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Sicilia Express, tra una gag e un panettone Ficarra e Picone la toccano piano
di Stefania Stefanelli
16/12/2025 - 11:51
© Netflix / Oriana Palermo
3.3 /5
Sono passati venticinque anni da quando Ficarra e Picone si sono fatti conoscere dal grande pubblico esibendosi a Zelig, ma la forza del duo non è mai venuta meno. Lo ha dimostrato la recente apparizione in Call my Agent 3 (l’unica degna di nota in tutta la stagione) e lo dimostra adesso la serie Netflix Sicilia Express, in cui raccontano l’annosa questione nord vs sud.
È una vera e propria favola natalizia in cinque episodi piuttosto brevi che, vista tutta d’un fiato, sembra tanto un film nato sulla scia del loro Il primo Natale, uscito nel 2019. Le festività diventano momento di gioco e riflessione e si sorride nonostante la denuncia sociale spietata e destabilizzante in cui i due comici, registi e autori del progetto, si impegnano.
Una denuncia spietata contro lo Stato in un’accogliente commedia natalizia
Salvo e Valentino sono due infermieri siciliani che, complice una letterina scritta dalla figlia del secondo a Babbo Natale, scoprono un portale magico in un cassonetto dell’immondizia, che permette loro di spostarsi velocemente da Milano, dove lavorano, a casa.
La loro scoperta diventa ben presto un mezzo per controllare le mogli, di cui sono gelosissimi, oltre che un business capace di mettere in allarme le grottesche istituzioni, rappresentate dal Presidente del Consiglio Max Tortora e dal Ministro dell’Interno Jerry Calà. Entrambi sono impegnati a evitare qualunque aiuto al Sud Italia e a coprire le magagne dello Stato che un solerte e onesto poliziotto (Giorgio Tirabassi) vorrebbe portare alla luce.
Quando tra una gag e l’altra quest’ultimo dice “Io ho le prove definitive che dietro il sequestro di Aldo Moro, dietro le stragi di Mafia, dietro la lunga latitanza di Matteo Messina Denaro e dietro altre decine di misteri d’Italia c’è sempre lo zampino dello Stato” lo spettatore resta raggelato per un attimo. Ma poi il carrozzone di battute riprende e la commedia prosegue, pur avendo colpito e affondato.
Insomma, Ficarra e Picone la toccano piano: la loro accusa diretta ed estemporanea lacera all’improvviso un racconto perfetto per le festività e destabilizza proprio perché calata in un contesto ingenuo e familiare, in cui i personaggi che li circondano sembrano cartoon e la famiglia, riunita attorno a una tavola imbandita per Natale, resta – nonostante ogni difficoltà – il miglior rifugio e la più grande consolazione.
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