Sanremo 2025, conferenza stampa della finale in diretta, Conti: “Sarebbe stato banale avere con me Panariello e Pieraccioni”

Inizia la conferenza stampa. Il sindaco Mager: “Anche ieri ci avete regalato una serata indimenticabile“. Dice che la risposta della città di Sanremo è stata encomiabile; ringrazia tutti quelli che si sono attivati negli scorsi giorni per far sì che la gara si svolgesse in serenità e “senza nessun problema”:

I dati di Ciannamea

Ciannamea passa ai dati: total audience al 70,8% di share, ossia il miglior risultato in assoluto per la quarta serata del Festival “nella storia da quando esiste l’Auditel“. Miglior risultato dal 1987 per via dei 13.000.000 circa di telespettatori.

12,3 milioni di ascolto medio sul target totale individui nelle prime 4 serate con il 65,4% di share. Sul pubblico 15-24 1,1 milioni di share di media pari all’83,2%.

Le tv tradizionali sviluppano nella media 11,9 milioni di ascolto medio che è pari al +10,7% del 2024 (1 milione in più). In termine di share 65,1% di share (+1,7% dal 2024). 400.000 spettatori in più total audience (+11,1% vs 2024) con +0,3% di share di incremento. Ecco come si arriva al 65,4% e ai 12,6 milioni.

Picco di share all’1.24: 76,1% – elezione cover vincitrice. In spettatori, 18milioni alle 21.57 con l’esibizione di Brancale e Amoroso. Sui giovani, il momento più visto è stato quando Conti interloquiva con Topo Gigio (11,5 milioni).

Si rimarca che quello di ieri sera è un risultato maggiore a quello della finale dello scorso anno. “Allora stasera non si fa”, scherza Conti mentre interrompe Ciannamea.

Video views di ieri a 84 milioni +52% vs 2024. Nelle quattro serate 303 milioni (+48 vs 2024), di cui 79 milioni su profili Rai (+51% vs 2024).

Conti si scusa per i 6 minuti di ritardo di ieri!

Conti: “Ieri sera ho avuto con me un mio mito di infanzia, Topo Gigio, e uno di inizio carriera, Roberto Benigni“. Non vede l’ora di sapere chi è il vincitore di questa edizione e “sono molto curioso, lo scoprirò insieme a voi“. Su Marcuzzi e Cattelan, suoi co-conduttori stasera, afferma di “avere due veterani più giovani” rispetto a Clerici e Scotti “ma fortissimi nel mestiere“. E si scusa per i 6 minuti di ritardo di ieri sera.

“Ho capito perché ci ha scelti. Andiamo a manetta“, scherza Marcuzzi su lei e Cattelan.

Le prime parole di Cattelan e Marcuzzi

Cattelan è distrutto, ma soddisfatto dal lavoro fatto fino ad ora col Dopo Festival. Marcuzzi è contenta di arrivare all’Ariston, dopo “due anni al freddo al gelo“, dice riferendosi ai due Dopo Festival di Fiorello che l’hanno vista coinvolta nel 2023 e 2024.

Interviene Ciannamea, per soddisfare i risultati soddisfacenti pomeridiani di La volta buona, BellaMa’ e La Vita in Diretta “mai registrati finora“. “Bisogna fare un Sanremo più lungo“, ironizza Alessia.

I numeri di Radio2

Anche per Radio 2 è stata una settimana positiva sia per ascolti, sia per contenuti. E’ la prima radio per video visti sui social nella settimana di Sanremo e profilo Rai che performa meglio dopo quello ufficiale del Festival. +50% di engagement sulle piattaforme. Si parla brevemente di M’illumino di meno: domani a fine Festival non solo si spegneranno le luci ‘istituzionali’ ma anche l’Ariston. “L’obiettivo è di far sì che questa giornata nazionale diventi europea del risparmio energetico“. E parte una clip sulla giornata.

Tornano Balti e Mahmood

Fasulo: dopo i vari ringraziamenti alla squadra e a tutti i co-conduttori del PrimaFestival, spiega che ci sarà stasera il Premio alla Carriera per Antonello Venditti, insieme a Gabry Ponte, Scalera, Angela. Planet Funk sulla nave Costa; Tedua al Suzuki Stage.

Conti: “Torna Bianca Balti che consegnerà i premi che saranno assegnati, non quello del vincitore. E torna anche Mahmood che presenterà il suo nuovo singolo, che si intitola Sottomarino“.

Conti: “Sarebbe stato banale avere con me Panariello e Pieraccioni

Domande dei giornalisti. Pieraccioni e Panariello sono stati avvistati in zona. Si chiede se presenzieranno. “Panariello è in zona; in sala ci sarà la fidanzata, Giorgio resterà in camera e farà da baby sitter a mio figlio“, risponde Conti, precisando che “è verissimo, resterà in albergo a seguire il bimbo“. Pieraccioni invece non c’è. “Sarebbe stato banale, tutti se l’aspettavano che avrei avuto con me i miei due fratelli; ho cercato di sparigliare e non averli con me, ma lunedì saremo insieme a festeggiare il compleanno di Pieraccioni“.

Marcuzzi: “Non ho mai veramente sognato il palco dell’Ariston”

Marcuzzi è felice di essere al Festival. Ha subito detto sì a Carlo per unirsi alla sua “festa“. “Non l’ho mai veramente sognato il palco dell’Ariston; ovviamente sono felicissima di essere qui, ma a casa avevo una squadra di amici e familiari pronti con i fogliettini” per dare giudizi a look, canzoni e così via. Ovviamente, sente un po’ d’ansia per l’importanza del palco: “Anche se non era il mio sogno lo sta diventando stasera perché lo sto facendo“, conclude.

Si parla dell’ospitata di Bove, che non lancerà soltanto un cantante ma racconterà come “sta vivendo questa fase” della sua vita dovuta al malore in campo e ai problemi successivi che ha attraversato e sta ancora attraversando.

Cattelan non sa trovare su due piedi un’idea nuova per il Festival, “visto che in 75 anni è stato fatto un po’ tutto“. Sente che stasera deve portare l’intrattenimento efficace, “seguire quello che succede, stare col cervello acceso e cogliere gli spunti che arriveranno“. Non crede che servano i momenti troppo preparati.

Conti pensa che i risultati del vincitore arriveranno prima in Sala Stampa che a lui. Non ha ancora preparato la scaletta di stasera; non può dare un orario, ma grosso modo dovremo “finire la gara intorno all’1.20/1,25” e “entro l’1.40 dovremo finire proprio il Festival“.

Viene fatto presente a Ciannamea che lo scorso anno la finale del Festival è salita sopra i 14 milioni. Ascolto dunque superiore alla serata di ieri. Ciannamea dice di no e afferma che lo scorso anno la finale era a 13,5 milioni. La serata di ieri 13,6 milioni. In realtà, ha ragione la giornalista.

Conti è felice del fatto che ad oggi sia andato tutto liscio perché al centro c’è stata la musica: “Ho pregato di non fare confronti con nessuno. Ho cercato di fare un Festival come gli altri 3. Io faccio intrattenimento; non mi hanno mai fatto pressione. Possono accadere degli incidenti di percorso che i professionisti, come i miei predecessori, devono gestire. L’attenzione di tutti è sempre rivolta alle canzoni”.

Anche la Rai concorda sul fatto che si può fare un Festival senza inconvenienti o polemiche.

“Faremo verifiche. Speriamo che non sia legato a pratiche strane o magari è un’espressione dialettale“, è la risposta sulla presunta maglietta pro Palestina indossata da un direttore d’orchestra.

Domanda: “Si aspettava comportamenti diversi da alcuni concorrenti, tipo Tony Effe o Fedez, che avrebbe voluto un altro gruppo molto esplicito per i duetti”

Conti replica: “Non conosco i social. Diventerò più esperto quando crescerà mio figlio. Le polemiche, le shit ci sono sempre state, magari con i manifesti per le strade e non in questa piazza virtuale infinita. Devo dire che mi ha divertito Tony che ha minacciato di far cantare me. Per quanto riguarda quel gruppo, noi abbiamo lavorato a stretto contatto con tutti gli artisti: non c’è mai stato nessun tipo di veto, ma ho cercato di trovare un brano e una collaborazione che fosse sentita“.

Insomma, Carlo ha dato maggior risalto ad una canzone che gli artisti sentivano loro. Come Fedez ha fatto con “Bella carognetta“, dice censurandosi.

Carlo trova che Vendetti sia un “pezzo di storia della musica italiana“, indipendentemente dal fatto che non sia mai stato a Sanremo in gara, come invece Iva Zanicchi. In tal senso, giustifica così il Premio alla Carriera a Venditti.

Un giornalista spiega che la maglietta indossata dal direttore d’orchestra non aveva nessuna finalità politica; era una sigla che rimarca gli sforzi fatti dall’uomo, nella sua carriera, per arrivare a Sanremo.

Cattelan: “Sono venuto qua concentrato sul Dopo Festival; la conduzione di questa sera la sto vivendo un po’ come la discussione della tesi, anche se non sono laureato. Lo spirito è quello di divertirsi. Presentare Sanremo è magari una bella medaglia da avere sul petto un giorno, ma non è l’obiettivo di chi fa il nostro lavoro; ciò che ci spinge ad alzarci la mattina. Se succederà benissimo, ma non è la mia finalità”.

Si aggiunge Marcuzzi sulla conduzione di Sanremo: “Prendo quello che di buono arriva nella vita; non lo avevo come obiettivo, così come quello di sposarmi“. Dice di conoscere quasi tutti i cantanti in gara dall’epoca del Festival. Anche se, a guardare l’età anagrafica dei concorrenti, non è proprio così.

Ciannamea spiega che gli artisti non possono avere un marchio visibile nei loro outfit. E si cerca di eliminare, in linea di massima, quelli riconducibili dalla maggior parte delle persone. Così gli artisti vengono invitati a non indossarli.

Differenze tra Zecchino a Sanremo. Nel primo è importante la canzone “perché i bambini vincono tutti“, nel secondo contano anche i vari cantanti. E’ questo il parere di Conti, che è direttore artistico di entrambi.

Sul crossover con Topo Gigio, Carlo specifica che è stata un’idea di Lucio Corsi, che ha trovato subito geniale. Per questo gli ha dato il numero di telefono di Gigio per accordarsi.

Su Rocco Hunt e il disagio mostrato nella gag di Montagne Verdi ispirata ai fatti di Roccaraso, Cattelan spiega che “lo rifarei perché di base è quello che facciamo lì; agganciarci alle notizie, modificare canzoni. Quella sera c’era Marcella Bella e questo è stato l’anno in cui una nuova montagna è diventata molto famosa. Con Napoli ho un rapporto splendido, quando ci vado vengo coccolato dalle persone e mi trattano sempre bene. Io non perdo occasione di parlarne bene“. “A volte si confonde il soggetto di una battuta“, afferma, perché la gag ironizzava sull’importanza mediatica che si era data a quanto accaduto lì grazie ai social e al grosso potere degli influencer e non su Napoli in sé.

Conti lascia la conferenza per andare a fare la scaletta di stasera.

Marcuzzi pensa che sia chiaro il messaggio del Festival di quest’anno: c’è la musica al centro, scandita da una profonda amicizia e una voglia di aggregarsi. “Cosa vorrei si ricordasse di me al Festival? Gli abbracci e non vi dico altro“, termina con Cattelan che specifica che “ce li daremo“. Alessandro trova che la ‘leggerezza’ del Festival, rappresentata anche dagli altri co-conduttori, sia stata molto importante.

Arriva Vanessa Scalera

Si unisce al tavolo Vanessa Scalera, dal 23 febbraio su Rai1 con Imma Tataranni. L’attrice è felice di essere a Sanremo per presentare la quarta stagione.

“Baci di dama, agnolotti di mia madre“, dice Cattelan sulle specialità di Tortona, che poi dà indicazioni sulla sua vita “normale”, dove “sono andato al liceo, graffitavo sui muri“.  “Non sono uno di quelli che è scappato dalla provincia perché stava male, stavo benissimo. E’ sempre presente in me“.

Marcuzzi non ha avuto una preparazione “perché non so neanche come è fatto il palco e forse lo vedrò direttamente stasera“. Cattelan: “Questa sera c’è Carlo, il palco è più semplice di quanto lo sono i programmi nostri, noi siamo di supporto“.

Una giornalista chiama “Valeria” la Scalera: “Vanessa, incominciamo bene“. “Scusa, ma ho una stampella e sono molto emozionata“, si difende.  L’attrice risponde alla domanda: associa Matera alla musica di una fisarmonica.

Scalera dice sulla quarta stagione di Imma Tataranni che “lei è stretta in questo triangolo e non sa chi scegliere; è una donna che si troverà in quarta puntata a farla, sarà costretta. Si divertirà anche. Anche se è chiaro che tutti vogliono che la liaison tra Calogiuri e Imma esploda“. Rimarca però che il successo della fiction dipende anche dal cast e dalle “storie che raccontiamo“.

“Non porta sfiga pensare così avanti?“, dice in merito a una sua futura direzione artistica. Eventualmente, se capitasse, porterebbe a Sanremo i dati dei digital store e quelli dei nuovi metodi di fruizione, come già fa “in ogni cosa che faccio“. Non sa però rispondere a ciò che farebbe nella sua “seconda serata di Sanremo duemila e credici“.

“Non abbiamo ancora nessun progetto del Festival in un’altra location che non sia Sanremo“, dice Ciannamea, che intende “proporre una nostra proposta autonomia al Comune sulla falsariga della precedente convenzione“. E’ convinto che il Festival debba restare in Rai e “non vediamo al momento altre soluzioni; siamo molto confidence che le cose andranno bene“. Ovviamente, non farebbero condurre il Festival a Conti su altre reti. “La risposta è no“, è lapidale Ciannamea.

“Vorremmo fare un accordo direttamente con il comune come se ci fosse la convenzione“, specifica ma “se ci fosse il bando parteciperemo“.

Scalera ribadisce che il suo percorso è stato più difficoltoso perché “certi provini erano riservati soltanto agli allievi dell’Accademia“. Nega però di avere fatto riferimenti, in passato, all’intellighenzia.

Domani alle 12.00 ci sarà la conferenza vincitori.

La canzone preferita di Sanremo? Per Alessia Noi ragazzi di oggi, per Cattelan La terra dei cachi.

La conferenza stampa finisce qui. Appuntamento a stasera con la finale.