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Effetto Nicholas, Rai 2 racconta come la morte del piccolo Green abbia cambiato l’Italia
La donazione di organi in Italia è diventata pratica comune per merito della scelta fatta allora dai genitori del piccolo americano ucciso per una rapina in autostrada
di Stefania Stefanelli
26/06/2025 - 16:01
© US Rai
Chiunque abbia più di quarant’anni ricorderà bene il volto e la storia di Nicholas Green, un bambino americano di 7 anni che nel 1994 fu ucciso da un colpo di pistola mentre era in vacanza in Italia con la sua famiglia. I più giovani potranno conoscere la sua storia con un documentario in onda domani in prima serata su Rai 2, con il quale tutti indistintamente potranno scoprire qual è stato davvero l’Effetto Nicholas che si è scatenato in questi trent’anni.
La morte del bambino ebbe un impatto enorme sui media per la scelta dei genitori di donare i suoi organi, che salvarono la vita a sette persone. Ma non solo a loro, perchè quella pratica all’epoca ancora poco diffusa in Italia, quasi un tabù, per merito del loro esempio è diventata comune, dando vita ad una vera e propria rivoluzione culturale.
Effetto Nicholas – le foto tratte dal documentario
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Autostrada – Effetto Nicholas
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Ricostruzione – Effetto Nicholas
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Eleanor Green – Effetto Nicholas
Effetto Nicholas, donazione d’organi pratica comune in Italia
L’effetto Nicholas è stato così dirompente che solo l’anno dopo la sua scomparsa i trapianti nel nostro Paese sono infatti aumentati del 25% e, nei dieci anni successivi, la percentuale di donazioni d’organi in Italia risulta addirittura triplicata.
Al documentario, ideato e scritto da Carmen Vogani con Lorenzo Avola e prodotto da Endemol Shine Italy per Rai Documentari, hanno aderito il Centro Nazionale Trapianti e la stessa famiglia Green. Che ha partecipato al progetto in prima persona con le testimonianze dirette di Reginald Green, il padre di Nicholas, di sua moglie Margaret e della loro figlia Eleanor, che quella terribile notte del 1994 dormiva in macchina accanto al fratello maggiore.
Oltre a loro, il documentario dà voce agli altri testimoni della vicenda, grazie anche ai diversi materiali d’archivio: dai riceventi di organi ai medici dell’epoca. Ma non mancano storie legate al presente: testimonianze di chi ha vissuto la donazione, sia come familiare del donatore che come ricevente, affrontando anche la questione della garanzia dell’anonimato.
Il documentario, realizzato proprio per il trentennale della morte di Nicholas, ricostruisce infine la vicenda raccontando il processo per l’omicidio del piccolo, che si è concluso in ogni grado di giudizio.
Cosa accadde a Nicholas Green
Il 29 settembre 1994 Nicholas Green e la sua famiglia, in vacanza in Italia, percorrevano l’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria diretti in Sicilia sulla loro Autobianchi Y10. L’auto fu scambiata da alcuni rapinatori per quella di un noto gioielliere della zona e crivellata di colpi. Il bambino, che dormiva sul sedile posteriore accanto alla sorellina, fu colpito alla testa e portato al Policlinico di Messina: la morte celebrale fu dichiarata settantadue ore dopo, il 1º ottobre 1994, e i genitori autorizzarono la donazione degli organi.
Furono indagati e rinviati a giudizio per l’omicidio il ventiduenne Francesco Mesiano e il ventisettenne Michele Iannello, ex affiliato della ‘Ndrangheta; assolti dalla Corte d’Assise di Catanzaro, nel 1998 furono poi condannati in appello rispettivamente a 20 anni di reclusione e all’ergastolo, ma si sono sempre professati innocenti.
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