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Storie Vere celebra Maurizio Costanzo. Il giornalista: ‘Ho pensato di essere morto, comunque una bella commemorazione’

di Gabriele Pendola

14/02/2017 - 15:15

Storie Vere celebra Maurizio Costanzo. Il giornalista: ‘Ho pensato di essere morto, comunque una bella commemorazione’
Maurizio Costanzo

San Valentino in tv: è tempo di qualche matrimonio e “un funerale”. Dopo le lacrime di Sandra Milo nel corso della puntata di ieri, Storie Vere su Rai1, oggi celebra la festa degli innamorati invitando Maurizio Costanzo a raccontarsi attraverso la sua storia con Maria De Filippi, con cui fa coppia fissa da ben 25 anni.

Il padre di tutti i talk show, il quale di recente si è commosso insieme alla moglie nel suo programma ‘L’intervista‘, in collegamento con Eleonora Daniele, dopo un primo filmato riguardante la sua carriera, ha subito ironicamente commentato:

“Ho pensato di essere morto, comunque una bella commemorazione”.

Poco dopo, interpellato sulla partecipazione di Maria al Festival, ha precisato:

“Per la prima volta in vita mia ho visto cinque serate di Sanremo dall’inizio alla fine, non mi era mai successo.”

Poi, invitato a riflettere sulle novità introdotte dalla sua compagna all’interno della kermesse più nazional-popolare del Paese, nell’analisi dei meriti sottolinea:

“…anche di aver portato all’interno di una ‘sagra canora’, il sociale […] Questo ha consentito ai telespettatori di sentirsi meno in colpa perché stavano guardando delle canzonette”.

Ma tempo qualche minuto, tra elogi ed encomi della presentatrice, Maurizio torna a cavalcare il tormentone di giornata:

Ma perché fai questa commemorazione, Eleonora me lo spieghi? Comincio a preoccuparmi, hai parlato col mio medico, ti ha detto qualche cosa? Ti porti avanti col lavoro? […] Io non ho mai avuto un necrologio di questa importanza.”

Per chiudere in bellezza, a seguito del ricordo dei tanti volti noti dello spettacolo lanciati come ospiti del ‘Maurizio Costanzo Show’, il giornalista conclude dicendo:

“Scusa nella commemorazione mi sono dimenticato di dire che fra i personaggi che sono nati con me c’è Paolo Villaggio. Questo perché tu possa consegnare una commemorazione completa […] manca solo l’anno della dipartita.”

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