Chi polemizza a Capodanno, polemizza tutto l’anno. Se così fosse, saremmo a posto. Per iniziare un 2014 col botto, Milena Gabanelli ha sparato una bombetta pirotecnica contro la Rai, contestando a Viale Mazzini una gestione troppo dispendiosa delle proprie risorse. La giornalista, in particolare, ha scritto una lettera al Corriere della Sera in cui ha auspicato una razionalizzazione economica nel Servizio Pubblico, prendendosela specialmente con le spese delle sedi regionali.
Gabanelli: troppi sprechi nelle sedi regionali Rai
“Privatizzare la Rai è un tema ricorrente. Nessun Paese europeo pensa di vendersi il servizio pubblico perché è un cardine della democrazia non sacrificabile. In nessun Paese europeo però ci sono 25 sedi locali: Potenza, Perugia, Catanzaro, Ancona. In Sicilia ce ne sono addirittura due, a Palermo e a Catania, ma anche in Veneto c’è una sede a Venezia e una a Verona, in Trentino Alto Adige una a Trento e una a Bolzano. La Rai di Genova sta dentro a un grattacielo di 12 piani… ma ne occupano a malapena 3. A Cagliari invece l’edificio è fatiscente con problemi di incolumità per i dipendenti. Poi ci sono i centri di produzione che non producono nulla, come quelli di Palermo e Firenze.“
Con queste parole, la conduttrice di Report è intervenuta a gamba tesa su un argomento di per sé molto dibattuto. E lo ha fatto col ditino puntato, con toni a nostro avviso supponenti e fuori luogo. Perché, infatti, polemizzare aspramente sulle pagine di un quotidiano nazionale e non invece risolvere la questione tra le quattro mura di Viale Mazzini, parlandone con chi di dovere? La giornalista si è poi soffermata sull’operato delle sedi regionali Rai, rincarando la dose.
Gabanelli: razionalizzare i tg regionali Rai
“A cosa servono 25 sedi? A produrre tre tg regionali al giorno, con prevalenza di servizi sulle sagre, assessori che inaugurano mostre, qualche fatto di cronaca. L’edizione di mezzanotte, che è una ribattuta, costa 4 milioni l’anno solo di personale. Perché non cominciare a razionalizzare?“
Nel suo intervento, la primadonna di Report ha poi proposto di fare informazione locale “con piccoli nuclei, utilizzando agili collaboratori sul posto in caso di eventi o calamità, e in sinergia con Rainews24“. Una soluzione che appare troppo drastica: un conto è – come auspicabile – ripensare l’informazione delocalizzata Rai, un altro è eliminarla del tutto. Dopotutto, poi, ci sono sprechi Rai ben più gravi dai quali partire per migliorare l’efficienza economica del Servizio Pubblico. Auto-legittimata non si sa da cosa, l’esperta di giornalismo d’inchiesta ha auspicato che la propria ricetta venga presto attuata:
“Vogliamo cominciare da lì nel 2014? O ci dobbiamo attendere presidenti di Regione che si imbavagliano davanti a viale Mazzini per chiedere la testa del direttore di turno che ha avuto la malaugurata idea di fare il suo mestiere? È probabile, visto che la maggior parte di quelle 25 sedi serve a garantire un microfono aperto ai politici locali“
Milena Gabanelli contro la Rai: critiche dall’Usigrai
Dunque, in sintesi, secondo la Gabanelli le sedi locali trasmetterebbero in prevalenza servizi sulle sagre e sarebbero collaterali ai bisogni dei politici regionali. Una visione alquanto curiosa, quella della giornalista di Report. Le sue parole hanno suscitato dure critiche da parte dell’Usigrai, che in una nota ha definito l’attacco della Gabanelli “disinformazione pura“, con “dati errati e una scarsa conoscenza dell’azienda per la quale lavora da anni“.
1. Luigi ha scritto:
1 gennaio 2014 alle 13:29