La7



21
settembre

I MENU’ DI BENEDETTA: LA PROVA DELLA CUOCA DI LA 7 E’ SUPERATA

I Menu di Benedetta

Da Italia 1 a La 7. Anni fa l’avremmo definita una retrocessione e invece, visti i tempi, quella di Benedetta Parodi ha tutta l’aria di una promozione. Da tre minuti di Cotto e Mangiato all’interno di Studio Aperto a un programma tutto suo della durata di un’ora, in onda sulla rete rivelazione della passata stagione, a ridosso del tg delle 13.30.

I Menù di Benedetta, questo il titolo del programma, è partito lunedi, pronto a dar “fastidio” (sulla carta) alla collaudata rubrica culinaria di Antonella Clerici, in onda alla stessa ora su Rai 1. In attesa di un assestamento dei dati Auditel, la prova della cuoca di La 7 può dirsi ampiamente superata. Non più in cucina a casa Caressa, ma in un vero e proprio studio, la Parodi è riuscita a mantenere quell’atmosfera familiare che l’ha portata al successo, dando l’idea della classica donna italiana, in una giornata qualsiasi, alle prese con i fornelli.

Partiamo proprio dallo studio (reclamato e mai avuto a Mediaset), prima nota positiva del programma: sala da pranzo, cucina e terrazzo son gli spazi in cui si muove la Parodi, come se fosse realmente a casa sua. E anche l’entrata in scena risulta azzeccatissima: nessun ingresso trionfale, con tanto di pubblico pronto a batter le mani, ma un semplice “rientro in casa” con busta della spesa al seguito, pronta a preparare il pranzo.




20
settembre

LUISELLA COSTAMAGNA CONTRO LUCA TELESE E LA7: “QUELLO DI IN ONDA E’ UN FINALE INSPIEGABILE CHE MI DANNEGGIA”

Luisella Costamagna

Erano considerati i Sandra e Raimondo dell’informazione: Luca Telese e Luisella Costamagna, conduttori di In onda su La7, si sono detti addio dopo l’ultima stagione estiva passata insieme. Per equilibrare il programma più a destra, la Costamagna è stata sostituita dal vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro (buono il debutto di sabato al 5.88%). L’addio era sembrato del tutto pacifico, ma ha lasciato l’amaro in bocca alla bionda conduttrice, soprattutto dopo le parole del collega.

Telese, infatti, commentando la notizia sul suo blog, ha parlato di un’offerta fatta alla Costamagna dalla rete sulla quale lei starebbe riflettendo e ha minimizzato i commenti che sono arrivati in difesa della conduttrice, che ipotizzavano un’epurazione politica, dopo il suo post. Immediata la replica della Costamagna al “Corriere della Sera:”

«Telese raccontava falsità sui miei rapporti con la rete, che peraltro dovrebbero essere riservati. E dette da uno che è dentro La7, che lavorava con te, sono parole che acquistano un valore. Per cui sono stata costretta a smentire. Quello di In Onda è un finale inspiegabile che mi danneggia».

Ora Luisella è in attesa di un’occupazione (ma si ritiene comunque una privilegiata) dopo la sorprendente decisione de La7:


19
settembre

I MENU’ DI BENEDETTA DA OGGI SU LA7: NON TUTTI SONO ANNA MORONI, LE VENDITE MI HANNO DATO RAGIONE.

Benedetta Parodi

Ha cambiato rete, ha cambiato cucina ma il Menù di Benedetta Parodi rimane quello di sempre: ricette facili e veloci che le telespettatrici da casa possono imitare in pochi passi e con degli ingredienti a portata di mano. Da oggi alle 12.25 la ritroviamo ai fornelli, non più quelli della sua vera casa ma in uno studio che La7 e Magnolia hanno allestito apposta per la sua trasmissione. La sfida è di quelle ardue: si tratta di intercettare il pubblico orfano di Cotto e Mangiato in una fascia oraria finora priva di appeal per la rete di Telecom Italia Media e naturalmente difendersi dalla Prova del cuoco e da Studio Aperto.

In fondo è rimasto un pizzico di delusione per un’azienda che non ha voluto investire su di lei. Partito come una rubrica di cinque minuti in coda al telegiornale, dopo il boom del suo primo ricettario, la Parodi si aspettava una promozione per il brand di Cotto e Mangiato e uno studio che non fosse la cucina di casa: “Registrare le puntata iniziava ad essere pesante” ammette durante una merenda organizzata con alcuni giornalisti. Così quando Giorgio Gori, suo cognato e marito della sorella Cristina, le ha proposto un nuovo progetto per La7, non ci ha pensato due volte.

Quando ci siamo seduti al tavolo con La7 siamo stati subito d’accordo che le ricette dovevano continuare ad essere quelle di sempre, semplici e veloci. Non è la ricetta di mezz’ora dove taglio le carote per dieci minuti. I tipi di ricette rimangono gli stessi, l’idea è di coniugarli all’interno di un menù. Accompagnare le persone per un’ora nell’allestimento di un pranzo o di una cena a tema che diventa uno spunto per una serie di abbellimenti, dalla preparazione della tavola al momento in cui si parla con il fiorista per il centrotavola“.





16
settembre

PIAZZAPULITA, BUONA LA PRIMA PER FORMIGLI ANCHE COL FANTASMA DI SANTORO

Corrado Formigli, Piazzapulita

Fare piazza pulita non è mica semplice. Soprattutto se il pubblico ti associa d’istinto a Michele Santoro, il tuo padrino professionale. Infatti passeranno gli anni e condurrai anche un programma  tutto tuo,  ma i telespettatori ti collegheranno sempre al teletribuno che ti tenne a battesimo. Un tale ‘fardello’ merita quasi compassione, ed è anche per questo che giudichiamo con favore l’esordio di Piazzapulita, il nuovo approfondimento di La7 condotto da Corrado Formigli. Al di là dell’ironia, la trasmissione di ieri sera è sembrata ben fatta: buona la prima (come testimoniano altresì i dati auditel).

Da apprezzare soprattutto l’avvio in medias res del programma, privo di convenevoli da salotto e rivolto tutto agli scottanti argomenti d’attualità. Dopo una clip iniziale, infatti, il dibattito si è concentrato sulle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi ed è così entrato nel vivo. Per arricchire il confronto, Formigli ha poi mostrato una ricostruzione recitata delle intercettazioni che potrebbero incastrare il premier davanti ai magistrati. Il Cav parla al telefono con il faccendiere Valter Lavitola, e il conduttore di Piazza Pulita domanda ai suoi ospiti: è ricattabile? Roberto Castelli (Lega) e Matteo Renzi (Pd) iniziano a scornarsi. Alè.

Per un attimo sembra di assistere ad Annozero: ci sono le intercettazioni del Berlusca, i politici infervorati, il pubblico disposto ad arena, i collegamenti con le piazze calde d’Italia e l’intervista a Beppe Grillo… Proprio come accadeva da zio Michele. Visto? Uno guarda Formigli e subito pensa a Santoro: bestiale. Senza dubbio, il conduttore di La7 si è ispirato allo stile del teletribuno e ne ha copiato le trovate più brillanti, quelle destinate a fare scuola. D’altra parte, però, ha anche introdotto elementi di novità capaci di caratterizzare positivamente l’avvio del suo talk show.


15
settembre

IN ONDA, TELESE E PORRO ANNUNCIANO: ‘DURIAMO TRE GIORNI’

Luca Telese e Nicola Porro

Tandem d’attacco, penna sottile e sarcasmo schierato: essere moderati non è il loro mestiere. Manca pochissimo al debutto della nuova stagione di In Onda dopo l’exploit estivo che ha permesso un bel balzo di popolarità al prodotto. Il week end che ci apprestiamo a vivere tra i tanti ritorni illustri annovera il primo appuntamento con la nuova spalla di Luca Telese nella tribuna di La 7, Nicola Porro.

A Vanity Fair tra il serio e il faceto non nascondono quanto sia difficile la missione dell’equilibrio in un’accoppiata così spumeggiante. E’ già tempo di intervista doppia e i due non ci pensano più di tanto a raccontare qualche piccola cattiveria dei propri sostenitori contro il giornalista avversario. Lo sporco comunista, da un lato, e il lacché stipendiato di Berlusconi, dall’altro. All’alba dell’avventura la coppia si scambia simpaticamente i commentacci che leggono in giro sul giornalista partner.

Non appena si svelano gli altarini apprendiamo persino che i due hanno condiviso lo stesso tetto. Ecco il racconto della breve convivenza secondo le parole di Porro:

Telese scriveva le brevi per il magazine del Corriere della Sera. Uno sfigato insomma, considerando che io ero già al Corriere economia. Siccome lo pagavano male mi chiese di dormire a casa mia un paio di giorni. E’ rimasto tre mesi.





15
settembre

LA7, CORRADO FORMIGLI FA PIAZZAPULITA. E INIZIA DA SANTORO: FA MARKETING PER CONQUISTARE IL PUBBLICO, NON DIA PATENTI DI LIBERTA’

Corrado Formigli

Adesso l’ex delfino ci sguazza. E fa benone. Dopotutto, nelle acque limacciose della politica in tv, è riuscito ad ottenere uno spazio tutto suo dove esibirsi a stile libero e senza braccioli. Zitto e nuota, è arrivato a La7. Parliamo di Corrado Formigli, l’ex pupillo di Michele Santoro che si appresta ad iniziare un’esperienza televisiva come conduttore. Stasera, alle 21.10, il giornalista inaugurerà la prima puntata di Piazzapulita, il nuovo talk show dell’emittente di Telecom. Da notare la collocazione del programma al giovedì, cioè il giorno che la rete terzopolista avrebbe riservato al Teletribuno di Annozero se questi avesse firmato il contratto. Dettagli che contano.

Anche perché c’è già chi si chiede se l’allievo Formigli oserà sfidare il maestro (ormai proiettato verso i Comizi d’amore), imitandone lo stile corrosivo e squisitamente fazioso. Nein, risposta negativa. Il giovane conduttore, infatti, ha annunciato l’intenzione di camminare con le proprie gambe. Anzi, per quanto possibile l’anchorman di La7 ha preso le distanze dall’intransigenza mostrata da Zio Michele nel giudicare l’autonomia di alcuni colleghi – Enrico Mentana in primis - reputati “diversamente liberi“.

Questa cosa di Santoro dei diversamente liberi la trovo una baggianata micidiale: puerile questa gara di chi è più libero (…) Io non ho fatto leggere la scaletta a nessuno. La patente della Libertà non me la dà nessuno se non il pubblico. Se faccio una trasmissione che fa schifo, il pubblico lo percepirà e cambierà canale. A La7 ci lavorano Mentana, Gad Lerner, Lilli Gruber. Chi sono? Servi del padrone o bravi giornalisti?

Ha affermato Formigli in un’intervista a Radio24. Parlando poi con Laura Rio del Giornale, il conduttore di Piazzapulita ha dichiarato che Santoro “usa forme di espressione teatrali e operazioni di marketing per andare alla conquista del mercato“. Creare un antagonismo tra giornalisti più o meno liberi, farebbe quindi parte di una precisa strategia di televendita.


11
settembre

11 SETTEMBRE, LA TV COMMEMORA IL DECENNALE DELLA TRAGEDIA. ECCO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI

11 Settembre 2001... dieci anni dopo

Sembrava che il tempo e la storia dovessero fermarsi là, per sempre. Invece sono già passati dieci anni da quel terribile 11 settembre 2001. Un decennio, e sembra ieri. Il giorno che sconvolse la civiltà occidente è tutt’altro che un ricordo lontano e anzi, bastano un ritaglio di giornale, un filmato o un’immagine a rievocare l’incubo dell’America colpita al cuore. La televisione, che in diretta mostrò al mondo il crollo delle Torri Gemelle, oggi commemora quel triste anniversario con programmi e palinsesti speciali. Nella giornata odierna, le emittenti omaggeranno a modo loro il dolore e la rinascita della Grande Mela. Ecco i principali appuntamenti.

Dopo l’interessante Speciale di Porta a Porta condotto ieri sera da Bruno Vespa in diretta da Ground Zero, oggi la Rai seguirà le cerimonie commemorative di New York attraverso le sue testate giornalistiche. In particolare, il Tg1 curerà la diretta della celebrazione a partire dalle 15.50, ovvero dal momento dell’attacco alle Torri Gemelle, fino alle 18.50. Nello “Speciale Tg1 – L’ inchiesta” in onda alle 23.30 su Rai1, verranno mostrate le immagini del decennio che ha cambiato il mondo, dagli aerei contro le Twin Towers alla morte di Bin Laden annunciata da Obama in tv. Il Tg3 prolungherà l’edizione delle 14.20 fino alle 14.50, mentre Rainews24 fornirà un’ampia copertura dell’evento durante i propri notiziari. In prima serata su Rai Storia verrà trasmesso uno speciale di Dixit dedicata alla tragedia del World Trade Center.

Anche le reti Mediaset proporranno degli appuntamenti sull’11 settembre 2001. Su Italia Uno andrà in onda Speciale Live!, eccezionalmente alle ore 20.30. L’approfondimento, dal titolo “Dieci anni dopo”, riavvolgerà i fili della cronaca attraverso testimonianze e filmati inediti per ripercorrere quel giorno che ha segnato la storia dell’umanità. Alle 23.15, Canale 5 proporrà uno speciale di Terra! da New York, con Tony Capuozzo. A seguire, il film Flight 93 – Obiettivo Pentagono. Su Rete 4, alle 14.30, la replica del documentario Gli Eroi dell’11 Settembre e, dalle 23.20, United 93 del regista Paul Greengrass.


8
settembre

SILVIO FOREVER, STASERA IL FILM SU LA7. A SEGUIRE DIBATTITO CON SCALFARI E FERRARA

Silvio Berlusconi

Nell’Italia del “cretinismo bipolare”, spaccata in due dal fenomeno politico, Silvio Forever non può che dividere. Del resto, il film di Roberto Faenza e Filippo Macelloni tocca le corde giuste per accendere il dibattito, per contrapporre ancora una volta le tifoserie col paraocchi. Il documentario, realizzato con la sceneggiatura di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, si presenta infatti come una biografia non autorizzata di Silvio Berlusconi, l’uomo che ha scompaginato il Paese con la sua “discesa in campo”. Il Cavaliere si ama o si odia, si ammira o detesta, ma è difficile trovare qualcuno che abbia la lucidità di analizzarne la figura senza indossare la casacca della faziosità.

Tra i pochi coraggiosi che si lanciano nell’impresa c’è Enrico Mentana. Oggi, 8 settembre, il giornalista presenterà su La7 una serata speciale dedicata al film e seguita da un dibattito di analisi e commento in studio. Silvio Forever andrà in onda  a partire dalle 21.10, e in 85 minuti racconterà l’ascesa, le cadute e le fortune (in)aspettate dell’imprenditore brianzolo che da più di vent’anni incarna pregi e difetti della nostra Repubblica. Dall’infanzia, all’amicizia con Bettino Craxi, dalla discesa in campo allo scandalo Ruby, il documentario ricostruirà l’avventura umana, emotiva e politica di Berlusconi con l’ausilio di filmati, interviste e fotografie. “Non è un’opera militante, ma un’autobiografia di un personaggio per certi versi da commedia dell’arte” ha spiegato l’autore Sergio Rizzo, quindi chi si aspetta un filmone anti-Silvio rimarrà deluso.

Al termine della messa in onda, dalle 23.00, Enrico Mentana condurrà su La7 un dibattito sul ventennale fenomeno berlusconiano. Alla discussione prenderanno parte il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, il direttore del Foglio Giuliano Ferrara e il Presidente di Rcs Libri Paolo Mieli. Da parte sua, il giornalista di La7 ha dichiarato l’intenzione di voler realizzare “una parte giornalistica interessante almeno quanto il film“, come già aveva fatto con i precedenti speciali della rete dedicati alla Passione di Cristo di Mel Gibson e al Divo di Paolo Sorrentino.