravvisato un collegamento diretto tra la manifestazione di dissenso politico ed editoriale della giornalista e la scelta di demansionamento operata da Minzolini nel suo restyling dell’edizione serale. 

La sentenza chiude nettamente al collegamento con l’operazione di  ringiovanimento dei mezzi busti invocata dal direttore. Si legge infatti che risulta sospetto il trattamento differenziale riservato a giornalisti più o meno coetanei della Ferrario, quali Romita e Petruni, firmatari del documento di sostegno alla linea editoriale, non sacrificati in ottica del turn-over’ rinfrescante’. In ottemperanza dunque al principio di tutela della professionalità del lavoratore discriminato per motivi ideologici, nell’esercizio peraltro di una libertà di espressione sancita costituzionalmente, a Tiziana Ferrario dovrà essere garantita nuovamente la conduzione serale e la mansione di inviata speciale per grandi eventi.





15
dicembre

FIDUCIA AL GOVERNO, THE DAY AFTER: BALLANO GIA’ LE POLTRONE DEI DIRETTORI? ECCO LE INDISCREZIONI

Silvio Berlusconi e Augusto Minzolini

Tre voti. Che ci fa Silvio con tre voti? All’indomani della fiducia che il Governo ha ricevuto dall’aula di Montecitorio, molti si arrovellano e cercano di immaginare gli scenari futuri che il risultato politico potrà delineare. Con una vittoria così risicata ora Berlusconi ha le gambe ancora più corte: non può andare lontano, dicono. Eppure il Cavaliere, che ci ha abituato a colpi di genio degni di Chuck Norris, pare sia pronto a sferrare alcune mosse strategiche per salvarsi la pelle anche stavolta. Da ieri circolano infatti indiscrezioni circa possibili movimenti sulle poltrone dei direttori dei tg. Voci, rumors tutti da verificare, che però fanno da termometro al clima post-fiducia.

Il Tg1 potrebbe essere il primo ad avvertire i contraccolpi del ‘nuovo corso’. Infatti il direttore del notiziario Augusto Minzolini potrebbe lasciare l’attuale incarico per cederlo ad Antonio Preziosi, il responsabile della Radio1 che ha ben coperto e approfondito le varie fasi del voto di fiducia di ieri. Per il Direttore Generale Rai Mauro Masi sarebbe pronta una nuova poltrona di rilievo, e al suo posto dicono possa arrivare addirittura Clemente Mimun, direttore del Tg5. A questo punto chi si occuperebbe del notiziario dell’ammiraglia Mediaset? Ma ovviamente il direttore di Libero Maurizio Belpietro.

Come evidente si tratta di indiscrezioni di una certa importanza da prendere con le pinze finchè non ci saranno conferme o smentite. A riportarle, stamane, il quotidiano Italia Oggi. Secondo il giornale, anche la poltrona di Mario Orfeo sarebbe traballante. Il direttore del Tg2 potrebbe passare il testimone a Susanna Petruni, pagando così la sua amicizia con l’esponente di Fli Italo Bocchino. Orfeo potrebbe comunque approdare alla direzione del giornale radio, per il quale – secondo Italia Oggi – sarebbero in lizza anche Paolo Corsini, Andrea Pamparana e l’attuale reponsabile di Panorama Giorgio Mulè.


9
dicembre

MAURO MASI REPLICA ALLE ACCUSE: NESSUNA CENSURA SU FAZIO E MAZZETTI. ORA IL SUO GRATTACAPO SONO LE SPESE DEL MINZO

Mauro Masi

Mauro Masi vuole precisare due o tre cosette. Non ci sta ad essere ritratto dai giornali come il grande Censore di Fabio Fazio, colui che avrebbe rimproverato il conduttore dei record per aver sforato di soli due minuti in una puntata del suo Vieni via con me. E guai a chi lo accusa di iniquità per quella sospensione di 10 giorni rifilata al capostruttura di Raitre Loris Mazzetti (maggiori info qui). A partire da quegli episodi, infatti, il Corriere della Sera aveva pubblicato un articolo a firma di Aldo Grasso intitolato “Rai due minuti di follia”. Una prosa critica che non è piaciuta al DG di Viale Mazzini, il quale ieri ha replicato a tono sullo stesso giornale.

Nessuna censura. Mauro Masi assicura che nonostante le dichiarazioni “furbine” di Fazio non c’è stata nessuna reprimenda nei suoi confronti, ma soltanto “una lettera di routine che la Direzione del palinsesto manda da decenni in casi analoghi a tutte le trasmissioni e a tutte le reti, in particolare quando ci sono gli spostamenti di spot pubblicitari“. La stessa interpretazione l’aveva data il viceDG Antonio Marano, che nei giorni scorsi aveva posto il problema degli affollamenti pubblicitari e definito “cavolate” le parole sdegnate del conduttore di Raitre.

La mazzata a Mazzetti, invece, non c’entra nulla con lo sforamento di Vieni via con me. Il capostruttura della terza rete “ha in corso una procedura disciplinare che è la settima consecutiva applicatagli da diverse Direzioni Generali” ha replicato Masi sul Corriere, spiegando che anche il Presidente Paolo Garimberti lo aveva sollecitato ad agire in tale direzione. Nella sua risposta al giornalista Grasso, Masi ha ostentato sicurezza vantando di “non nascondersi dietro a soluzioni ‘furbine’ care a molti” ma di metterci la faccia e la reputazione.





19
novembre

MINZOLINI SPENDE TROPPO E FA PUBBLICITA’ OCCULTA? MASI APRE UN’INDAGINE INTERNA.

Augusto Minzolini

I detrattori insistono, dicono che Augusto Minzolini sia un giornalista “caro” al Cavaliere. Vecchia storia, dessero un occhio alla sua carta di credito aziendale e cambierebbero idea: il direttorissimo è molto più caro a mamma Rai. Fanno discutere le “spese folli” del direttore del Tg1, che nell’ultimo anno avrebbe un tantino esagerato con i costi di rappresentanza. Pare infatti che il Minzo abbia prelevato 66mila euro – circa 5.500 euro al mese - dal fondo messogli a disposizione dall’azienda;  una cifretta che va ben oltre al tetto di spesa fissato da Viale Mazzini (tra i sei e i settemila euro l’anno). Mercoledì la questione è stata portata sul tavolo del Cda Rai e il Direttore Generale Mauro Masi, messo alle strette, ha deciso di avviare un’indagine interna sui rimborsi spese e trasferte presentati dal direttore del Tg1.

L’inchiesta servirà anche a verificare se il notiziario abbia effettuato pubblicità occulta a favore di un’importante compagnia di crociere. Sotto osservazione il fatto che il Tg1 abbia organizzato un concorso per famiglie (“Reporter d’alto mare”) in occasione del varo della nave Allure of the Seas e ospitato sei volte in otto mesi un dirigente della compagnia. Non è tutto, pare che Minzolini abbia pure usufruito di uno sconto per un soggiorno nel lussuoso albergo ‘Terme di Saturnia’, di cui il notiziario aveva intervistato il responsabile marketing. Ovviamente il direttorissimo si dice pronto a respingere le accuse di pubblicità occulta e a ribadire, come già aveva fatto per la carta di credito vivace, che ”tutte le spese sono motivabili. C’è un controllore per queste spese e mi ha detto che è tutto a posto”.

Intanto Masi ha deciso di non fare sconti al Minzo e di chiarire la vicenda, sollecitato dai consiglieri d’opposizione del Cda. In questi giorni al DG conviene stare in campana,  soprattutto dopo l’ampia sfiducia incassata nel referendum organizzato dall’Usigrai. Il dirigente della tv pubblica ha però pubblicamente sminuito l’esito di quella votazione, attribuendole un significato politico e interpretandolo  come un tentativo di intimorirlo. “Non puo’ che far rafforzare il mio impegno per una RAI autenticamente pluralista e con i conti in ordine e cio’ anche per tutelare il lavoro e i posti di lavoro dei giornalisti dell’Azienda” ha commentato.


4
novembre

ASCOLTI TG SERALI OTTOBRE 2010: IL TG1 E’ SEMPRE LEADER MA PERDE 2,5 PUNTI IN UN ANNO. MENTANA SFIORA L’8%. IN CRESCITA I TG DELLE RETI MINORI

Augusto Minzolini con Silvio Berlusconi

Nel borsino dei tg serali di ottobre è il Tg5 a registrare il calo più netto rispetto a un anno fa: meno 3 punti percentuali (-2.97% per l’esattezza) per il notiziario di Mimun, visto in media da 5.429.000 spettatori con uno share pari al 22.08% (+0.98% vs settembre ‘10). Alle 20 cala anche il Tg1 (-2.45%), pur rimanendo leader incontrastato con 6.353.000 spettatori e il 25.86% (+0.37% vs settembre 2010).

Tra i tg delle 20  si conferma il Tg La7 diretto e condotto da Enrico Mentana: nel mese appena trascorso lo share registrato è pari al 7.98% con un audience di 1.964.000 spettatori (+5.76% vs ottobre ‘09). Rispetto a un anno fa cresce il numero di italiani desiderosi di essere informati durante l’ora di cena: tra le 20 e le 20:30 circa, in media seguono l’informazione di Rai1, Canale5 e La7 13.746.000 spettatori contro i 13.096.000 di un anno fa.

Mentre i notiziari delle reti ammiraglie perdono punti, crescono tutti i tg delle reti minori. Il Tg2 delle 20:30 sigla 2.693.000 spettatori e il 10.08% (+0.37% vs ottobre ‘09), mentre il Tg3 diretto da Bianca Berlinguer totalizza in media 2.578.000 spettatori con il 15.04% (+0.39%). In lieve flessione il Tg4 di Emilio Fede con 1.224.000 spettatori e il 7.09% (+0.75%). Studio Aperto delle 18.30 si attesta al 10.91%.


29
ottobre

SANTORO RISPARMIA IL ‘BUNGA BUNGA’ A SILVIO, EMILIO FEDE SI INDIGNA. E PER ELIO IL CASO RUBY DIVENTA UN TORMENTONE MUSICALE (VIDEO)

Berlusconi Bunga Bunga (foto tratta da Dagospia)

Alla fine il ”bunga bunga” non c’è stato, o forse sì. Ieri sera in molti si aspettavano che Michele Santoro si infilasse sotto le lenzuola di Berlusconi trattando il caso Ruby, ma invece niente. Per una volta il capo tribù di Annozero ha deciso di lasciare fuori dal villaggio della libera informazione l’ennesimo scandalo sulla vita privata del premier, tra gossip allo stato puro, cene e festicciole esuberanti nella sua villa di Arcore. Qualcuno addirittura sperava che la trasmissione di Raidue ospitasse la procace cubista marocchina che con i suoi racconti ha sollevato la bufera a luci rosse che investe il Cavaliere. Figurarsi, la ragazza è ancora minorenne… Santoro ha deciso di tenere in serbo la cartuccia per la prossima occasione. In fondo, stando a ieri sera, qual era la notizia sconvolgente? Che al Berlusca piace la “gnocca”?!

Annozero ha così dedicato la puntata all’emergenza rifiuti a Napoli e agli scontri di Terzigno, invitando in studio il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. Finalmente Santoro ha abbandonato i noiosissimi piagnistei sulle sue personali beghe con il DG Masi e ha trattato un argomento ben più drammatico e attuale. Apprezzabile il tentativo di dar voce alle popolazioni in difficoltà, peccato che la struttura del programma abbia suggerito agli spettatori la solita conclusione: la Campania è sommersa dalla monnezza? Colpa di Silvio, ovvio. Nonostante il dibattito pacato, la maieutica ideologica di Santoro ha funzionato anche stavolta e la sceneggiata napoletana ha fatto più effetto del tribale “bunga bunga“.

Il caso Ruby, intanto, occupava le aperture dei tg e già imperversava in altri programmi. Il direttore del tg4 Emilio Fede - che sarebbe indagato assieme a Lele Mora per favoreggiamento della prostituzione - durante il suo notiziario ha affermato con indignazione: “La fuga di notizie rischia di rovinare la dignità delle persone coinvolte in un’indagine. Sono rispettoso della giustizia, ma soprattutto della mia coscienza”. Il Tg1 ha parlato di “cene a casa del premier” ed ha attirato critiche per aver utilizzato, secondo i detrattori, troppi condizionali nel raccontare l’affaire del bunga bunga all’amatriciana. Qualcuno già attende che il direttore Minzolini confezioni un editoriale dei suoi, come aveva fatto nel giugno 2009 sul caso D’Addario (“Solo ipotesi e chiacchiericci, non si può privilegiare il gossip“). Se parla il Minzo c’è più gusto.