24
ottobre

SCONOSCIUTI: UNO, NESSUNO, CENTOMILA

Sconosciuti - Gaetano Panusa

Vi ricordate Vitangelo Moscarda, l’ordinario personaggio dell’opera pirandelliana che capì che l’uomo non è Uno, ma un Nessuno che riscopre la propria identità grazie al rapporto con i Centomila? Ebbene, Sconosciuti, il nuovo programma di Rai3 incastonato fra Blob e Un Posto al Sole e prodotto dalla Stand by Me, ce lo ricorda non poco, rammentandoci che le storie semplici e genuine di gente come noi non sono altro che rivalsa di quei Centomila per cui facciamo il tifo da sempre.

Stavolta non ci sono le testimonianze esclusive di star hollywoodiane, intrappolate in stanze dagli ampi finestroni e dai ritocchi ambrati, ma di persone comuni con un passato da ricordare e un futuro da scrivere. E’ stato il caso di Gaetano Panusa, il ginecologo catanese innamorato delle sue due figlie e piantato dalla moglie, ed è stato il caso di Alessandro Cavo, l’ultimo erede di una famiglia di pasticceri genovesi intenzionato a ridar lustro alla storica Pasticceria Marescotti. Due uomini molto diversi fra loro, ma uniti da un elemento imprescindibile: l’umanità e la voglia di non arrendersi alle avversità della vita. Chi cercando di destreggarsi nel ruolo di padre tuttofare e chi cercando di sciogliere il cuore di un burbero proprietario affinché un esercizio ritorni a sfornare mini Sacher e gustosi frollini.

Il programma scorre piacevolmente, incorniciando i racconti del giorno con la classica voice-over, con riprese accurate e meticolose e con i protagonisti di una storia che potrebbe essere tranquillamente la nostra, lontana da chilometriche limousine e da pile di trofei polverosi sacrificati nell’angolo di una libreria di quercia rossa. Unica nota dolente? Un eccessivo lirismo della composizione, segnato dalle classiche sentenze in sovrimpressione che, ahinoi, ci ricordano Scusa ma ti chiamo amore di Moccia e da alcuni interventi fuoricampo più sdolcinati di un barattolo di marshmallow. Le storie sono forti di per sé e non hanno certo bisogno di essere impreziosite fino all’inverosimile, rischiando che da Sconosciuti diventino statue in teche vitree. Detto questo, se l’esperimento può dirsi riuscito sotto il profilo qualitativo, dal punto di vista quantitativo la strada è ancora lunga. Il programma, nella difficilissima e ambiziosa fascia oraria delle 20, è fermo al di sotto del 5% di share. Numeri che non sono molto diversi da quelli registrati, nelle scorse settimane, da Il Pane Quotidiano (in replica) che Sconosciuti è andato a rimpiazzare.

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2 Commenti dei lettori »

1. mario ha scritto:

30 ottobre 2013 alle 14:06

Sono d’accordo con l’autore dell’articolo: Sconosciuti è davvero un ottimo programma. Quando siamo a tavola per la cena è diventato il programma da vedere!



2. laura borroni ha scritto:

4 febbraio 2016 alle 10:03

Troppi i morti per tumore ! In media uno per puntata.Non vi sembra eccessivo?Non credo sia questo il motivo che deve essere usato per avere più pubblico.



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