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Cassandra come Misery

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

24/02/2025 - 15:33

Cassandra come Misery

© Netflix / Sasha Ostrov

3.7 /5

L’intelligenza artificiale diventa sempre più presente nel nostro quotidiano e c’è chi guarda ad essa con paura, temendo che un giorno possa riuscire a prendere il sopravvento sugli essere umani. Ipotesi apocalittiche che sembrano lontane e ai più anche improbabili, ma c’è una serie tedesca che quell’inquietudine la racconta tutta e bene: si tratta di Cassandra, nuovo titolo Netflix in stile Stephen King.

Cassandra, una serie soft horror che racconta i pericoli della tecnologia

Ricordate le atmosfere di Misery non deve morire? Ecco, le ritroverete in questa storia che si muove su due piani temporali ed è ambientata, come l’altra, in una casa un po’ isolata, nella quale si nasconde un orrore senza fine nato dalla solitudine e dall’incomprensione.

Si tratta della prima smart home mai realizzata, nella quale va a vivere una famiglia scossa da un lutto molto grave. Quello che dovrebbe essere il nido della rinascita si rivela invece una prigione fisica e mentale, nel quale a comandare e manovrare le vite di tutti sarà Cassandra (Lavinia Wilson), un’assistente virtuale intorno alla cui genesi si nasconde una dramma tutto da scoprire.

Cassandra vuole vivere, vuole una famiglia, ed è disposta a tutto per prendersi quella di Samira (Mina Tander), che da subito eleggerà a sua rivale e nemesi. Minacciandola in ogni modo e, soprattutto, isolandola dai suoi cari, che non le crederanno.

A rendere la serie accattivante e capacedi intrattenere a dovere, al netto delle punte fantascientifiche raggiunte, sono i momenti soft horror e l’analisi psicologica dei personaggi, perchè la presenza di Cassandra tirerà fuori il peggio di ciascuno, ricordandoci che la pericolosità della tecnologia non è nulla rispetto a quella insita nelle azioni degli uomini.

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