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Territory è uno Yellowstone sciapo
di Stefania Stefanelli
31/10/2024 - 17:36
© US Netflix
2.8 /5
Ricordate Anna Torv, che nelle cinque stagioni di Fringe ha interpretato l’agente Olivia Dunham? E’ tornata ma in tutt’altra salsa, stavolta western, come co-protagonista della nuova serie Netflix Territory. La solita storia di conflitti familiari, tradimenti, vendette private e intrighi consumati in un ranch super lusso che descritta così potrebbe ricordarvi Dallas, ma in realtà sembra il clone di un titolo ben più recente, Yellowstone.
Gli ingredienti sono esattamente gli stessi della serie con Kevin Costner trasmessa da Sky Atlantic, ma il risultato è decisamente meno saporito. Quindi nulla di nuovo sotto al sole, a parte il fatto che stavolta il sole splende nel cielo australiano, dove si svolgono queste nuove lotte di potere a cavallo.
Territory è la solita solfa familiare in salsa western
I sei episodi raccontano il dramma dei Lawson, proprietari di un grande allevamento di bestiame rimasto senza un chiaro successore al comando. Gli scontri generazionali minacciano di distruggere la famiglia e per approfittare del suo declino si mobilitano altri magnati del bestiame, gangster del deserto, anziani indigeni e ricchi proprietari di miniere.
I protagonisti sono un padre padrone dispotico e violento, il figlio alcolista che vorrebbe ma non ha il physique du rôle per prendere il suo posto, la nuora scaltra, il nipote ribelle e un mix di passioni e tradimenti che coinvolgono amici e nemici di vari livelli sociali.
L’insieme nel complesso non è male ma non risulta abbastanza coinvolgente, perchè non sono rappresentati a dovere nè il sentimento principe di questo genere di racconti, l’odio, né tantomeno la forza dei legami familiari. Se proprio si doveva fare questo “remake alternativo”, si poteva fare meglio.
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