Ora in tendenza
Don Matteo, nei secoli fedele
di Stefania Stefanelli
24/10/2024 - 12:03
© US Rai
3.4 /5
Su ogni tastiera c’è il tasto ctrl che usiamo ogni volta che vogliamo fare copia-incolla. La Rai lo usa ogni due anni circa, quando propone la nuova stagione di Don Matteo che, anche quando prevede l’innesto di nuovi personaggi, si ripresenta uguale alle precedenti. Ma se pensate che questo sia un male assoluto, vi sbagliate.
C’è infatti un certo tipo di pubblico che vuole essere stupito e che guarda tante serie diverse nella speranza di vedere soddisfatto il suo bisogno. E poi c’è chi si mette davanti alla tv alla ricerca di relax, di conforto, per non pensare ai propri problemi o cercare un centro di gravità permanente. E non importa se in ogni episodio c’è un morto ammazzato: la serie Lux Vide riesce a dare tutto questo, e lo fa ininterrottamente da quasi un quarto di secolo.
Don Matteo 14: la fiera dei buoni sentimenti funziona ancora
E’ un’impresa e come tale va inquadrata, perchè richiede poco sforzo narrativo e porta risultati auditel che sfiorano il 28% di share. Ma è un successo che va oltre l’auditel perchè è emotivo, nazionalpopolare come poco altro e perchè punta su volti non inflazionati che spesso prendono il volo proprio dalla caserma dei Carabinieri più famosa della tv.
Nella quattordicesima stagione, tra le solite gag a volte inverosimili, c’è un cambio di guardia e si rinnova il must have romantico della serie, ovvero il rapporto tra Capitano e PM di turno: qui i due hanno un passato in comune, il loro non è un incontro fortuito e probabilmente la coppia che farà battere il cuore degli spettatori non sarà formata da entrambi. Ma solo da lui, Diego Martini (Eugenio Mastrandrea), insieme al terzo lato del triangolo, Giulia (Federica Sabatini).
Quest’ultima è la sorellastra di Don Massimo (Raoul Bova): tornano ancora una volta quei legami parentali che negli anni hanno riempito le trame, perchè quello che conta è tenere al centro della narrazione i personaggi storici della serie. Loro non possono restare sullo sfondo, devono essere coinvolti in tutto, e allora ecco arrivare sempre generi, figli, nipoti nonchè, come lo spettatore vedrà nella seconda puntata, bambini che hanno bisogno di un padre putativo.
E’ la fiera dei buoni sentimenti, sì, ma anche dei valori portanti. Che non è affatto scontata. E in tutta questa tradizione il nuovo protagonista inserisce sprazzi di modernità, perchè a differenza di Don Matteo, Don Massimo non è una figura ideale: lui commette errori, ha i suoi rancori ed è al passo con i tempi. E’ reale, concreto e arricchisce una serie che, proprio come i suoi Carabinieri, resta comunque nei secoli fedele.
Tags