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Le Onde del Passato: quando l’effetto déjà vu è gradito
di Stefania Stefanelli
20/02/2025 - 12:56
© US Mediaset
3.7 /5
Anna Valle, come già avvenuto con la serie Rai Lea – Un nuovo giorno, ci insegna anche con Le Onde del Passato che rimestare con maestria argomenti già trattati si può. Il nuovo titolo di Canale 5, partito ieri sera, è un giallo intricato che si muove su più livelli ma riesce ad essere al contempo rassicurante e intrigante.
Le Onde del Passato è un intrigante giallo ambientato in una piccola comunità
Il merito sta nell’ottima decisione della serialità Mediaset di cavalcare la scia dei “gialli di provincia”: proprio come ne L’Isola di Pietro e ne Il silenzio dell’acqua – ma anche in tantissimi titoli della concorrenza nonché delle piattaforme streaming – ci troviamo in un luogo circoscritto e poco contaminato, il che ci dà da subito la certezza che il colpevole sia tra i personaggi che conosciamo e che da quella piccola comunità verranno fuori numerosi segreti e sorprendenti sottotrame.
La Valle è nel suo: interpreta nuovamente una donna che è fuggita per superare un grande dolore e che ritorna alle origini per affrontare i fantasmi del passato, proprio come in Luce dei tuoi Occhi. Ed ha accanto un collega con il quale ha già lavorato bene (in Sorelle), ovvero Giorgio Marchesi.
E’ tutto uno schema consueto, che funziona, nel quale si dipanano un’indagine per omicidio e, soprattutto, quella su uno strupro di gruppo avvenuto anni prima e mai risolto. Benchè anche quest’ultimo non sia un tema propriamente nuovo, qui assume una connotazione diversa: il baricentro della narrazione è l’amicizia tra le due vittime (l’altra, da adulta, è interpretata da Irene Ferri), unite per sempre da ciò che hanno subito.
Il cast funziona e la location marittima anche. Quella che si sarebbe potuta evitare è la piega che la vecchia indagine ha preso sul finire della prima puntata, con la scoperta di un antro misterioso nel quale uno degli stupratori ha conservato relique e registrazioni dell’orrendo crimine. Il rischio di cadere nell’inverosimile c’è: staremo a vedere.