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L’attrice che NON volevi

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

11/07/2024 - 03:14

L’attrice che NON volevi

2.6 /5

Vittoria Schisano è ipnotica nella serie Netflix La Vita che Volevi, ma non per le giuste ragioni: si continua ad andare avanti nella visione in attesa che un’emozione prenda vita sul suo volto greve e arrivi allo spettatore, ma questo non accade. Il che è un vero spreco, perchè se le serie tv sono in costante aumento, le buone idee no e trovare qualcosa di originale per poi vederlo svilito crea un certo fastidio.

Ivan Cotroneo ha ideato una serie moderna, caratterizzata da dialoghi ben scritti e colpi di scena, che lo riscatta da anni di purgatorio narrativo nei quali ha firmato titoli non all’altezza della fama donatagli da Tutti Pazzi per Amore e Una Grande Famiglia. E lui che fa? Sceglie di consegnarla nella mani dell’amica Vittoria, donandole il suo primo ruolo da protagonista assoluta e facendo crollare tutto il pathos costruito sulla carta.

Nei panni di Gloria, transgender che scopre di aver avuto un figlio dalla sua migliore amica prima della transizione, l’attrice risulta statica, ancor di più perché il resto del cast invece funziona alla grande. A partire da Pina Turco nei panni dell’amica Marina per finire con i vari comprimari quali Francesco Pellegrino (Gloria da giovane), Giuseppe Zeno, Bianca Nappi, Michele De Virgilio e Alessio Lapice, il Calogiuri di Imma Tataranni qui nei panni del cattivo.

La scelta di un’interprete transgender che ha condiviso con il pubblico il proprio percorso può essere stata vincente da un punto di vista pubblicitario, ma a fronte di un progetto con tale potenziale sarebbe stato meglio puntare su qualcuno con più esperienza, in grado di tirare fuori tutte le sfumature del personaggio che, invece, resteranno lì eternamente freezate in un’espressione monocorde.

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