Basta con il televoto a pagamento, non solo nei talent show, ma soprattutto al Festival di Sanremo. La kermesse è un evento popolare e come tale dovrebbe eleggere l’artista più pop del Belpaese. Ma, affinché ciò avvenga, non è assolutamente pensabile che tale scelta sia appannaggio di una cerchia ristretta del pubblico da casa. Perché, e continuiamo a ribadirlo, il televoto a pagamento non è e non sarà mai lo strumento idoneo per qualsivoglia competizione.
Lo ha capito sin da subito Sky che, appena accaparratosi X Factor, ha fatto fuori in men che non si dica le vecchie abitudini trasformando il talent nello show più interattivo dell’etere televisivo. Forse cercare di coinvolgere una platea per sua natura ridotta, ma questa è un’altra storia. App, MySky e televoto, tutto gratis. Perché se è il pubblico che deve scegliere, è giusto che il broadcaster faccia un “sacrificio” e rinunci ad una voce, più o meno interessante, di guadagno. E se è lecito affermare che la scelta di Sky sia dovuta al canone mensile degli abbonati, è altrettanto lecito ricordare che anche all’estero, tra le tv generaliste free, sta diventando una piacevole consuetudine.
E invece la Rai e Giancarlo Leone stanno già pensando a come… eliminare le preferenze del pubblico. “Bisogna riflettere se il televoto debba avere un peso così rilevante nella valutazione”, questa è stata la dichiarazione di Leone nella conferenza conclusiva di Sanremo 2014. Come a voler sottolineare che alla Rai, dei gusti del pubblico – che poi è quello che determina il successo degli artisti in gara sul mercato -, interessa relativamente. Oggi più che mai, invece, non c’è sistema alternativo al televoto gratuito. E anche utilizzare l’acquisto dei brani su iTunes o altri store musicali a mo’ di voto è assolutamente anacronistico (e appannaggio di pochi) senza considerare il serio rischio che tale sistema restituisca risultati ancora meno veritieri del sistema a pagamento attuale: tra Spotify, Deezer e YouTube, la musica si fa sempre più free (e legale, per chi l’ascolta) rendendo superfluo qualsivoglia acquisto.
Quindi è giusto riflettere sul sistema, non è però affatto giusta la direzione che si sta per intraprendere. Eppure non è così difficile da capire.
1. Candy ha scritto:
24 febbraio 2014 alle 12:59