Antonio Campo Dall’Orto



30
dicembre

RAI: ANTONIO CAMPO DALL’ORTO PER IL DOPO-GUBITOSI?

Antonio Campo Dall'Orto

Il mercato televisivo, si sa, non riguarda soltanto i volti noti del piccolo schermo. A tenere banco, infatti, è ora l’indiscrezione lanciata da Il Foglio, che ha già il nome del candidato numero uno alla successione di Luigi Gubitosi nella guida della Rai: si tratta di Antonio Campo Dall’Orto, già ampiamente conosciuto nel settore per aver lanciato e portato al successo Mtv.

Gubitosi, insediatosi come direttore generale della tv di Stato il 17 luglio 2012, succedendo a Lorenza Lei, ha un contratto con la Rai a tempo determinato, con scadenza fissata per luglio 2015. Entro quella data, dunque, vanno chiaramente individuati i possibili successori; su tutti, come detto, sembra – secondo il quotidiano di Ferrara – in pole l’ex direttore di Mtv e La7 Antonio Campo Dall’Orto.

Chi è Antonio Campo Dall’Orto

Antonio Campo Dall’Orto, classe 1964, è un dirigente d’azienda, noto nel settore televisivo per aver diretto Mtv fin dalla sua nascita (nel 1997), diventando anche amministratore delegato di Mtv Networks South Europe, dirigendo il canale in Spagna, Portogallo, Francia e Grecia e lanciando molti dei personaggi oggi noti in tv.

Un successo, quello di Mtv Italia, che gli vale nel 2003 la direzione di La7 e due anni dopo quella di Telecom Italia Media, pur continuando la sua “fatica” con il canale musicale. Ed è proprio ad Antonio Campo Dall’Orto che vanno i meriti maggiori per aver posto le basi di quella che oggi chiamano tutti la tv del terzo polo, portando sotto i riflettori personaggi come Daria Bignardi, Gad Lerner e Piero Chiambretti.

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4
febbraio

ANTONIO CAMPO DALL’ORTO LASCIA MTV. GLI SUBENTRA RAFFAELE ANNECCHINO

Antonio Campo Dall'Orto

Antonio Campo Dall'Orto

Antonio Campo Dall’Orto ha deciso di lasciare la guida di Viacom International Media Networks per seguire nuove opportunità. Dopo aver trascorso 15 anni in Viacom, fondato MTV Italia nel 1997, sviluppato i brand di VIMN (MTV, Nickelodeon, Comedy Central e Paramount Channel) in tutti i Paesi del sud d’Europa (Spagna, Francia, Portogallo, Italia e Grecia), Africa e del Medio Oriente e dopo aver guidato il brand di MTV a livello internazionale per oltre 4 anni, il manager televisivo ha deciso di lasciare la multinazionale americana per percorrere nuove sfide.

Antonio Campo Dall’Orto, da sempre attento al mondo dei giovani e in particolare alla nuova generazione dei Millennials, durante tutti questi anni ha affrontato le sfide digitali sviluppando contenuti trasmessi in tutto il mondo e diventando uno dei manager televisivi più apprezzati in Italia e all’estero.

Bob Bakish, Presidente e CEO di Viacom International Media Networks commenta così la decisione di Campo Dall’Orto: “Antonio è stato un pilastro per Viacom per più di 15 anni – è un leader appassionato e in grado di ispirare i team, un manager rispettato da colleghi, partner e stakeholder in tutto il mondo, e siamo molto grati per tutto quello che ha fatto per la nostra azienda. Antonio ha guidato il lancio di MTV Italia nel 1997, i nostri team nel Sud Europa dal 1999, contribuendo allo sviluppo di tutti i brand e le piattaforme di VIMN. Recentemente aveva acquisito sotto la sua guida anche lo sviluppo del business in Africa e nei territori del Medio Oriente. Antonio è stato anche la forza trainante dietro la nuova stategia di MTV a livello internazionale, diventando la persona chiave nell’allineamento e integrazione dei contenuti, della creatività e della struttura di MTV a livello locale, regionale e internazionale. Ringraziamo Antonio per i suoi molti anni di servizio a VIMN, e gli auguriamo il meglio per questa sua nuova avventura“.


1
agosto

MTV COMPIE OGGI 30 ANNI: IL CANALE NON E’ PIU’ QUELLO DI UN TEMPO? IL RICORDO NOSTALGICO DEI VOLTI STORICI

Mtv

Era il 1 agosto 1981 quando l’America fece della musica un fenomeno tutt’altro che radiofonico. L’idea di accostare le immagini ai brani di maggior successo del momento portò alla nascita di Mtv, il canale musicale per eccellenza, conquistando tutti i giovani di allora, attratti da quei primi videoclip che rivoluzionarono il concetto di musica in tv. Gli italiani dovettero attendere il 18 settembre 1997 per assistere finalmente alla programmazione di Mtv Italia e soprattutto entrare a far parte di una generazione mondiale che oggi compie 30 anni.

“Siamo vivi e vegeti e non è facile dopo 30 anni – spiega Antonio Campo Dall’Orto, a capo di Mtv Italia – Rispetto agli anni ‘80 continuiamo a orientare i giovani e a creare cultura pop. Ma accanto alla musica adesso usiamo storie e racconti”. La rete, infatti, si è evoluta nel corso degli anni, abbandonando l’etichetta di sola “televisione musicale” e ammiccando sempre più a quella d’intrattenimento (leggi qui il palinsesto autunnale di Mtv Italia). Poi, però, senti le parole del folto gruppo di vj e volti storici del canale (da Andrea Pezzi a Victoria Cabello, da Paola Maugeri ad Alessandro Cattelan, tanto per citarne alcuni) e la sensazione è che ci sia un pizzico di nostalgia verso una Mtv che forse non c’è più. Colpa di internet? Del digitale?

Gq.com ha incontrato per l’occasione alcuni di loro. Tra questi Marco Maccarini, tra i più amati dai giovani: “Ho iniziato a 22 anni (oggi ne ha 35, ndDM), mi sono ritrovato proiettato in un mondo di puro divertimento in cui ho avuto la possibilità di intervistare i personaggi fondamentali della musica pop, ma soprattutto di crescere professionalmente. Mtv era un’isola felice della tv italiana, sono stato fortunato a poter sperimentare in quella tv (…) Conservo nel cuore personaggi fantastici come Massimo Lo Presti, ma se dovessi nominarti tutti quelli con cui son stato bene, riempirei pagine. Ho lavorato tantissimo con Giorgia Surina e nonostante la nostra fosse una coppia più che salda dal punto di vista lavorativo, fuori ci siamo frequentati poco. Frequentavo Francesco Mandelli con cui avevo legato tanto, vedo con piacere Federico Russo, capita di sentire le Kris. E’ una fetta di vita grossa e straordinaria che mi spiace non ci sia più“.





18
giugno

SETTEMBRE 2001 – SETTEMBRE 2008 : CRISI DEL 7° ANNO PER LA7

La7 @ Davide Maggio .it

E’ stata definita, con una pizzico di fastidio, la tv dei fighetti.

Ed in effetti La7, nata dalle ceneri di TMC nell’estate del 2001, ha ritoccato, di anno in anno, la propria linea editoriale sino ad arrivare all’apoteosi del radical-chic con la programmazione degli ultimi anni.

Una programmazione che ha mantenuto altissimo il profilo della qualità ma che, per gli stessi motivi, ha condannato La7 a diventare una TV per un pubblico quasi con la puzza sotto al naso.

Un progetto straordinariamente “fallimentare” quello del geniale Antonio Campo Dall’Orto. Geniale per riuscire a caratterizzare in maniera singolare ciascuna cosa a cui decida di metter mano. Straordinario per aver fatto di una piccola emittente un concentrato entusiasmante di qualità ed eleganza e per aver osato facendo, in svariate occasioni, servizio pubblico non curante delle logiche commerciali proprie dell’emittente di via Della Pineta Sacchetti. Straordinario ma “fallimentare”, perchè un raffinato e costoso mix come quello di Campo Dall’Orto ha attratto un pubblico d’elite che poco ha a che vedere col target commerciale che avrebbe dovuto rappresentare una priorità per La7 che insieme alle ”sorella giovane” MTV avrebbe dovuto cercare dar vita a quel terzo polo televisivo che probabilmente non vedrà mai la luce. 

Il dietro-front era inevitabile. Proprio come accadde nel settembre del 2001 quando, dopo pochi mesi di prova in cui la neonata La7 si propose come una TV con caratteristiche simili a quelle attuali, dovette ripiegare su maratone televisive tutte fatte di call game e quiz telefonici per soddisfare i bisogni economici di cui necessita qualunque corposo progetto.

E così, dal prossimo autunno, la tv dei fighetti, sarà orfana, oltre che di Campo dall’Orto, anche di Markette e Crozza, solo per citare alcuni dei programmi soppressi, e a quanto pare anche delle Barbariche Invasioni di Daria Bignardi che potrebbe, a fine contratto (dicembre 2008, ndr), traslocare su RaiDue.

Peccato!

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