Franco Battiato



18
maggio

Morgan, Sgarbi e Travaglio ricordano Battiato nel documentario di Rai1. Voce narrante Alessandro Preziosi

Franco Battiato

Un documentario in prima serata su Rai1. E’ questa la scelta di Viale Mazzini per onorare Franco Battiato, ad un anno dalla morte. Il coraggio di essere Franco, in onda stasera alle 21.25, ripercorre la vita e la carriera di uno degli autori più rivoluzionari della musica italiana, pioniere di nuovi mondi musicali. Con la voce narrante di Alessandro Preziosi, il documentario cerca di restituire anche un ritratto intimo dell’artista, grazie al racconto della nipote Cristina Battiato e al materiale inedito degli archivi fotografici della famiglia, della Rai, della Cineteca di Bologna, della Universal Music, nonché alle riprese esclusive nelle case di Milano e Milo in Sicilia, oltre che nei luoghi della spiritualità così profondamente cara a Battiato.




5
gennaio

Caro Battiato: Rai3 e Pif ricordano il Maestro

battiato

Franco Battiato

Stasera su Rai3 alle 21.20 una serata speciale dedicata a Franco Battiato, scomparso il 18 maggio scorso. Il titolo Caro Battiato rimanda immediatamente al tono affettuoso di Pif che farà da narratore in un viaggio nei luoghi del Maestro – dall’Etna a Milano – passando per l’Arena di Verona dove lo scorso settembre si è tenuto un concerto-tributo al quale hanno partecipato nomi noti della musica italiana.


18
maggio

E’ morto Franco Battiato

Battiato

Battiato

Addio a Franco Battiato, morto nella sua residenza di Milo, in Sicilia. Malato da tempo, aveva compiuto 76 anni lo scorso 23 marzo. Ad annunciare la scomparsa di uno dei cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana è stata la sua famiglia. I funerali, si apprende, si svolgeranno in forma privata.

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27
marzo

IL CASO ‘TROIE IN PARLAMENTO’ ALLE INVASIONI BARBARICHE – PARLA ROSARIO CROCETTA

Rosario Crocetta

Rosario Crocetta

Il Terremoto Battiato è solo all’inizio. Il Cantautore, ormai ex Assessore Regionale al Turismo, ha ricevuto una ‘crocetta’ da Rosario Crocetta, il governatore della Sicilia. Un fulmine a ciel sereno dopo che il cantante Franco Battiato aveva parlato ieri, da Bruxelles, di «troie in Parlamento» precisando poi, dopo una valanga di reazioni polemiche, che si riferiva “a passate esperienze parlamentari”.(Ansa).

La tv, però, è già pronta a speculare e/o informare sulla vicenda che, in rete, ha già assunto i toni vivi della polemica e dello tsunami mediatico. Così Daria Bignardi prende la palla al balzo e ospiterà questa sera, a partire dalle 21.10 su La 7, il governatore della Sicilia.

Lo annuncia direttamente la conduttrice con un Tweet: «Stasera a ‘Le Invasioni Barbariche’ il Presidente della Regione Sicilia spiegherà perché ha messo la ‘Crocetta’ su Battiato (e Zichichi)». Non ci resta che guardare.


10
dicembre

REPORT LANCIA LA SFIDA A CROCETTA: SARA’ SUFFICIENTE BATTIATO A CAMBIARE MUSICA?

Report- Milena Gabanelli

In una puntata di Report più battagliera che mai Milena Gabanelli sfodera ancora una volta tutta la sua capacità dialettica e polemica per suonarle a destra e sinistra, al centro e ai tecnici sollevando sospetti su strane coincidenze e intrecci sicuramente da approfondire meglio, su riforme semplici da attuare ma a cui nessuno pensa. Tra i tanti temi affrontati c’è anche la nuova Sicilia di Rosario Crocetta, eletto circa un mese fa, coraggioso proclamatore di una rivoluzione della dignità.

In un servizio che raccoglie delle testimonianze in alcuni quartieri di Catania i giornalisti di Report portano la lucina rossa su alcuni risultati elettorali particolarmente eclatanti, lanciando ancora una volta il sospetto che nella parte più a Sud del Paese il clientelismo domini le relazioni sociali e che per il nuovo Governatore la sfida alla vecchia gestione e alla consolidata prassi siciliana sia davvero ardua. Non è la prima volta del resto che la trasmissione arriva alle pendici dell’Etna per misurare il polso alla classe dirigente.

Del resto c’era stato in tv anche un Totò Cuffaro, che direttamente dal carcere aveva più o meno confessato a Santoro che non riteneva facile una via d’uscita dall’impasse della Trinacria, ad augurare a Crocetta una svolta difficile, difficilissima. La Gabanelli porta alla luce ancora altri dati che lasciano pensare: Report infatti fa emergere una sorta di parentopoli addensata attorno al sistema della formazione regionale che necessiterebbe di un radicale ripensamento dei canali di finanziamento.





28
luglio

PIERDAVIDE CARONE SCELTO DA FRANCO BATTIATO PER APRIRE I SUOI CONCERTI

Pierdavide Carone apre i concerti di Franco Battiato

Che Pierdavide Carone fosse la migliore scommessa di cantautorato passato per le grinfie di Maria De Filippi lo si sapeva. La mecenate Castigatrice, che sin dal primo ascolto lo aveva messo a loop nel suo i-pad già nell’estate precedente alla partecipazione del casellante ad Amici, ha visto lungo anche stavolta. Del resto sin dalla scheda di presentazione non si faceva fatica a capire che finalmente nella scuola di Maria arrivava un ragazzo dalla acuta sensibilità, dotato di un’originalità decisamente sopra le media.

Una stima generale che ha sempre abbracciato il piccolo pugliese dalle mani d’oro, una delle poche scelte azzeccate di Grazia Di Michele, poeta così abile da togliere per un anno lo scettro di scrittore dell’annuale romanzo del programma all’autore seriale Luca Zanforlin. Negli ultimi tempi la stella di Pierdavide sembrava brillare un po’ meno di quanto ci si aspettasse, forse stretto tra il successo più semplice a livello di mercato di Emma Marrone ed Alessandra Amoroso.

Ci ha pensato però Franco Battiato, uno che la televisione l’ha sempre schivata centellinando interviste e apparizioni preferendo il rifugio nell’ascetismo, a dargli una grandissima opportunità. Il grande cantautore siciliano ha infatti deciso di sponsorizzare il giovane amico di Maria concedendogli di esibirsi negli opening act di quattro dei suoi concerti. Il debutto di quello che fino a qualche mese fa sembrava un insolito tandem è avvenuto a Sanremo, luogo in cui ricordiamo che Carone ha già vinto come autore della contestatissima Per tutte le volte che, cantata da Valerio Scanu.


20
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2011: CON ‘NONNO’ GIANNI E IL PROF, UN’ITALIA DI VECCHIONI ESPUGNA L’ARISTON

Gianni Morandi e Roberto Vecchioni, vincitore Sanremo 2011 (Infophoto)

Siamo un’Italia di Vecchioni: è una questione di genetica, non solo d’età. La serata finale di Sanremo 2011 ci ha consegnato un verdetto per alcuni versi atteso, quasi scontato, per altri sorprendente. Il trionfo del professore di Carate Brianza con la sua ”Chiamami ancora amore“ era sin da subito apparso a molti come l’unico risultato possibile; DM lo aveva profetizzato addirittura giovedì scorso in diretta radiofonica su Rtl 102.5. Anche in quell’occasione ci vedemmo lungo, ben più del celeberrimo gufo con gli occhiali! Ma il podio di questo Festival è stato occupato anche da Emma Marrone coi Modà e da Albano Carrisi, segno che le preferenze del pubblico si muovono secondo logiche spesso inaspettate. Va bene l’ex allieva di Amici (che era tra i favoriti) ma scusate: l’usignolo delle Puglie da dove è saltato fuori?

Mistero del televoto, che va contemplato e non discusso, sennò la finale del Festival perde tutto il suo fascino. Agli italiani piacciono la poesia appassionata, i sentimenti, la retorica un po’ polverosa, il rock giovane e quell’acuto agli utrasuoni che pare un antifurto: ecco tutto. Esibizioni alla mano, però, Sanremo 2011 ha mantenuto un livello musicale di qualità. Vi hanno partecipato nomi come i La Crus, Franco Battiato, Davide Van de Sfroos, tutti classificatisi tra la quarta e la sesta posizione. Sul palco dell’Ariston è tornata anche la satira sana, quella portata da Luca&Paolo. Anche ieri sera i due comici hanno ironizzato in modo arguto su Berlusconi e la società, ma anche sulle gaffe di un Gianni Morandi sempre più a briglie sciolte, che a inizio puntata ha pure ricevuto un bacio a stampo da Luca. Il motto “stiamo uniti” ha prodotto strani effetti.

Siamo (prime)donne, oltre alla presentazione degli artisti in gara c’è di più. Ieri sera Belen Rodriguez ha cantato “Tu di Shakira, accompagnata alla chitarra dal padre musicista, mentre Elisabetta Canalis ha ballato sulle note di “Like a boy”. La showgirl argentina ha superato la prova con maggior disinvoltura, ma in molte altre circostanze l’ex velina le è risultata complementare. Per quanto riguarda gli ospiti della finalissima, è stata rapida e (quasi) indolore l’esibizione di Avril Lavigne, mentre pare che la rimpatriata Morandi-Massimo Ranieri abbia provocato fulminanti attacchi di sonno. Lo scambio di battute tra i due si è trasformato in un lungo ed autoreferenziale amarcord, poco adatto ai ritmi cui ci aveva abituati il Festival.


19
febbraio

SANREMO 2011: I TESTI DEI BIG IN GARA. LE PAGELLE / 2

Belen Rodriguez - Festival di Sanremo 2011

Concludiamo il nostro viaggio all’interno dei testi delle canzoni in gara per i big al Festival di Sanremo, passando al secondo gruppo di artisti che comprende anche gli eliminati:

Anna Tatangelo: voto 4 e mezzo. Il titolo forte, Bastardo, non riesce a rialzare il tono della canzone dal solito pistolotto melodrammatico. Si ritorna sulla falsa riga di qualche edizione fa a Marcella Bella che già cantava di questo amore per un uomo bastardo. Le solite rime dolore-amore, sento-momento e il solito repertorio verbale (gridare-morire- amare- credere-pregare). Niente di nuovo sotto al sole.

Davide Van De Sfroos: voto 7. Coraggioso e innovativo. E’ la canzone dialettale dell’anno e per una volta non si gioca con la merolata napoletana. Al comasco Davide Bernasconi non manca certo la fantasia e appare positivamente sperimentale il suo lavoro. Yanez non è altro che il trasferimento immaginario dei personaggi di Salgari sulle rive dell’Adriatico, con Sandokan che diventa un bagnante con infradito, costume della Billabong e pedalò che la sera canta Romagna mia in una pizzeria della riviera.

Roberto Vecchioni: voto 8 e mezzo. Il professore colpisce nel segno e porta un brano provocatorio e attualissimo. Gli operai in cassa integrazione, la cultura ridotta a brandelli (il poeta che non può più cantare come nelle poesie crepuscolari), i ragazzi che in strada contestano la riforma universitaria difendendo il sapere: ecco i protagonisti della sua canzone. Il suo volutamente ripetitivo e semplice Chiamami ancora amore, con la sua allusione ai giochi retorici di Umberto Saba, è un canto alla resistenza, a riscoprire la forza dell’umanesimo contro i signori del male fino alla disperata considerazione che questa maledetta notte dovrà pur finire in questo sputo d’universo.