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Meglio mai più che ora
di Mattia Buonocore
24/02/2025 - 14:32
© US Rai
2.5 /5
La seconda chance al programma delle seconde chance non è servita. Ripescato a furor di popolo, sei anni dopo la seconda edizione, Ora o Mai Più non è riuscito a decollare. E non è questione solo di ascolti, condizionati dalla messa in onda contro il programma seriale più seguito della televisione (C’è Posta Per Te).
Ora o Mai Più non ha subito evoluzioni nel corso delle puntate, è rimasto fermo, disinnescato dalla conduzione mite, tra il logorroico e il didascalico di Marco Liorni, ma anche dal cast di coach già di suo non all’altezza e azzoppato dall’assenza di trovate autoriali atto a smuoverlo.
Tra i coach è un mortorio. La maggior parte è lì solo per portare a casa la pagnotta, il che si traduce in giudizi sciapi. Dopotutto, ormai, viviamo in un contesto in cui chi si permette di fare una critica, viene massacrato a sua volta a prescindere. Meglio essere defilati dunque.
La scarsa motivazione dei coach si traduce anche in esibizioni altrettanto incolore che non hanno aiutato lo spettacolo. E se lo show ha faticato, il reality è stato praticamente azzerato.
E’ mancata la competizione mentre le vecchie ruggini del passato, qualora esistenti, non sono state opportunamente portate a galla in trasmissione. L’unica schietta, al punto da risultare talvolta fuori luogo, è Rettore.
La scelta di allargare a concorrenti ancora famosi, che sarebbero stati più indicati a Music Farm, se da un lato ha aumentato l’appeal, dall’altro ha levato quel sapore di malinconia mista a nostalgia che aveva pervaso le prime due edizioni. Rimane poi il difetto di fondo relativo all’effettivo rilancio dei concorrenti che sembra poco concreto ma a questo, almeno in parte, si può ancora rimediare.
Un’occasione sprecata, dunque, per Rai1 che chissà se a questo punto darà l’ennesima opportunità al programma sulle opportunità.
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