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novembre

LUDOVICO DI MEO (DIRIGENTE RESPONSABILE UNO MATTINA) A DM: ASCOLTI CALATI MA RESTIAMO LEADER ASSOLUTI. VA RIMODULATA LA COESISTENZA CON IL TG1.

Ludovico Di Meo

Ludovico Di Meo

Ama definirsi “socio fondatore” perchè fa parte – parole sue – del ristretto gruppo di ragazzi che sotto la guida di Brando Giordani, Michele Guardì e Giorgio Calabrese organizzarono la tv del mattino. Ora, dopo 25 anni, ne è diventato dirigente responsabile. Ma Ludovico Di Meo, ad Uno Mattina, ha fatto praticamente di tutto: da programmista regista, sua prima qualifica, a presentatore dell’edizione 96/97 e autore, passando per la conduzione del telegiornale all’interno dello stesso programma. Adesso, è Vice Direttore di Rai 1 con delega.

Ludovico, come si passa da programmista regista a vice direttore con delega?

Ci vogliono 25 anni (ride, ndDM). Ma adesso è un’altra cosa rispetto a ciò che era prima. Quando iniziammo era tutto artigianale: ricordo che all’inizio, quando invitavamo gli ospiti, in molti non ci credevano e altrettanti non venivano perchè al mattino non c’era nulla. Adesso è come una piccola azienda nella quale ci lavorano centinaia di persone. E’ organizzata alla perfezione, nei limiti della spending review.

A proposito di spending review, non pensi che i tagli stiano creando un’uniformazione dell’offerta? Stessi servizi, stessi ospiti, stessa formula…

La creatività non ha bisogno di soldi. Si ridurranno magari servizi e montaggi, ma non c’è un problema si sostanza. Credo che si possa fare tv con meno budget. Guarda, ad esempio, le tv minori: anche lì si fanno programmi carini. Come diceva Einstein “non c’è niente di meglio che la crisi, perchè la crisi porta progressi”. Certo, poi devi trovare terreno fertile e persone giuste.

Come mai UnoMattina è uno dei pochi programmi non intaccati dalla nuova linea editoriale impartita dai piani alti della Rai?

Secondo me perchè già prima rispondeva a determinati requisiti. E’ servizio pubblico. Anche con il segmento ‘Verde’, ad esempio. Forse soltanto su Rai 1 vanno bene argomenti legati alla gastronomia. Noi abbiamo un bacino d’utenza particolare: sino alle 8.30 sono persone che lavorano, professionisti. Dalle 8.30 cambia tutto. Rimane la casalinga.

Mi incuriosisce lo spezzatino nella conduzione. E’ un modo per collocare determinati artisti?

Sono 6 ore. Neanche batman può fare 6 ore di diretta. All’inizio erano 3 e alla conduzione c’erano un giornalista della rete e un conduttore; poi l’offerta si è ampliata ed è chiaro che per caratterizzare un segmento, c’è bisogno di un conduttore. Eleonora Daniele, per esempio, ha un pubblico molto fedele.

Qual è il segmento del quale sei più orgoglioso?

Non puoi chiedermi “vuoi più bene a mamma o papà?”.

Democristiano!

Devi sempre pensare di avere a che fare con Rai 1 che è una cosa seria. Rai 1 ha alfabetizzato il Paese, Rai 1 è il canale dove la gente si sintonizza quando c’è una grande emergenza. Abbiamo quindi una grande responsabilità e, per questo, certi giochi non li facciamo.

Soddisfatto degli ascolti?

Sono calati in un sistema che cala. E’ un’erosione continua. Appena apre un nuovo canale, ti toglie mezzo punto. Però noi siamo leader assoluti.

Pensi che la leadership sia dovuta anche al fedele pubblico di anziani che non cambia canale?

Secondo me gli anziani, al mattino, si sintonizzano più sul Tg5 che dà il rullo. Ma gli anziani, intesi come pensionati, credo siano abbastanza pignoli. E infatti si vede che girano: si spostano su Rai 3 a cercare Agorà che è un’offerta diversa dalla nostra. Non sottovalutiamoli.

Il pubblico che guarda Uno Mattina può essere un limite alla sperimentazione?

Sarei stupido se ti dicessi che non guardiamo gli ascolti. Ma al tempo stesso è vero che noi abbiamo un contratto di servizio e dobbiamo tenere in considerazione tanti fattori. Vedi il Moige per esempio, è un indice. Non possiamo non considerarlo.

E le indicazioni di giornali e blog?

Tutto ciò che voi scrivete, ritorna. Siamo anche abituati a ricevere critiche, la Rai è un bersaglio grosso. Ma l’orgoglio di lavorarci dentro è superiore a ogni tipo di paura. E’ una bellissima azienda. Al di là della persona che ti parla, tu non puoi non essere affezionato alla Rai. Noi possiamo andar via, ma ciò che ha fatto la Rai per il Paese rimane.

Il fatto che la “poltrona” possa cambiare “titolare” con più facilità rispetto ad altre realtà, non fa si che ci possa essere meno interesse da parte del dirigente che siede su quella poltrona?

Io lavoro come se dovesse durare per tutta la vita. Un disimpegno sarebbe delinquenziale. Quest’azienda è un posto nel quale è un privilegio lavorare. E non trovo nessun tipo di lettura diversa.

Che tipo di vice-direttore sei?

Io sono nato in azienda e non ho fatto altro che lavorare in Rai da quando avevo 25 anni.

Definisciti con tre aggettivi…

Grande, grosso e simpatico.

Grande da che punto di vista?

Mi piacciono le innovazioni, sono abbastanza creativo e so di cosa parlo.

Quando si incazza Ludovico Di Meo?

Quando mi raccomando per qualcosa di importante e, invece, viene disattesa.

Quando ti sei raccomandato l’ultima volta?

Avevo chiesto di fare bene una cosa che, poi, non è stata fatta benissimo. E ci ha portato un po’ di guai che stiamo risolvendo.

Quale è stata?

Alcuni inciampi ci sono.

Sei democristiano (2). I panni sporchi si lavano in casa?

Non ci sono panni sporchi. Sono pulitissimi.

Per panni sporchi, nel caso specifico, si può intendere un qualunque problema che magari in video non si vede. E lavarli in casa, potrebbe significare “dietro le quinte”…

Può essere un bisticcio tra due conduttori…

Ti chiami una domanda…

Siii, mi ricordo. Elisabetta Gardini e Piero Badaloni litigavano di brutto.

(ridiamo, ndDM) Ok, mettiamola così: come mai, prima del 9 settembre, i vari segmenti di Uno Mattina erano stati pensati diversamente?

Credo che ci sia stato un problema di comunicazione tra la precedente gestione e la nostra.

Storie Vere era stato pensato con Ossini e Daniele…

Poi, per Storie Vere si è pensato ad un segmento più asciutto con una conduzione in solitaria.

Forse solo il Magazine ha bisogno di uno stile differente rispetto agli altri…

Lorella ha il delicato compito di portarci dalla Clerici cercando di intercettare il pubblico di Antonella. Poi, noi siamo come un bambino di 6 mesi, ma speriamo di arrivare a giugno con un’impostazione definitiva. Vedremo anche se sarà il caso di fare qualche aggiustamento. Noi potremmo andare avanti così per altri cinque/sei anni. E’ un programma molto strutturato, forse il più strutturato di tutti. Non mi viene in mente altro che non abbia conosciuto mai una vera crisi. E’ rassicurante lavorarci, sai che non ti tradisce mai. E’ altresì vero che dopo 27 anni, magari…

Aggiustamenti di che tipo?

Per esempio la nostra coesistenza col Tg1 va rimodulata, magari cercando di essere un po’ più precisi negli spazi. Bisogna tenere in considerazione anche i contratti di servizio pesanti che abbiamo: dobbiamo ad esempio inserire il telegiornale per i non udienti che non ti porta su tanto ascolto ma è doveroso farlo: sono quattro milioni di utenti che hanno diritto all’informazione; oppure abbiamo Tg Parlamento che spesso di sovrappone a quell’altro. Se stessi in una televisione privata probabilmente farei scelte molto più convenienti aziendalmente. Ma tanto UnoMattina è quella. Il fatto che per anni sia stata gestita in questa maniera, vuol dire che così andava fatta.

Con La Vita in Diretta le cose sono andate diversamente però. Nonostante andasse bene, all’inizio della stagione si è deciso di cambiare registro con Raschillà…

Qui non so che dirti. Raschillà è un autore di grande qualità che ha portato molto a Uno Mattina. Al suo posto è arrivato un capo autore di pari spessore e esperienza: Paola Cattaruzza.

Prediligi l’informazione o l’intrattenimento?

Io sono un giornalista, vengo dal mondo dell’informazione. Diciamo che mi divertirei molto a fare un’informazione diversa.

Tipo?

Tipo un programma in seconda serata che parli di temi giornalistici ma con un modo di raccontarlo diverso. E c’ha anche un nome: Petrolio. E lo faccio io. Ti preannuncio presto delle nuove puntate tra dicembre e gennaio. Il 23, 26, 30 e 2 gennaio. Quattro seconde serate. Ci stiamo già lavorando. Ed è una cosa che crescerà ancora di più. Sembra un montaggio sporco alla JFK. E invece racconta molto di più. Per Rai 1 è una bella botta di sperimentazione. Su Rai 3 probabilmente avrebbe fatto meno scalpore.

Fanta tv. Mettiamo che l’anno prossimo Uno Mattina debba essere riscritta completamente. Prendi tre programmi e riempi Uno Mattina…

E’ un contenitore. Potrei metterci qualcosa che assomigli a Domenica In. La mattina è un contenitore, non vedo altre cose. L’informazione pura pura è troppo. L’intrattenimento puro puro è troppo. Che c’è di possibile?

Agorà te lo porteresti?

Troppo politico.

Programmi del mattino che secondo te sono ben fatti?

NBC Morning News. Il programma più visto del mondo. 9 fusi orari.

Chiudiamo sorridendo. Googlando ‘Ludovico Di Meo’ viene fuori la Gialappa’s Band…

Bellissimo. Io ho fatto tre cose carine nella mia vita: due figlie e questi siparietti qua. Dovevo intervistare il portavoce di Di Pietro e non potevo farlo in diretta perchè era di prima mattina. Così mandammo in onda la telefonata registrata il giorno prima. Fui inquadrato mentre la telefonata era in corso e – secondo la Gialappa’s – iniziai a ‘doppiarmi’ per ’simulare’ la diretta. Ma giuro sugli occhi di mio padre e delle mie figlie che non iniziai a parlare per quel motivo. Parlavo con l’ispettore di studio. Molto più divertente, ciò che successe con Margherita Hack: parlando di lei, mi mangiai un dittongo e diventò ‘astrofica’. La Gialappa’s mi chiamò e mi chiese di poter utilizzare i filmati. Ovviamente risposi di si. E per un po’ di tempo dissero: “chi cambia canale è un’astrofica”.



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10 Commenti dei lettori »

1. Marco89 ha scritto:

11 novembre 2013 alle 15:02

Mi permetto di fare i complimenti a Davide per questa intervista, molto curiosa e che spazia nei temi. Concordo anche io sul fatto che il mattino debba essere concepito come contenitore, anche se Agorà è ben fatto. Certo, Agorà su Raiuno non sarebbe adatto.



2. aleimpe ha scritto:

11 novembre 2013 alle 15:15

Di Meo è stato il primo a annunciare agli italiani il tragico 11 settembre.



3. Davide Maggio ha scritto:

11 novembre 2013 alle 15:16

Esatto. Che memoria :-)



4. Peppe93 ha scritto:

11 novembre 2013 alle 15:43

Complimenti Davide, bella intervista. Io concordo con tutto quello che ha detto Di Meo, giusto differenziare i segmenti per la lunga durata. A me piace proprio questa struttura. L’unico che non mi convince molto è il Magazine, preferivo più la parte rosa dello scorso anno



5. tania ha scritto:

11 novembre 2013 alle 16:50

Mercoledi mattina saro’ ospite di Eleonora Daniele…sintonizzatevi! :)



6. Conte Dracula ha scritto:

11 novembre 2013 alle 16:53

bella intervista
il programma petrolio mi è piaciuto tantissimo



7. colorcloe ha scritto:

11 novembre 2013 alle 19:50

Un vero signore. E poi con quell’occhio… Voglio un marito come Ludovico Di Meo;)



8. Markos ha scritto:

11 novembre 2013 alle 19:58

Bella intervista, complimenti. Questi segmenti di quest’anno di UnoMattina mi piacciono come sono. Le sorprese sono Storie Vere con una Daniele professionale e simpatica e Verde con una bella sintonia tra Elisa e Max.

@tania
Sarai tra il pubblico?



9. tania ha scritto:

11 novembre 2013 alle 20:43

No,ospite.Saro’ intervistata ;)



10. Markos ha scritto:

11 novembre 2013 alle 21:37

Chissà quale sarà l’argomento :D



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