Ora in tendenza
HELL’S KITCHEN USA 11 SU SKY UNO. IL DOPPIAGGIO DELUDE ANCORA
di Valeria Carola
27/08/2013 - 19:29

In attesa della prima stagione italiana di Hell’s Kitchen, con Carlo Cracco nel ruolo di padrone dell’inferno, è partita su Sky Uno l’undicesima stagione della versione Usa, presentata, come al solito, da quello che è ritenuto ormai il diavolo per eccellenza. No, non è Meryl Streep. Non ci sono scarpe, borse e giacche su misura, ma mestoli, padelle e fornelli. Parliamo di Gordon Ramsay, quindi.
Abbiamo guardato le prime due puntate dell’ormai famosissimo cooking reality (qui gli ascolti) e fatto anche qualche considerazione da condividere con voi. Prima di tutto, se Gordon Ramsay fosse una pianta, sarebbe il prezzemolo. Dove ci sono persone che cucinano, c’è lui. Meglio se cucinano male, così può lasciarsi andare alle espressioni colorite che, al confronto, il “mappazzone” di Bruno Barbieri si trasforma in sinonimo di “squisito”. Insomma, a livello internazionale non esiste altro chef all’infuori di Ramsay (o quasi). I suoi format più famosi sono appunto Hell’s Kitchen e Ramsay’s Kitchen Nightmares in Gran Bretagna, il nostro Cucine da Incubo, diventato poi Kitchen Nightmares nella versione statunitense. Che indovinate un po’ chi la conduce? Lui. Gordon Ramsay. E conduce lui pure l’evoluzione dell’incubo. Dai ristoranti agli hotel (Hotel da incubo).
Il riciclaggio degli chef stellati nelle trasmissioni
Non che da noi ci sia molta varietà. Carlo Cracco è giudice di Masterchef e sarà anche conduttore di Hell’s Kitchen Italia, Bruno Barbieri è pure lui giudice di Masterchef e lo sarà anche della versione junior, Joe Bastianich altro e ultimo giudice di Masterchef è anche giudice della versione statunitense del programma insieme indovinate a chi? A Gianfranco Vissani, forse? Ma certo che no. Insieme a Gordon Ramsay, naturalmente. Insomma, il denaro è meno riciclato di uno chef stellato. Comunque tornando alla prima puntata di Hell’s Kitchen Usa, l’ambientazione è di quelle americane per eccellenza.
Il vero cattivo è Gordon Ramsay
Sfarzo, luci, esaltazione, eccentricità ancora più accentuata dal fatto che la prima puntata si è svolta a Las Vegas perchè il cuoco vincitore diventerà chef del pub che Gordon Ramsay aprirà nel Ceasar Palace proprio di Las Vegas. E in Italia cosa dobbiamo aspettarci? Che Carlo Cracco debba aprire un ristorante all’interno del Colosseo e abbia bisogno di un capo chef? Per il resto Gordon Ramsay si conferma personaggio. Cattivo quando è necessario, non uno cattivo a ogni costo e a prescindere da quello che gli accade intorno.
Il pessimo doppiaggio di Sky Uno
Per noi, invece, essere cattivi è necessario e lo è proprio adesso. Anche perchè, ci siamo sforzati, ma un modo buono per definire il doppiaggio della trasmissione davvero non lo troviamo. Diciamo che fa… sapete la sensazione che vi provoca una mosca, che lo sappiamo tutti dove è andata poggiandosi prima, quando cade morta nel vostro piatto? Esattamente quella. E meno male che non ci occupiamo di moda, altrimenti con i commenti sul look dei concorrenti l’inferno ce lo saremmo guadagnato noi. Fortunatamente non ci occupiamo neanche di cucina, perché a volerla dire tutta… ma che cavolo di piatti preparano gli americani?
I concorrenti e il regolamento
Il regolamento dell’undicesima stagione non ha subito modifiche. C’è sempre la squadra delle donne che si scontra con quella degli uomini. I piatti da cucinare, le sfide da vincere, le punizioni esemplari e gli “inviti” ad andare fuori dalla cucina che Ramsay fa ai suoi concorrenti in modalità colorita e pittoresca. I concorrenti sono 20. Tra di loro si è subito fatta notare Gina, di origine siciliane, che è arrivata con Alfredo Al Dente, un pupazzo di cui lei dovrebbe essere il ventriloquo e con un carattere che dire complicato è un complimento. Gli altri rispecchiano più o meno le personalità che siamo abituati a vedere nei reality. L’insicuro, il presuntuoso, il combattivo, la paurosa, la depressa, l’euforico. A noi piace tanto Dan, con le orecchie a sventola e che somiglia tanto al compagno di casa di Hugh Grant in Notting Hill. Potete vederli nella nostra fotogallery insieme ad altre due concorrenti. Tra di loro si nasconde il vincitore di Hell’s Kitchen Usa 11.
Hell’s Kitchen Usa 11 – Le foto. Tra loro si nasconde il vincitore
Articoli che ti possono interessare
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.






oizir dice:
Concordo sul doppiaggio.. ma non riguarda solo hell's kitchen, vale per tutti questi programmi americani! Che senso ha doppiare delle conversazioni che già sembrano false per contenuti (soprattutto nel caso di hell's kitchen), col risultato di farle sembrare ancora più false? Io preferirei mille volte dei sottotitoli fatti bene, che fra l'altro costerebbero anche molto meno. Ma su skyuno d'altra parte non danno nemmeno mai la possibilità di vedere i soliti sottotitoli fatti con i piedi stile 777, cosa possiamo pretendere..
ale88 dice:
il doppiaggio fa schifo. ma cosa del doppiaggio? l'adattamento? di cosa, degli insulti? dei dialoghi (i dialoghi son quelli, più di tanto)? spiegare un po' meglio sarebbe gradito.
DavideTrb dice:
Il doppiaggio fa schifo o l'adattamento e traduzione dei dialoghi?
lca dice:
Pongo anche io la domanda fatta da voi nell'articolo: ma che cavolo di piatti preparano gli americani? Disgustosi solo a vederli. Comunque la vera forza del programma è proprio lui, Gordon Ramsay. Fantastico! Vedremo come sarà le versione italiana..