10
novembre

SERENA ROSSI A DM: FARE LA CATTIVA E’ UNA SORTA DI RIVALSA. DOPO LA SCENA DI PASSIONE IN RIS MI ARRIVANO PROPOSTE HOT

Serena Rossi (dal profilo fan fb)

Sua madre non riesce a guardarla mentre “ammazza la gente” e anche alcuni suoi fan hanno avuto da ridire. Ma Serena Rossi è soddisfatta. Dopo tanti ruoli da buona è arrivato il momento di interpretare una carnefice. Ogni mercoledì sera la vediamo nei panni della protagonista di RIS Roma 3, Anita Cescon, avvocato doppiogiochista amante del perfido Lupo (Marco Basile). Un impegno, quello con la fiction di Canale 5, che va a suggellare una carriera in costante ascesa, che comprende anche un disco in uscita e due fiction come Rossella 2 e la biografia di Adriano Olivetti.

Serena com’è andata l’esperienza con RIS Roma 3?

Il bilancio è positivo: grazie alla fiction di Canale 5 sto raggiungendo un pubblico nuovo. Non è stato semplice, soprattutto all’inizio, confrontarmi con il mio ruolo da cattiva. Ho un viso rassicurante e non mi avevano mai scelta prima d’ora per dar vita ad un personaggio del genere. Col passare del tempo, però, essere la carnefice della serie mi è piaciuto, è una sorta di rivalsa, un modo per dar sfogo ad un lato negativo nascosto del carattere che non puoi far venir fuori nella vita di tutti i giorni. Avevo paura anche di prendere in mano le armi, poi ci ho preso dimestichezza e mi sono divertita. Mi dispiace non aver potuto seguire tutte le puntate perché sto girando una miniserie su Adriano Olivetti, con Luca Zingaretti a Praga, ma su internet mi aggiornano su quel che succede. Anzi qualcuno se l’è anche presa perché faccio la cattiva.

E’ vero che tua madre fa fatica a guardarti in questa veste e ogni tanto deve cambiare canale?

Sì, ripete sempre: “non ce la faccio a vedere mia figlia che ammazza gente”. Mia sorella, al contrario, si diverte a vedermi in panni così insoliti.

E quando si tratta di scene d’amore un po’ spinte qual è la reazione della tua famiglia?

Quando c’è stata una scena molto passionale ho fatto sì che la mia famiglia non la guardasse! Sono la loro bimba ed ero imbarazzata. Per questo motivo ho chiesto di accendere quel mercoledì la tv alle 22, dopo che era già andata in onda la scena. Ora preferisco non sapere se l’hanno vista. Quando l’ho girata, li ho comunque informati e loro hanno capito che si trattava di lavoro.

Quest’estate hai affiancato Massimo Giletti in una serata-evento in onda su Raiuno. Ti piacerebbe tentare una carriera come conduttrice?

Mi sono divertita molto anche se non è il mio mestiere. Il palcoscenico è fatto per me, ci sono attori bravissimi molto timidi che hanno paura del pubblico mentre io, pur avendo le mie timidezze, non ho nessun pudore, mi sento completamente a mio agio. Ecco perché non rinuncerei mai a priori ad un’eventuale proposta sul piccolo schermo.

Per non farsi mancare nulla, canti!

Sto registrando un disco, il cui primo singolo dovrebbe uscire a fine mese. Una carriera non facile, perché all’inizio mi sono dovuta scontrare con il pregiudizio per cui chi fa l’attore non può fare il cantante e viceversa. Ultimamente, invece, le cose sembra che siano cambiate, vedremo.

Potresti gareggiare al Festival Sanremo. O preferiresti fare la co-conduttrice?

Co-conduttrice perché, oltre a presentare, potrei anche cantare e ballare. Sarebbe rischioso ma avrei modo di mettermi in mostra in una misura maggiore. Sanremo è sempre il sogno di chi fa questo mestiere. Inoltre io seguo tantissimo i programmi musicali: con le mie amiche, ad esempio, il giovedì organizziamo un gruppo d’ascolto per seguire X Factor. Non sono una snob, sono orgogliosissima di avere gusti superpopolari, e non potrei andare contro la mia natura.

Come sei arrivata ad Un posto al sole, la soap che ti ha regalato la fama?

Ho fatto tanti pianobar, matrimoni, e poi Scugnizzi a teatro che è stato una vetrina importante, sono venuti a vedermi tanti addetti ai lavori, tra cui quelli di Un posto al sole che hanno proposto un provino a tre di noi. Dovevo lavorare otto giorni che sono diventati sei anni. Devo confessare che il personaggio  un po’ mi manca ma bisogna cambiare, altrimenti le etichette, di cui parlavo prima, ti sopraffanno.

Perché non prenderai parte alla seconda stagione di Che dio ci aiuti?

Gli sceneggiatori hanno deciso di cambiare la linea editoriale della serie. Suor Angela, interpretata da Elena Sofia Ricci, non si impiccerà più nei casi gialli ma affronteranno tematiche sociali. Di conseguenza anche il mio personaggio, che apparteneva a quella linea, è stato eliminato. Ci sono rimasta male perché si era creato un bel gruppo di lavoro e il pensiero di non ritrovarlo mi fa star male ma se avessi fatto Che dio ci aiuti 2 non avrei potuto fare Ris, Rossella, Olivetti. Alla fine va bene così.

Che rapporto hai con i social network? Spesso gli utenti si lasciano andare a critiche molto feroci…

Ci rimango male quando leggo le critiche. I fan alcune volte sono spietati: finché li assecondi ti riempiono di complimenti ma appena manchi per qualche giorno cominciano a scrivere frasi come “ma chi ti credi di essere?”. Una volta ho quasi pianto perché ero stanchissima e avevo scritto su Facebook “tutto il giorno sul set e la giornata non è ancora finita, poi c’è chi dice che gli attori fanno la vita da pashà” mettendo poi un emoticon a forma di occhiolino. A quel punto si sono scatenati i commenti, che mi tacciavano di non avere un vero lavoro e di guadagnare chissà quanti soldi. Si pensa che tutti gli attori siano milionari e non facciano nulla nella vita ma non è così. Vengo da una famiglia di contadini e non volevo certamente peccare di superbia. In quel caso poi piuttosto che polemizzare, ho preferito esprimere il mio dispiacere per il fraintendimento ed è finita lì. C’è anche chi mi vuole bene sui social network e, soprattutto dopo la scena di passione in RIS, mi arrivano anche delle dichiarazioni d’amore (ride, ndDM). C’è chi addirittura si offre di mandarmi foto di nudo.

Cosa ti farebbe felice?

Lavorativamente parlando non posso lamentarmi. Ho tanti impegni e sto realizzando un piccolo sogno: mi sono iscritta all’università. Avendo iniziato a lavorare a sedici anni mi sono diplomata facendo i salti mortali e non sono poi riuscita a proseguire gli studi. Mi sono iscritta al Dams e seguo anche i corsi quando sono a Roma.

Si tratta di un arricchimento o di un piano B nel caso la carriera d’attrice si interrompesse?

Trattandosi di discipline legate allo spettacolo non può che essere un arricchimento culturale e professionale per un lavoro che faccio e spero farò per sempre. Mio nonno mi diceva: “mai fermarsi, sempre crescere e studiare”.

Hai parlato del lavoro. Sul privato, invece?

E’ un momento un po’ critico, c’è un po’ di confusione ma stiamo andando verso la “luce”. Stamattina sono “molto illuminata” per esempio.

Sei umorale o ti è arrivato il famigerato “sms del buongiorno” da parte di una persona speciale?

La seconda cosa che hai detto. C’è stato uno scambio d’amore! Non è una cosa ufficiale e qui metto i puntini sospensivi… E’ una cosa a cui tengo troppo e per ora preferirei non parlarne.

Quindi si tratta di una persona nota?

Non dico nulla…

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