Il direttore di RaiUno Mauro Mazza parlando del nuovo show in prime time di Vincenzo Salemme, ha detto (fonte: il Giornale):
“Su questo show, in onda nel giorno solitamente deputato ai film, noi puntiamo molto. Credo che rappresenterà la consacrazione televisiva di un comico finora amato soprattutto al cinema e in teatro. E anche la scoperta di un’Anna Falchi sorprendente per talento brillante. [...] Sarà una rivista d’altri tempi, ma scritta per la tv d’oggi.”
La Rai torna così a puntare sui varietà e sui one-man show (aspettando Morandi e forse addirittura Gigi Proietti), sugli spettacoli rassicuranti e adatti a tutta la famiglia, e Vincenzo Salemme torna (per quattro lunedì consecutivi a partire da questa sera) a risollevare le sue sorti di “comico/presentatore”, dopo il tiepido successo di “Famiglia Salemme Show” (sempre su Rai1 nel 2006). Al suo fianco la teutonica Anna Falchi, nelle vesti ormai rodate (???) di attrice (???) comica.
“Da nord a Sud.. e ho detto tutto!” sarà uno spettacolo incentrato sul confronto e la comprensione di un tema spinoso e mai affrontato, ossia le differenze tra “polentoni” e “terroni”: usi, tic, e luoghi comuni, verranno sviscerati dall’attore partenopeo che si dimenerà tra sketch e conduzione. Una persona del Nord quando prende una multa “s’incacchia” esattamente come un terrone? Quanto deve durare il ricevimento di matrimonio per un nordico, e quanto per un meridionale? Queste e molte altre tematiche di confronto, per uno spettacolo che si ripromette di essere educato, compìto (e forse un pò banale), con la Falchi prima donna della serata (“alta, bionda, teutonica.. perfetta per rappresentare il Nord“, afferma Salemme), e molti ospiti che si alterneranno nel corso delle puntate (già pronti alcuni nomi tra cui: Giorgio Panariello, Ambra Angiolini, Flavio Insinna, Edwige Fenech e Enrico Bertolino).
Nessun esame sociologico, nessuna querelle culturale, nessuna deriva leghista ( “Pe ammore e Ddio!”): l’obiettivo di Salemme e dei suoi autori è quello di unificare l’Italia in nome della risata:
“In Italia si ride per le stesse cose in modi diversi. I Milanesi si piegano in due dalle risate, mentre i siciliani sono silenziosi e poi esplodono in lunghissimi applausi, i napoletani scappano appena finisce lo spettacolo, a Venezia invece non senti volare una mosca. (fonte: TV Sorrisi e canzoni)”.
Il 52enne napoletano (anzi di Bacoli per la precisione) può contare su un curriculum di tutto rispetto: nel 1977 entrò a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo (di cui ha fatto parte fino al 1992) e tanti successi teatrali per lui come attore comico (“…e fuori nevica“, “Passerotti o Pipistrelli?”, “Premiata pasticceria Bellavista“, “Faccio a pezzi il teatro“). Qualche film come regista non proprio indimenticabile (tra gli altri: “L’amico del cuore” (1998), “Volesse il cielo!” (2002) e “Ho visto le stelle!” (2003)), e partecipazioni a progetti cinematografici importanti come i più recenti “Ex” di Brizzi e “Baarìa” di Tornatore: insomma Salemme è un autentico “uomo di spettacolo” che però, televisivamente parlando, sembra non aver trovato ancora la sua dimensione ideale.
E’ davvero un peccato infatti, vedere (probabilmente) sprecato tanto talento in un progetto che già ai blocchi di partenza, non ha esaltato le aspettative del pubblico. I “problemi” principali sono tendenzialmente due: la diatriba “Nord e Sud” è vecchia e già vista e non è più uno spunto originale come poteva esserlo ai tempi di “Totò, Peppino e la malafemmena” (e la storica battuta con il vigile in piazza Duomo a Milano “Noio.. vulevan.. volevon.. savuar..” per intenderci), e il fatto che Salemme è ancora troppo “Uomo di teatro” e troppo poco “Uomo di televisione”. Salemme è brillante, simpatico (anche se molto ancorato alla sua napoletanità), ha i tempi comici ma non ha i tempi della conduzione come Bisio, e questo in televisione vuol dire ritrovarsi a fare da collante tra uno sketch e un altro, senza però dare un’identità precisa al programma e al proprio ruolo; forse nell’ambito di una co-conduzione (con uno “del mestiere”) riuscirebbe ad esprimersi con più libertà e veridicità. Intanto aspettiamo la prima di domani e vediamo che succede: magari ad un certo punto interverrà Bossi cantando “Funiculì funiculà” e a quel punto l’esperimento potrebbe davvero considerarsi riuscito.
1. giulia ha scritto:
21 settembre 2009 alle 11:58