1992



11
maggio

Miriam Leone a DM: in 1993 mi spoglio, ma metto a nudo l’anima non il corpo – Video

Miriam Leone

Miriam Leone

Il suo è uno dei personaggi più controversi di 1993, sequel di 1992. Miriam Leone interpreta Veronica Castello, una showgirl disposta a tutto per il successo. Nei nuovi episodi, il pubblico di Sky Atlantic la ritroverà alle prese con l’agognata fama (è la prima ballerina dello show Saluti e Baci del Bagaglino) fino a quando un evento drammatico non incrocerà il suo destino portandola a riconsiderare la sua vita. DavideMaggio.it l’ha incontrata nel corso della presentazione della fiction e le ha chiesto qualcosa in più su quel personaggio che l’ha messa a nudo. In tutti i sensi.




8
gennaio

1992 SU LA7: MENTANA INTRODUCE LA SERIE TV. POI DIBATTITO CON DI PIETRO E CRAXI

1992 La Serie

Gli anni di Tangentopoli e Mani pulite ora sono visibili in chiaro. A partire da stasera – 8 gennaio – La7 trasmetterà in prime time 1992, la serie tv con Stefano Accorsi dedicata ai giorni caldi della Seconda Repubblica. Dopo la prima visione assoluta su Sky Atlantic e Sky Cinema 1, avvenuta la scorsa primavera, il film tv approda sulla rete terzopolista per cinque settimane. Ad introdurne la visione sarà Enrico Mentana con uno speciale Bersaglio Mobile.

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5
maggio

1992, LA SERIE: ASCOLTI IN LINEA CON GOMORRA, CRESCE LA VISIONE ON DEMAND, SI LAVORA ALLA TRILOGIA

1992 - la serie

1992 - la serie

Sono passate quasi due settimane dalla messa in onda degli ultimi due episodi di 1992 ed è arrivato il momento di fare un bilancio dell’andamento di una delle serie di cui più si è parlato negli ultimi tempi, nel bene e nel male. Come vi abbiamo già raccontato, la serie tv prodotta da Wildside, in onda su Sky Atlantic e Sky Cinema 1, dedicata alla turbolenta fase storica che cambiò la politica e la società italiana, è stata elogiata all’estero e ha diviso la critica in Italia con tra peana e stroncature. Noi stessi l’abbiamo definita “un azzardo” (leggi qui la recensione a cura del nostro Mattia Buonocore) e non sono mancate le ironie sul web e sui social sulle interpretazioni di molti personaggi del cast e in particolare di Tea Falco, imitata anche da Lucia Ocone a Quelli che il calcio, e su cui la stessa attrice ha scherzato postando un video sul web in cui si auto prendeva in giro per via della sua pronuncia.

1992: media leggermente inferiore a Gomorra, ma visione non lineare cresce di 10 punti

C’è da dire, però, che, sul fronte degli ascolti, Sky ha avuto ragione. La media dei 10 episodi di 1992 è assolutamente in linea – leggermente inferiore, a essere precisi – con quella di Gomorra: 991.000 spettatori per la serie con Accorsi contro 1.078.000 spettatori per Gomorra. Quello che cresce sensibilmente – e che ridisegna anche un po’ le abitudini degli spettatori – è la visione “on demand”: si è passati dai 106.000 spettatori di Gomorra ai 150.000 di 1992, un incremento del 42%. Se per Gomorra la visione non lineare – ovvero tutte le visioni successive, e non in contemporanea, a quella della prima messa in onda – è stata del 34%, per 1992 è stata del 44%: 10 punti percentuali in più.

Si va verso la trilogia. Lo sceneggiatore Sardo: “siamo già al lavoro su 1993”

E, infatti, per la serie scritta da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo e diretta da Giuseppe Gagliardi si parla già del seguito e di costruire una vera e propria trilogia, con “1993” e “1994”.

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27
aprile

LUCIA OCONE IMITA TEA FALCO: E’ NATA UNA “STAR” (!)

Lucia Ocone imita Tea Falco

Se ti dedicano un’imitazione tutta tua, nel bene o nel male sei diventato un personaggio. E nel caso di Tea Falco sicuramente è nel male, ma poco male: l’attrice siciliana con la sua improbabile performance in 1992 ha reso interessante per i social la serie targata Sky e ha scatenato le reazioni accese del pubblico che, se fossero state direttamente proporzionali agli ascolti, sarebbero rimaste tiepide.

Quelli che il calcio: Lucia Ocone imita Tea Falco

La Bibi Mainaghi di 1992, in attesa di sapere se ci sarà un prosieguo alle vicende di Tangentopoli portate in video, è ben lungi dal lasciare il piccolo schermo e ieri – domenica 26 aprile 2015 – Lucia Ocone l’ha imitata nella nuova puntata di Quelli che il calcio, dando vita ad un surreale scambio con Nicola Savino: i due si sono lanciati in un’intervista interattiva nella quale il conduttore, non capendo una parola di quello che l’altra diceva, doveva usare un telecomando per indovinarlo. Ma non è bastato a dare un senso ai gorgoglii impastati della Falco/Ocone, né tantomeno è stato risolutivo l’intervento dell’interprete fuori campo, costretto a mollare la spugna.

Grazie a Tea Falco 1992 impera

Una nuova imitazione per la Ocone – dinoccolata su un divanetto con tanto di sigaretta ficcata in bocca e cappello calcato sulla testa – e un’altra vetrina per l’attrice siciliana diventata a sorpresa “l’eroina del web” e difesa a spada tratta dal cast tecnico di 1992, già in debito promozionale nei suoi confronti ed ora più che mai, visto lo “spot” su Rai 2. Ma se pensate che la Falco sarà contenta di questa consacrazione presso il grande pubblico, viene da dubitarne viste le giustificazioni fornite al Fatto Quotidiano solo pochi giorni fa.

Tea Falco: “Bibi è odiosa, non io”


22
aprile

1992: NON C’E’ PEGGIOR NEMICO DI TE STESSO

Stefano Accorsi e Miriam Leone

1992 è stata un azzardo. Se le opulente produzioni messe in piedi da Sky sinora andavano quasi tutte a collocarsi nel solco di una tradizione ben collaudata, apportando innovazioni su impianti già sperimentati e conosciuti, con il period drama targato Accorsi ci si veste da pionieri, assolvendo il compito primario di una pay tv. Mission dei canali a pagamento è, infatti, offrire qualcosa che difficilmente sarebbe ospitato altrove, soddisfare con pienezza delle nicchie proponendo prodotti che non riuscirebbero a trovare il consenso mainstream.

Tuttavia quando si osa, l’inciampo è dietro l’angolo. 1992 è nemica di se stessa: il tentativo, a tratti suggestivo, di raccontare la storia moderna del nostro Paese spesso deve arrendersi a personaggi “forzati”, necessari forse per far “digerire” una storia complicata ai più ma che tolgono consistenza alla trama. Stefano Accorsi, nei panni di Leonardo Notte, assurge al ruolo di spietato ed eccessivo deus ex machina mentre il gentil sesso, rappresentato da Veronica (Miriam Leone) e Bibi (Tea Falco), è in preda a comportamenti non-sense.

I personaggi che più hanno a che fare con Tangentopoli, il poliziotto buono interpretato da Domenico Diele e la Falco – ormai la Manuela Arcuri dei radical chic -, sono quelli, in fin dei conti, più noiosi e di cui avremmo paradossalmente fatto anche a meno. L’utilizzo ricorrente delle scene di sesso come espressione di crudo realismo, invece, è ormai -nel 2015- superato, lasciando indifferenti i telespettatori più avvezzi della serialità straniera, perplessi gli altri.

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31
marzo

1992, LA SERIE: ELOGI ALL’ESTERO, CRITICHE IN ITALIA

1992 La serie

Sono passati vent’anni, eppure il terremoto di Tangentopoli continua a far discutere, a dividere. Ad accendere antiche ed attualissime dispute. Stavolta ad attizzare la dialettica attorno all’anno zero della Seconda Repubblica è stata 1992, la serie tv prodotto da Wilside in onda su Sky Atlantic e Sky Cinema 1 dedicata alla turbolenta fase storica che cambiò la politica e la società italiana. Lanciata in contemporanea in cinque paesi, la fiction – di cui stasera vedremo il terzo e quarto e episodio – ha diviso soprattutto la critica, con un’evidente disparità di opinioni tra i giudizi espressi in Italia e all’estero.

1992 – La serie. I commenti della stampa estera

Fuori dal Belpaese, infatti, la produzione è stata celebrata con elogi. All’indomani del debutto al Festival di Berlino, ad esempio, il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha applaudito 1992: “raramente un paese ha il coraggio di guardarsi allo specchio come in questo caso” ha scritto il quotidiano tedesco. Buoni anche i giudizi espressi dal francese M Le Magazine Du Monde e dalla rivista Variety, che ha parlato di “gran bel colpo per l’industria televisiva italiana“. All’estero, insomma, la serie tv è piaciuta ma in Italia – dove i fatti evocati si sono svolti – l’accoglienza non è stata altrettanto unanime.

1992 – La serie.  Le critiche in Italia

Nessuno è profeta in patria, del resto. E, infatti, dalle nostre parti la messa in onda di 1992 ha diviso e innescato critiche, in alcuni casi anche piuttosto taglienti. Lo stesso Antonio Di Pietro, che fu protagonista di Tangentopoli in qualità di magistrato, ha trovato la ricostruzione filmica poco corrispondente alla realtà. “Qui mi sembra che Mani Pulite sia solo uno sfondo, una scusa per raccontare altro” ha affermato l’ex giudice, come riporta Il Secolo XIX, aggiungendo: “fate rigirare Borrelli nella tomba” (gaffe dipietresca, visto che l’ex pm Borrelli è ancora vivo).

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24
marzo

1992: I PERSONAGGI

1992

21 settimane di riprese per 109 giorni complessivi di set, un cast di 156 attori e oltre 3mila comparse coinvolte, quasi 100 le location utilizzate per ricostruire il racconto. Questi alcuni dei numeri di 1992, la serie ideata da Stefano Accorsi, in onda da questa sera in prima serata su Sky Atlantic HD e in contemporanea su Sky Cinema 1 HD. La fiction, nel cui cast figurano lo stesso Accorsi, Guido Caprino, Domenico Diele, Miriam Leone, Tea Falco e Alessandro Roja, vede dietro la macchina da presa Giuseppe Gagliardi. Il regista, in sede di presentazione della serie, paragonando 1992 ad un genere letterario, l’ha definito un ibrido che mescola affresco storico con la finzione e la fantasia.

“Nel romanzo storico sono fondamentali i personaggi d’invenzione. L’approccio stilistico e narrativo della serie parte da questa esigenza, rendere credibili questi personaggi nella cornice storica in cui agiscono, seguire i loro passi sincronizzando la macchina da presa con il loro respiro, vedere con i loro occhi. La sfida più appassionante è stata quella di trovare il giusto equilibrio tra il realismo della messinscena e la ricostruzione di un’epoca poco esplorata. La creazione di un mondo popolato da personaggi che vivono l’eccitazione di un momento di svolta storica e l’inquietudine di un tempo in cui le certezze si frantumano.”

Storie di personaggi di fantasia s’intrecciano dunque con la cronaca e con fatti realmente accaduti, mescolando realtà e finzione. In 1992 le vite di sei persone normali si muovono all’interno di avvenimenti che fanno da cornice e restituiscono lo spirito, i drammi, ma sopratutto i cambiamenti epocali che le vicende di quell’anno hanno portato alla storia del nostro Paese. Scopriamo insieme chi sono questi 6 personaggi protagonisti.

1992 – Foto

1992 – I personaggi

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24
marzo

1992: L’ITALIA DI TANGENTOPOLI E MANI PULITE RIVIVE SU SKY ATLANTIC

Stefano Accorsi - 1992

Tutto ha inizio a Milano il 17 febbraio 1992, con un arresto. Scattano le manette per Mario Chiesa, presidente di un ente comunale di assistenza agli anziani. La sua incarcerazione rappresenta la scintilla che fa partire Tangentopoli e l’inchiesta Mani Pulite, ed è anche la scena con la quale si apre 1992, la serie in 10 puntate prodotta da Wildside, in onda da questa sera alle 21.10 su Sky Atlantic HD e in contemporanea su Sky Cinema. Diretta da Giuseppe Gagliardi e ideata da Stefano Accorsi - che è anche uno dei protagonisti – 1992 debutta in contemporanea su Sky oltre che in Italia, anche in altri 4 paesi: Inghilterra, Germania, Irlanda e Austria, ed è distribuita internazionalmente da BetaFilm. Al centro del racconto sei persone comuni la cui vita s’intreccia con il terremoto politico, civile e sociale innescato dalla maxi-inchiesta.

La serie, creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, che hanno curato la scrittura delle sceneggiature, con la supervisione di Nicola Lusuardi, racconta, dunque, seppure in modo indiretto, le vicende che 23 anni fa sconvolsero l’Italia e spazzarono via un’intera classe politica. I personaggi al centro della storia, interpretati da Accorsi, Guido Caprino, Domenico Diele, Miriam Leone, Tea Falco e Alessandro Roja, non sono poi così lontani dalle vicende di Tangentopoli. Le loro storie personali, dapprima sullo sfondo, diventano via via sempre più centrali nella trama.

Intanto, tutto intorno, si snodano i momenti chiave di quell’anno: le inchieste sempre più incalzanti, il crollo dell’impunità di politici e imprenditori, le logiche che avevano regolato quel mondo. E poi l’avanzata della Lega Nord, i suicidi degli imprenditori travolti dall’inchiesta, gli attentati a Falcone e Borsellino, e l’avvicinarsi di Mani Pulite ai nomi eccellenti, come Bettino Craxi. In uno scenario nel quale sono stati ricostruiti i gusti, i colori, gli abiti e gli stili di vita di quegli anni di crisi, i personaggi immaginari intreagiscono con i protagonisti reali che il 1992 portò alla ribalta della cronaca come Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo, Giovanni Falcone, ma anche il leader referendario Mario Segni, il leghista Formentini e Umberto Bossi. Sullo sfondo appare anche Silvio Berlusconi con due suoi discorsi pubblici in cui parlò del futuro dell’Italia con una visione basata sull’ottimismo e sulla speranza.

1992 – Foto

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